Ai Zai Chun Chi Jian
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Più che decente, considerato il formato.
Intendiamoci, se si trattasse di un film o di un drama di lunghezza molto superiore, sarebbe insufficiente.Però questo titolo, che messo tutto insieme non raggiunge nemmeno un'ora, tutto sommato raggiunge abbondantemente il suo obiettivo di intrattenere lo spettatore e di comunicare un messaggio: l'amore è sacrificio. Che sia o meno vero, questo pare essere il leit motif.
È abbastanza fuorviante che venga presentato come un film di vampiri, perché in realtà non è di questo che si tratta.
Questi Lunariani, come vengono chiamati, sono esseri che si cibano di energia, ma non paiono nemmeno rubarla agli altri esseri viventi.
Ad ogni modo, la storia è abbastanza lineare e unisce diversi cliché abbondantemente usati in altri drama, a partire dalla sorellastra cattiva, passando per la brava ragazza che ne subisce le angherie e si caccia continuamente in guai da cui deve essere salvata dal maschio di turno, senza che nemmeno tenti di difendersi da sola, per finire al grande amore che conquista tutto.
Lo stesso format ci dice che non può trattarsi di una produzione di grosso budget, e infatti gli attori sono pochi e non particolarmente stellari, con l'eccezione di Zhang Fei Fei, che tutto sommato sta un gradino sopra.
Il commento musicale è francamente dimenticabile però gli effetti speciali si fanno valere abbastanza, sempre considerato il tipo di lavoro che è. Costumi maschili abbondantemente promossi, mentre non si capisce il vezzo di vestire spesso la protagonista con degli stracci inqualificabili, specie perché aspirerebbe ad essere una grande attrice.
Non conosco il lavoro originale da cui è stato tratto, ma la mia personalissima lettura è che l'amico del protagonista, in realtà, vorrebbe essere qualcosa di più di un semplice amico. Chissà, magari in passato lo è pure stato. Ma siamo in Cina, per cui in ogni caso più di così non si poteva alludere.
Per quanto riguarda il finale, e ricordo di aver messo il tag SPOILER, dopo un sacco di avanti e indietro in cui l'energia viaggia da uno all'altra e viceversa, suppongo che quello che ci fanno vedere nell'ultima inquadratura sia il risultato finale in cui lui ha rinunciato nuovamente a 200 anni per salvarla e il suo amico glie ne ha donati cento dei suoi in modo che tutti potessero vivere più o meno felici e contenti. Vediamo infatti due campanelle dorate al braccio di lei e una campanella argento al braccio di lui.
L' amore è sacrificio, dicevamo. Sacrificio su molti livelli, sia rinunciare alla propria vita, o alla propria felicità per donarla alla persona che si ama.
Si tratta di un drama che non va visto cercandovi una perfezione che non esiste, ho un world building che non esiste, ma che certamente può assicurare un'ora di onesto divertimento.
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UNA STORIA VECCHIA QUANTO IL MONDO MA FATTA MEGLIO...
Questo lavoro, a parte il titolo fuorviante, perché di amore c'è sempre il contorno ( ho droppato a metà e ancora non c'era stato un bacio tra loro , per farvi capire), vedrete un flirt spesso a danno del protagonista che come sempre è l'uomo furbo e scaltro che si sottomette alla female lead diventando il suo burattino, ripropone un topic molto abusato degli wuxia.Basti pensare a who rules the world che è quasi uguale solo più raffinato e svolto prevalentemente nei palazzi. Questo invece è ambientato nei campi da guerra con attori molto più bravi, una regia migliore e una fotografia e una scenografia sicuramente più apprezzabile e curata.
Il cast è buono e il prodotto è molto ben fatto. Xu Kay è una garanzia di buona qualità dei lavori , tuttavia la visione è lenta e resa molto noiosa da una quantità sostanziosa di personaggi in combutta tra loro per uccidere qualcuno o conquistare una parte di regno o tutto il regno.
Il personaggio femminile è fastidioso e mi ha causato insofferenza: ingrata, bugiarda, manipolatrice, usa e sfrutta l' interesse sincero del protagonista più volte per ottenere dei benefici. Lui le salva la vita una quantità indefinita di volte, nonostante sia una grande esperta di arti marziali viene ferita e rischia di passare a miglior vita in ogni scontro e lui la salva e questa è la sua gratitudine: continuare a manipolarlo e utilizzarlo con modi seduttivi e provocanti. Arriva persino a fingere di avere una relazione con un cattivo nella serie per destabilizzarlo durante un negoziato e ottenere vantaggi per la sua fazione. Una donna negativa, segnata da traumi ma molto , troppo ingrata e confabulatrice, tanto che il protagonista durante l'ennesimo voltafaccia della sua fazione arriva a dubitare che sia coinvolta (mentre per la prima volta non ne sapeva nulla) e lei se la prende come se meritasse una fiducia infinita mettendo il muso per almeno 3 episodi dove lui poi deve addirittura farsi perdonare.
Assenza di dialoghi di un certo spessore, molto molto noiosi le interazioni tra protagonisti e personaggi secondari.
Quindi di amore nei primi 20 episodi vedrete poco e niente, solo flirt e un personaggio maschile puro e incorruttibile, intelligentissimo che diventa zerbino di una ragazza irrisolta, insofferente e meschina. E questo si trascina per troppo tempo.
I combattimenti in questo lavoro molto belli e meglio realizzati, le battaglie a cui dovevano partecipare, stando ai dialoghi avrebbero dovuto coinvolgere 10 mila uomini e ne vedrete solo una cinquantina (questo è stato fatto male).
Inoltre in who rules the world anche se il livello di recitazione è di molto inferiore a questo , i due si alleano quasi subito e non ci sono i problemi di fiducia che invece ci sono in questo drama.
In definitiva lo consiglio ma solo se non tenete a vedere una bella storia d'amore , vi interessano solo battaglie e strategie di guerra e non avete già visto almeno una decina di drama sull'argomento. Poiché io NON soddisfo tutti e tre i parametri passo oltre.
BUONA VISIONE!
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Love Between Fairy and Devil
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L' AMORE TRA LA FATA E IL DIAVOLO CHE DIVENTA MARTIRE (per amore della fata).
Un bel fantasy ( per me non è nè uno xianxia né un wuxia) ispirato alle classiche leggende orientali che valorizza il ruolo della donna (uno dei pochi) e tratta riflessioni sull’amore, sulle emozioni e e sull’inutilità delle guerre, sul pregiudizio tra i popoli. Apprezzabile che non ci siano malintesi continui e problemi di comunicazione che normalmente affollano questo genere di drama storici.Ci sono sentimenti feriti, rimpianti, sacrifici, amori non corrisposti, gelosie , evoluzioni e crescite talmente estreme da risultare improbabili, ok the power of love ma non puoi stravolgere la personalità di una divinità millenaria.
La storia d’amore poteva essere più vissuta e approfondita sul finale, per questo non do 10!
L'inizio è spensierato come in ogni drama, gli scenari sono ben fatti e sono fiabeschi, certe illustrazioni delle sigle mi ricordano le carte del DIXIT, ottima fotografia e scenografia, ottima OST.
Un po' noiose le avventure nel regno mortale, ma questo è soggettivo, ogni arco narrativo dura in media circa 7 episodi, e il drama va diventando sempre più impegnativo , serio, drammatico.
Questi due si innamorano quasi subito ma necessiteranno di più di mezzo drama per capirlo e accettarlo, dopo essersi promessi invece di mostrare felicità e trasporto sembrano cupi e molto spenti per la quantità di difficoltà e prove a cui vengono continuamente sottoposti. La parte più bella infatti è rappresentata nei primi 9 episodi e in quelli che vanno dal 26 al 28., dal 28 è una tragedia continua.
Finora ho letto solo recensioni positive. Le persone sono soddisfatte della recitazione e della storia, ma ci sono molti aspetti che vorrei sottolineare e che hanno penalizzato la valutazione.
RECITAZIONE: Sia i protagonisti principali che i secondi protagonisti sono stati abbastanza credibili nei loro personaggi e i principali sono stati divertenti e abili nello scambio di ruoli (Dylan Wang meno bravo di Ester in questo aspetto).
Lo show è molto basato sulle emozioni, sia dei personaggi che del pubblico, e questa è la motivazione di una valutazione così alta ed entusiasta che porta a trascurare le criticità .
Non c'è stata molta cura nella caratterizzazione dei personaggi: il dio celeste, subdolo, manipolativo e uno stratega ingenuo,ambizioso e privo di emotività , ho visto imperatori migliori. Qui compie delle scelte che spesso non hanno senso , ed è del tutto privo di capacità oratorie. Perdona in un nano secondo quando fino a pochi secondi prima stava per condannare a morte appena si verifica un risvolto che può utilizzare per ottenere dei benefici, senza provare a manipolare la corte dei suoi sudditi che manca del tutto di pensiero critico e si inchina e ripete le sue parole con fare ossequioso.
Penso che sia l'opera che più ha dipinto gli abitanti del regno celeste come delle amebe STUPIDE E prive di personale iniziativa , nessuno escluso. Forse la fata Dayin è l'unica che salvo da questo discorso e il Nobile Ronghao che è stato il migliore in quanto a intensità e recitazione ma non è del tutto appartenente al regno celeste.... quindi lo escludo dal discorso.
Il Dio della Guerra che avrebbe dovuto essere il dio più potente poteva essere facilmente sconfitto da chiunque. Non ha mai vinto nessun combattimento. Aveva un potere sigillato dal fratello che però aspettava il matrimonio con la dea per liberarlo. Che senso ha??? Perché farne il dio della guerra???
Nel suo arco umano poi perde ogni qualità che aveva diventando ingenuo, pigro, indolente, stupido. Generalmente le divinità quando vanno a fare le tribolazioni mantengono un'aura , delle qualità superiori.
Effettivamente se penso ad Eternal Love mi rendo conto che anche l'alta dea diventa una donna stupida nella tribolazione mortale ma era del tutto stupida, beona e annoiata anche come divinità.
Il dragone nero è stato caratterizzato come il personaggio più stupido mai visto, ed avrebbe dovuto essere il consigliere e protettore del più POTENTE CATTIVO esistente nei tre regni. Non ho capito perchè raccontava segreti importanti al fratello del protagonista.Non protegge nessuno nei momenti importanti! È stato mostrato abbastanza potente e incredibilmente maestoso nella sua forma di drago ma solo UNA VOLTA!
Una bella delusione devo dire. La sua storia con Jeili è stata dipinta stupida al punto da non provare neanche tenerezza per questa coppia che mi è risultata noiosa da seguire. Lei era piuttosto avida e manipolatrice e la loro storia segue delle evoluzioni incomprensibili, che non vengono mostrate, viene solo mostrato il risultato finale e allo spettatore tocca immaginare o provare a indovinare cosa sia successo per determinare quel risultato.
Dongfang Qincang è il Nobile Supremo, possiede un potere sconfinato mostrato superbamente con gli effetti speciali, ha un'immensa potenza ma rispetto a molti altri personaggi meno potenti visti in altri drama è anche il meno sveglio. Normalmente quando sono potenti sono anche molto scaltri, intuitivi, capaci , lui è solo potente! Non è colto come ci si aspetterebbe da parte del NOBILE SUPREMO , che ha vissuto centinaia di migliaia di anni e che dovrebbe avere un'altissima comprensione e conoscenza del reale dato che padroneggia superbamente l'arte magica. Come fa a non rendersi conto di tante cose... dell'aura della protagonista per esempio, o ha bisogno di manuali antichi per capire come prendersi cura di una pianta... . Come fa a non togliere immediatamente la maschera al cattivo della serie se con uno schiocco di dita può distruggere un regno?!?
Il personaggio di Donfang INOLTRE compie un'evoluzione troppo estrema per la brevità del drama, da demonio a martire... non c'è un' evoluzione poi nel modo in cui dimostra il suo amore a livello di espressione facciale rispetto ai primi episodi, mentre caratterialmente diventa un'altra persona, forse perché privato dei propri poteri e quindi fragile ,oltre ad aver recuperato un'emotività di cui comunque manifestava molte tracce nei suoi primi scambi con la protagonista, a livello di espressività facciale di uomo innamorato non ha saputo manifestare un coinvolgimento pieno e travolgente quando deve baciarla o quando la guarda, bravissimo invece nel manifestare gelosia, possesso, insofferenza e disperazione della perdita.
Come ogni divinità può scomparire e riapparire in qualsiasi angolo però quando riesce a coltivare una pianta sul finire del drama , che diventa altro... quando vede la trasformazione a distanza si mette a correre invece di utilizzare il potere e andare a controllare immediatamente=
Aveva bisogno di un artigiano di giada per ricopiare la sala siming mentre nello Xian, detto fatto, sotto suggerimento di Shanqe la prepara in men che non si dica. E come ? Magia ?Ma se ha molto meno potere rispetto a prima... .
Nei suoi sogni lui è sposato con la fata da 500 anni ma non si vede l'ombra di un bambino... per 500 anni quest'uomo avrà un rapporto solo platonico con lei?!?
ASPETTI CHE HO APPREZZATO: Ho adorato il modo in cui hanno mostrato le emozioni tutti i personaggi in modo così plausibile da giustificarne le azioni. Non c'è dubbio che tutte le scene siano state sempre caratterizzate in senso emotivo.
Ho apprezzato il cambio di ruoli, mi appassiona questo topic, lo scambio dei corpi, sebbene sia molto breve , io pensavo che durasse diversi episodi, invece solo uno nella parte quasi centrale, e 6 minuti all'inizio.
I costumi dei protagonisti mi sono piaciuti immensamente, più che in qualsiasi drama finora visto perchè sono su base storica ma con molte libertà e sperimentazioni fantasy.
Stessa cosa per le ambientazioni e i panorama. Soprattutto albe, tramonti, sfondi lunari e la sala siming.
FINALE VERAMENTE AFFETTATO: Questo è uno dei tanti drama con finale breve, io penso che questa volta abbiano davvero estremizzato il tempo di chiusura. Dura 15 secondi davvero, senza se e senza ma.
C'erano 36 episodi e non 40 come normalmente nelle altre serie però si potevano modificare alcune scene di flashback o accorciarne altre che riguardano personaggi secondari e aumentare il tempo destinato ai protagonisti principali. ALTRO TALLONE D'ACHILLE E' IL MONTAGGIO DI QUESTA SERIE.
Per concludere, vale la pena guardarlo sia per le risate che per vedere qualcosa di diverso rispetto ai classici xianxia, non è troppo drammatico ed è adorabile per i personaggi. I due protagonisti nella vita reale sono molto amici e forse questo ha penalizzato un po' la chimica tra loro, nel senso di risultare poco coinvolti e credibili nei baci (brevi e poco intensi, lei con le labbra quasi serrate) e nei contatti fisici.
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During the Snowstorm
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Dramma romantico bello e sentimentale.
Una storia romantica nata tra le palle da biliardo a livello agonistico con tornei e competizioni.Un semplice ragazzo con una vita e un passato difficile conosce una campionessa ed è amore a prima vista.
Ci saranno momenti belli e momenti difficili ma insieme supereranno tutto dal amore a distanza a il disaccordo con colleghi e genitori. La parte delle competizioni non è troppo invadente e anche le relazioni di contorno non sono invadenti.
Attori con una bella chimica.
Un bel finale.
Per me merita la visione.
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A salvare il drama quel basta per strappare la sufficienza è stata la coppia secondaria, soprattutto per la star del badminton che ha saputo rubare la scena - cosa peraltro facilissima da fare - al vero protagonista della serie.
Un ulteriore menzione positiva per l'amico di infanzia della protagonista, attore che devo dire ricorda vagamente il grande Song Joong Ki (ma il paragone si ferma lì, a una mera somiglianza... Per il resto siamo lontani anni luce).
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drama completo tra lacrime e risate
Dopo una serie di drama da 6, finalmente mi sono tuffata in questo cult stupendo, che mescola lacrime a grasse risate. In questo drama c'è tutto: disturbo della personalità, drammi familiari, romanticismo, scene comiche e ost stupende .Non dico di più per non spoilerare, ma consiglio di vederlo a chi ancora non lo avesse fatto; Ji Sung potrebbe veramente interpretare qualsiasi ruolo, un attore magnifico ed eclettico, senza traslasciare un bellissimo viso che accompagna il tutto 😅.
After a series of 6 dramas, I finally dove into this wonderful cult, which mixes tears with laughter. This drama has everything: personality disorder, family drama, romance, comedy scenes and amazing OSTs. I won't say more so as not to spoil it, but I recommend seeing it to anyone who hasn't already done so; Ji Sung could really play any role, a magnificent and eclectic actor, without leaving out a beautiful face that accompanies it all 😅.
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Premesse e primo episodio ok. Poi, il nulla.
C'è una tematica di base anche originale e interessante, quella della chirurgia plastica, del suo utilizzo smisurato, di come possa fare male ma possa anche essere utile.
Manca però una direzione precisa verso la quale costruire la storia, c'è una buona idea - ripeto - ma una volta presentata, non sembra esserci altro, mentre una buona serie ha bisogno i solide basi, tanto lavoro per uno sviluppo concreto e interessante e molto, molto altro. Ci sono temi già visti un milione di volte, ma se impostati bene e sviluppati con cura, non mi stancherei mai di vedere riproposti. Qui c'è un guizzo di novità, ma buttata lì come se da sola dovesse fare il miracolo di determinare le sorti del drama.
Nel concreto, s'inserisce l'elemento thriller e il contesto del passato, ma quasi a riempitivo e senza l'impressione di voler arrivare da qualche parte di preciso. Il finale frettoloso, i nodi che arrivano al pettine sciolti dando un banale strattone, persino la carta del romance che poteva essere giocata sembra vittima della svogliatezza di prendere in mano la faccenda e impegnarsi a delinearla.
Ah, inutile dire che il coinvolgimento emotivo è sotte zero. Il giudizio finale, direi, emerge da sè.
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I Feel You Linger in the Air
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Bellissimi!
Ho amato ogni singolo episodio. Loro sono bellissimi e dolcissimi assieme. Solo non ho capito il finale, sono un po' confusa. Potete spiegarmelo? Non ho capito com'è arrivato nel 2023 Khun Yai, e soprattutto la cosa più importante, come fa ad avere tutti i ricordi. Credevo si ritrovassero anche nel 2023 ma che Yai si fosse reincarnato come gli altri (Ohm, Jeed, Khaimuk) ma quando invece si ricordava chi fosse ecc mi sono un secondo persa. Perché è reale? È una visione? Boh per favore aiutarmi a capirci qualcosaQuesta recensione ti è stata utile?
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Delusa
Non mi aspettavo questo genere di drama ...le premesse sembravano migliori di come invece è andato a finire...Tutto intorno alla gelosia...il movente non mi ha soddisfatto ...nemmeno il fatto che jung woo non si fosse accorto di cosa succedeva alla donna che doveva sposare ...incentrato troppo su se stesso e il suo lavoro da non vedere cosa stavano facendo sua madre e woo jin...
I casi iniziali hanno coinvolto di più del caso poi principale ... romance se così la vogliamo chiamare gli ultimi 5 minuti che almeno quel mezzo sorriso ce l'hanno tirato fuori ...
La chirurgia plastica che può guarire l'anima curando prima ciò che c'è fuori ...questo il messaggio finale e la nuova ideologia di medico che vorrà essere jung woo in futuro...
La nostra detective aumenta di grado ..la madre espia le sue colpe con del volontariato..il cattivo in gatta buia più pazzo di prima ...quello accusato ingiustamente ha usato i sette anni im carcere per ritornare sulla giusta strada e ora vivere correttamente...
Tutti questi messaggi positivi l'ultima mezz'ora di drama come voler aggiustare i tanti buchi lasciati per strada ....
7 e sono stata brava solo perché non mi ha fatto sbadigliare e gli ultimi sorrisi di min ki mi hanno rabbonita...
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In the Name of Alcohol
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Mi aspettavo di meglio...
Parto dal presupposto che questo drama se non lo avessi visto on air ..non so se sarei arrivata alla fine ...Ho apprezzato molto la prima parte mi ha coinvolto di più..poi gli episodi con la nonnina e il momento in cui viene a mancare mi hanno commosso ...perché? Bhe perché ho sentito una recitazione vera ..naturale e coinvolgente...per quanto mi piaccia Se jeong in questo drama l'ho sentita fuori dal suo personaggio..tutti quei sorrisi suonavano ok nascondeva così il suo malessere ma erano mal interpretati..alcune scene simpatiche perché lei è spiritosa e un sorriso te lo strappa ..ma altri siparietti noiosi e inutili e questo dialetto ahh no non mi è piaciuto e ne ho visti drama in cui si usava il dialetto invece che quello parlato ufficiale ...il finale positivo ognuno ha preso la sua strada okk ma lungo e noioso ...io sincera mi aspettavo tornasse nell'esercito visto che aveva abbandonato per la nonna ..non che si aprisse un negozio 😅😅 romance alla fine...mmm un po sprecato .. adorato il super potere così ormai denominato da me di Jong won, credo che il suo personaggio l'abbia interpretato bene.. ma a volte è risultato un po noioso ..l'unico punto che potevano approfondire meglio su di lui e come gestire i suoi sentimenti ora che aveva qualcuno al suo fianco, è stato frettoloso e poco curato ..
Le ajumma sono state quel tocco in più a non farmi gettare la spugna troppo simpatiche! Toast e la sua simpatia indimenticabili, come coppia l'ho trovata più seria e soddisfacente della main ...
Per cui 6 è più che sufficiente...
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La serie numero uno in assoluto.
"Lighter and Princess" non solo entra a sorpresa nella mia top ten - popolata per il resto da drama coreani - ma si posiziona incredibilmente al primo posto. Davvero ineguagliabile.Produzione di alta qualità, attenzione per i dettagli. La Cina quando vuole su questi aspetti sa distinguersi, ma poi si perde nello sviluppo delle trame. Qui invece no. Qui sforna una serie così reale che è impossibile non immedesimarsi: niente siparietti insulsi o ridicoli, nessuna conversazione artificiosa, nessuna banalità imbarazzante trattata al pari di una rivelazione fondamentale, nessun passaggio poco credibile e buttato lì sotto riflettori esagerati e giusto per far scena. C'è uno spaccato reale che cattura lo spettatore fin dal primo episodio...e non lo lascia più.
La storia racconta degli anni di università, e quelli subito dopo, che vedono al centro i due protagonisti, Li Xun e Zhu Yun, con un meccanismo del tipo: presente-lungo flashback nel passato- ritorno al presente.
L'ambientazione è quella della facoltà di informatica, tema che non solo caratterizza la maggior parte dei personaggi ma che viene portato avanti con attenzione e credibilità: si parla di codici, virus, programmi, giochi online, piattaforme, investimenti, aziende del settore, grafiche e via dicendo. Del resto questo fa parte della vita dei personaggi, è normale sia presente in modo costante: niente di troppo complesso da risultare ostico, ma neppure qualcosa di banalizzato e accennato solo di sfuggita, come inserito tanto per dare un senso agli studi dei personaggi o ai loro interessi. No, affatto. Qui ogni singola tematica è ben sviluppata, nella giusta misura.
In questo drama ho ritrovato quella che è ormai a pieno titolo la mia attrice cinese preferita, protagonista anche di un'altra serie (Fall in love) da me molto apprezzata. L'attrice, di una bellezza singolare - non ha forse i lineamenti fini di mille altre sue colleghe - ha un fascino magnetico e carismatico, grande espressività nella mimica facciale e nello sguardo. Come nell'altra serie che ho citato, interpreta un personaggio femminile che mostra una cieca e incrollabile fiducia nei confronti del protagonista. Salvo una situazione in cui viene praticamente portata, con tutti gli stratagemmi possibile, a prendere le distanze da lui, per il resto la sua fiducia e il suo amore sono praticamente incrollabili, ed è una cosa che ho apprezzato tantissimo, perchè invece che sottoporre lo spettatore a una serie di cliché infiniti di tira-e-molla e di assurdi fraintendimenti, qui si può ammirare lo sviluppo e la sinergia di coppia. Brava, brava, bravissima.
La punta di diamante della serie, però, è il protagonista maschile, Li Xun. Interpretato da un bravissimo attore che non conoscevo e che trovo semplicemente perfetto per il ruolo, capace di portare avanti con coerenza il carattere singolare del giovane protagonista, anticonformista e ribelle, asociale e geniale, intuitivo ed ermetico, ironico e distaccato, con un passato difficile alle spalle, un QI senza eguali, grandi ambizioni e la ferrea volontà di essere l'unico artefice del proprio destino. Semplicemente spettacolare. E Arthur Chen veste perfettamente i suoi panni, con gli sguardi impassibili ma che inchiodano, l'atteggiamento distaccato e freddo, le risposte concise e senza orpelli. Il fascino di questo attore è più nella sua espressione imperscrutabile che nel sorriso, che paradossalmente non mi fa impazzire. Esteticamente, inoltre, altro meritato 10 e lode, sia nella versione platino - singolare nelle serie asiatiche, ma qui la capigliatura anticonformista stava benissimo - sia nella versione poi tornata castana, sia nel taglio più corto e scuro (forse esteticamente quello che ho preferito di meno, ma che ammetto serve a conferirgli un'aspetto più maturo e autorevole).
Lui è la figura che più di tutti evolve nel corso del drama, rimanendo tuttavia fedele alla sua caratterizzazione. Non è ribelle nei confronti della giustizia, contrariamente a quanto si può pensare. La prima volta che viola la legalità, è palese che lo faccia a malincuore, spinto dal bisogno assoluto di pagare alla madre le cure di cui necessita. Non è però fiero di sé stesso, e quando si trova a dover assumersi la responsabilità del proprio gesto, lo fa con la consapevolezza che è giusto così (non va dalla madre di Zhu Yun a chiedere un trattamento di favore per sé stesso, e nonostante ciò che dice a Zhu Yun quando le prova tutte per allontanarla non è nemmeno vero che incolpa la madre di lei, è ben consapevole che la donna ha fatto semplicemente ciò che era giusto fare, ovvero espellerlo). La seconda volta che infrange la legge, è decisamente premeditata, inizia a prendere forma nella sua testa quando ancora nessuno può nemmeno immaginarlo: consapevolissimo di compiere una brutta azione - si preoccupa di allontanare da sé Zhu Yun in tutti i modi - per poi ripagare letteralmente "occhio per occhio" la persona odiosa che ha indirettamente causato la morte della sorella. Li Xun poteva trovare modi subdoli per sabotarlo, sfruttando le sue doti e senza farsi beccare. Invece compie un'azione plateale, consapevole delle conseguenze e accettandole pienamente in anticipo: autore del proprio destino, compie una scelta che è solo sua. La sua fermezza è costante ed è sicuramente il tratto che più lo caratterizza.
Ho adorato l'evoluzione della coppia: lui è incuriosito da lei, ma non lo vuole ammettere. Lei è affascinata da lui, ma insofferente ai suoi modi. Sono praticamente cane e gatto, e non perdono l'occasione per battibeccare, lanciarsi frecciatine, ironizzare, rispondere a un attacco con un contrattacco. E' una dinamica davvero bella da seguire, sembrano interagire con un codice tutto loro e molte scene apparentemente ordinarie sanno coinvolgere quanto i momenti romantici (e ce ne sono anche di quelli, complice una chimica davvero notevole tra i due). Questo a mio avviso il pregio maggiore della serie, ovvero che anche tolte le scene "da bacio" - e, ripeto, non mancano - ogni singolo episodio è saturo di momenti altrettanto emozionanti. Giusto per elencare qualche parola chiave, non tanto spoiler ma di immediata comprensione per chi ha visto la serie:
- il racconto di Zhu Yun sul golden retriver tinto
- la usb a forma di porcellino (e il virus a forma di maialino che manda in tilt più di un computer)
- la foto strappata e ricomposta
- l'accendino e la principessa
- gli aeroplani di carta
- la definizione di principessa
- i fiocchi di neve sul palmo della mano
- i massaggi a braccia e schiena
- la camicia di Li Xun
- le rose blu
- il biglietto con il quale Zhu Yun si impegna ad accontentare una qualsiasi richiesta di Li Xun (che trova uno splendido collegamento nell'episodio speciale della proposta di matrimonio)
- i fuochi d'artificio
- il vestito da principessa
- il solletico
- il re e il cavaliere
...e potrei continuare oltre. Proprio su questo ultimo riferimento - richiamato anche dalle parole della sigla di apertura - un appunto è dovuto, perchè esprime pienamente la relazione tra i due. Apparentemente può sembrare che Li Xun sia colui che comanda - lui è il "re" - e sicuramente le sua abilità e la sua capacità di intuizione fanno sì che sue siano le decisioni della strada da seguire. In questo senso sì, Zhu Yun obbedisce alle sue richieste e indicazioni, ma di fatto semplicemente si affida - come anche altri - a lui con la consapevolezza che nell'ambito professionale la sua lungimiranza è ineguagliabile. Ma è anche vero che la priorità di Li Xun è il benessere di Zhu Yun, per cui questo "re" utilizza il suo potere per dare al suo "cavaliere" ciò di cui ha bisogno. E lo fa a qualsiasi prezzo (quando capisce di non poter battere nella competizione Fang Zhijing perchè l'altro ha giocato sporco, piuttosto che deludere Zhu Yun trova comunque un modo - meno lecito e per il quale mette in conto di dover poi pagare un prezzo - pur di raggiungere l'obiettivo che si è prefissato). Obiettivo che nemmeno era suo, inizialmente. Ma lo diventa non appena si manifesta come bisogno i Zhu Yun. Tutto questo si evince anche dal suo commento alla frase che Zhu Yun posta sul social non appena si mettono assieme, dove lei dice di essere il cavaliere al servizio del proprio re, pronta a seguirlo, a battersi e a morire per lui. "Ipocrita" è il commento di Li Xun, che spiega in pieno il vero rapporto tra i due: lui è il re, ma il suo potere è di fatto al servizio di Zhu Yun, dal momento che la ragazza rappresenta la sua priorità.
La presenza di tutti questi riferimenti e dettagli no n può che derivare dal fatto che un adattamento televisivo di un romanzo. Le sceneggiature che nascono direttamente come serie spesso non hanno tutta questa attenzione e ricchezza di particolari, forse perchè si pensa erroneamente di giocarsi bene la carta dell'aspetto degli attori, della musica, delle inquadrature, e via dicendo. Un romanzo invece deve mettere sul piatto molto altro, per coinvolgere il lettore. Ed ecco che i tanti, piccoli, apparentemente banali dettagli si intrecciano tra loro come fili e trovano un senso nel corso della storia. La trasposizione penso sia stata molto fedele, e non può che essere stato un vantaggio enorme.
Una meritata menzione anche ai personaggi secondari, da Lao Gao e Xu Li Na, due personaggi rovinati dall'invidia e dal desiderio di ciò che è impossibile, a discapito di ciò che di buono invece posso avere ma che non vedono se non alla fine. In particolare modo Gao è un personaggio che sa farsi davvero odiare ma che, a conti fatti, non si può dire non abbia provato più volte a sottrarsi a quell'invidia deleterea che lo anima quando è al fiano - o meglio nell'ombra - di Li Xun. Una vita da eterno secondo, in amore e nel lavoro, dove anche il desiderio di voltare pagina e cercare una sua strada, anche lontano, pur di evitare la tossicità di una convivenza per lui malsana, sfuma tristemente condannandolo ancora una volta a quel ruolo che gli va stretto e che a un certo punto diventa per lui una sorta di ossessione.
Ben caratterizzata anche la squadra della Rete Cuore Alato, ogni membro ha un suo valore e nell'insieme rappresentano un valore positivo, quello che fa la differenza tra il modo di vivere di Li Xun prima e dopo il carcere, fino a portarlo finalmente ad ammettere che "non sta scalando la montagna da solo". Prima della prigione aveva concesso solo a Zhu Yun di stare al suo fianco, di entrare in quel suo piccolo spazio privato gelosamente e ostinatamente custodito, quasi negato. Quando dopo il lungo flashback si torna al presente, sembra piano piano lasciarsi circondare anche da altre figure, che verso la fine diventano una via di mezzo tra amici e famiglia.
Le canzoni che accompagnano la serie - dalla sigla a tutte le altre - sono di pari livello, a dir poco stupende. Non solo belle da sentire, ma calzanti nella scelta delle parole e dei riferimenti.
Dopo aver visto - e rivisto, e rivisto, e rivisto - questa serie, la tentazione di cercarne di simili era forte, e mi sono accodata a chi, dopo averla vista, aveva fatto lo stesso chiedendo consigli su vari siti...ma leggendo un po' i titoli suggeriti, devo concordare con chi ha affermato che è meglio non andare alla ricerca di una serie come "Lighter and Princess", semplicemente perchè non c'è alcuna serie che può definirsi simile e alla sua altezza (parole vere, purtroppo).
Concludo non consigliandone la visione, ma definendola proprio obbligatoria. Questa è una serie che va vista, non ci sono storie.
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Something About 1 Percent
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un amore a contratto dolce, passionale e divertente!
Una perla di drama che rientra ufficialmente nella mia lista drama confort...una storia divertente e leggera ma ben bilanciata con un inizio e una fine chiara..un main sexy, testardo, super geloso con un sorriso da bambolotto e che cerca in ogni occasione propizia di baciare la sua donna, al contrario qui una main dolce come il miele che persino i suoi occhi esprimono gentilezza, non di meno poteva essere una fantastica maestra buona e altruista. Una coppia perfettamente bilanciata che rispecchia il proprio ruolo perfettamente.. sorrisi e sguardi sinceri accompagnano questo drama, la recitazione non è mai forzata ma segue un flusso naturale che immedesima perfettamente lo spettatore nella storia. Mi ha sorpreso ancor più in un drama ormai un po datato la presenza di tanti bellissimi baci!!! Una nota ancor più positiva alla storia e il cercare di risolvere ogni problema sul nascere, non ha prezzo! Non perdi episodi interi nella speranza che un equivoco si risolva!!!Pertanto se volete qualcosa di leggero, divertente, dolce e appassionato con baci che non deludono, questa perla di cui si parla poco merita di essere scoperta!
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Sono coì combattuta...
Mi sento divisa in due: da una parte la me che ha amato i personaggi, alcune vicende e non riesce a scollarsi di dosso tutto ciò; dall'altra c'è la parte razionale che mi fa rendere conto di tutti i difetti del drama.La storia ha un forte cuore sorretto da tutto quello che accade dall'inizio fino a metà, poi da questo centro si diramano tanti personaggi quante sono le sotto trame che ,purtroppo, alcune cadono lasciando evidenti buchi di trama, mentre altre riappaiono o cambiano versione più avanti. Poi come se non bastasse tutto questo squilibrio, ci si mettono pure le stesse vicissitudini che da una certa si ripetono a ciclo continuo ininterrottamente. Tutto è focalizzato su FL (povera crista, cosa vi avrà mai fatto) e i vari figuri che cercano di salvarla, anche se a volte si salva da sola.
Altra nota dolente secondo me è da imputare al "fantasy". Così come ci è stato proposto il drama e per come è andato avanti per diverso tempo, lo avrei definito uno low fantasy, ma più si va avanti e più questo elemento diventa fondamentale, fino ad essere usato in battaglia. Ma prima cos'era, eravate scemi a non usare "i poteri"? C'è stato un solo figuro che non si è mai nascosto da tutto, un personaggio strano ma cmq amabile. Diciamo che nel complesso, per me, questo fattore non è stato sviluppato al meglio.
ML è un bellissimo personaggio e ho davvero apprezzato che non fosse totalmente devoto al bene, ma che faccia vedere di essere un uomo come molti altri nonostante la sua posizione. Anche FL si difende bene. Ho apprezzato anche con un po' di curiosità quello che a me è sembrato bromance, ma non vorrei aver shippato un falso! XD
Ammetto di aver skippato un po' verso gli ultimi episodi perchè volevo con tutto il cuore capire come mi avrebbe lasciata, e... sono divisa.
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L'avevo in lista da parecchio tempo, sempre rimandata poiché non così semplice da reperire e per via del fatto che non stravedo particolarmente per Lee Min Ho, attore - soprattutto in quella decade - tra le star di Hallyu. Scovata di recente la serie sottotitolata in italiano e rivalutato Lee Min Ho per via della sua recente performance in Pachinko, mi sono infine decisa. Il drama si presenta come un misto tra romance e azione, con un protagonista che ricalca l'idea dell'eroe un po' anche antieroe: bello ed elegante, capace sia a livello di intelligenza/intuito sia nel combattimento fisico, con un passato di segreti alle spalle, una vita che non ha mai incrociato l'amore, e un presente in cui si muove da stratega senza mai palesare appieno le sue grandi doti. In questo mi ha ricordato tanto Healer, e gli anni di quel genere - appunto - sono gli stessi. Spina dorsale della trama è il proposito di vendetta del suo padre "adottivo", Lee Jin Pyo, rispetto a un tragico e vile evento che ha avuto importanti conseguenze anche sulla vita dello stesso Lee Yoon Sung. Il ragazzo viene cresciuto sotto ferrea disciplina militare, quasi a diventare un'arma per saldare, in età adulta, quei conti lasciati in sospeso. Singolare il rapporto tra i due, dove se da una parte Jin Pyo sembra sfruttarlo egoisticamente, crescendolo alla pari di un mezzo per raggiungere il suo obiettivo, dall'altra ci sono momenti in cui sembra emergere un reale affetto per il ragazzo, che lo portano a sacrificare tanto per il bene di Yoon Sung. Insolita e apprezzabile tutta la parte che si svolge in Thailandia. Quando il piano di vendetta però entra nella fase attiva, padre e figlio si troveranno su fronti diversi, pur con obiettivo comune: a dividerli le modalità, perchè dove Jin Pyo è pronto a spargere sangue senza farsi troppo problemi, oltre a coinvolgere e ferire innocenti - paradossalmente al pari di quanto accaduto a lui - al contrario il Yoon Sung persegue una giustizia che va oltre la morte, che chiede di pagare un prezzo meno tragico della morte ma per certi versi più pesante, quale il convivere dovendosi assumere le responsabilità delle proprie azioni. Un meccanismo che non è il semplice occhio per occhio, dente per dente, ma che, suo padre, segnato indelebilmente e accecato dal desiderio di vendetta, sembra non trovare soddisfacente. Mentre padre e figlio si fronteggiano in una corsa contro il tempo volta a risolvere - a uno a uno - tutti i conti in sospeso con i cinque responsabili dell'accaduto di molti anni prima, ecco che il tema romance si intreccia alla trama nei panni di una Park Min Young che interpreta una sorta di guardia del corpo della figlia del Presidente.
Cosa mi è piaciuto?
- il genere azione+ romance
- la caratterizzazione del protagonista maschile, che mescola l'eroe solitario dal passato difficile (Healer), ai giochi di potere ai piani più alti della politica (The King 2 hearts), al vissuto in un contesto a tratti violento (Vincenzo, anche se lì il codice etico comprendeva l'omicidio mentre in questo caso l'obiettivo di Yoon Sung è proprio quello di vendicarsi senza diventare un assassino)
- la trama non piatta, carica di eventi che si intrecciano tra presente e passato
- lo sviluppo dei personaggi, secondari compresi
- l'importante tematica del rapporto tra padre e figlio, che a livello emotivo coinvolge al pari della storia d'amore. Soprattutto la scena finale tra i due, l'ho trovata davvero profonda e significativa.
Cosa non mi è piaciuto?
-la protagonista femminile, giusto accettabile: l'attrice ha collaborato con vari partner di prestigio nei drama di quegli anni, pur non essendo lei all'altezza ma, evidentemente, era il meglio che all'epoca offriva il mercato. Una recitazione, la sua, che sembra sempre un po' la stessa, indipendentemente dalla serie in oggetto. A questo, si aggiunge la caratterizzazione poco credibile di un personaggio che passa da lavori qualunque a niente di meno che guardia del corpo della famiglia del Presidente, lavoro che svolge in modo piuttosto ridicolo, quasi senza preparazione, buttando a caso un occhio qua e là.
- il meccanismo dei "segreti nei segreti", dove anche le verità svelate poi vengono rimesse in gioco a favore di altre verità ancora. Sulla questione della relazione padre-figlio è stata forse un po' troppo macchinosa ed eccessiva.
- il finale - parlo proprio delle ultimissime scene - non dei più chiari in assoluto.
- la quantità di scene romantiche, che si riducono sostanzialmente a un paio di baci (di cui uno nemmeno da considerare). Apprezzabili alcuni momenti e interazioni verbali tra i due, ma qualcosina in più sul piatto del romance si poteva mettere.
Concludendo, un drama che appartiene al filone dei miei preferiti - come tipologia - e del quale mi son piaciuti molti aspetti ma che, contemporaneamente, ha mostrato anche diversi punti deboli che potevano essere gestiti meglio. Resta però una visione che mi sento comunque di consigliare e che ho indubbiamente apprezzato.
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c’è stato probabilmente un lost in translation in questa storia
Bene, siamo finalmente arrivati alla fine degli installment dei cugini Jutateph e devo dirvelo, è stata dura ma ce la abbiamo fatta. Sappiate che questa recensione la sto scrivendo il giorno prima di un esame quando potrebbe essere un pelo sconclusionata, ma cercheremo di tenerla molto rapida ed indolore, anche perché ci sono delle cose da dire, ma non sono fortemente opinionated come nelle due precedenti. Infatti devo dire che, anche se ci sono delle cose che mi hanno colpito particolarmente e altre che non mi sono piaciute, non sono tante come le cose che mi hanno trovata neutra sul giudizio, ma comunque hanno reso necessario un commento dal vostro Cicerone nel mondo Dhevaprom/Jutateph. Insomma, alcune cose di questa serie non sono necessariamente ne negative, ne positive, semplicemente da tenere in considerazione. E ovviamente comincerò da queste.1. Anche se la serie spiega bene tutto credo sarebbe meglio aver visto le serie passate (sia dei cugini che dei padri). Anche se avevo detto che non serviva devo essere sincera, l’unica serie dove non ho sentito la mancanza della visione della serie dei padri è la serie di Phum, perché Laor è completamente scollegata dal contesto “passato D/J”, mentre chi più e chi meno comunque tutte le altre serie sono un po’ collegate con il passato. è comunque anche vero che la serie si può vedere ed apprezzare senza aver visto le altre, diciamo che secondo me da una qualche completezza di info, che forse senza una visione precedente della storia dei padri si perde (vi farò sapere perché con l’anno nuovo vedrò le cinque serie dei padri quindi avrò il quadro completo).
2. Parliamo dell’elephant in the room: il fatto che la protagonista sembra Cheewa e non Cheewan e ciò che ne consegue. Partiamo con una digressione molto ampia: allora la serie come tutte le altre ci porta temi anche forti, un tema che in parte era stato accennato nella seria precedente quindi questa visione che si aveva un po’ all’epoca che se una ragazza ha rapporti prima del matrimonio (o comunque prima del fidanzamento ufficiale) diventa “macchiata” e non parliamo nemmeno del fatto che potrebbe restare incinta (come è successo a Cheewa) e di come la società cercava di ostracizzarla anche se non aveva fatto nulla di male. Ma altri temi come il complesso di inferiorità che può portarti a delle scelte che sono le scelte più sbagliate della storia, solo per colmare quel senso di inferiorità che si sente (per questo mi è piaciuta la comparazione fra Dilad e Cheewan, una che riesce ad andare oltre il suo complesso di inferiorità e uno che invece mette a rischio la vita della sua ragazza e della figlia che porta in grembo solo perché Vit gli ha fatto una domanda, anche abbastanza lecita). Quindi cosa c’entra con il problema posto all’inizio di questo punto? Ora mi spiego: allora la storia di Cheewa è molto toccante e mi è piaciuta molto, però è qualcosa di palesemente profondo, anche perché Cheewa è sempre stata la cugina matura e questa caratterizzazione si riflette nel personaggio, mentre è molto più difficile cercare, ma non trovare, perché c’è ve lo assicuro, la profondità nella storia di Cheewan, con i suoi comportamenti magari un po’ infantili e questa sua ricerca di approvazione da parte di questo mondo che dovrebbe appartenerle, ma che per come è stata cresciuta non le appartiene appieno. Le loro storie si intrecciano, ma complice un po’ il fatto che a quanto ho capito la screenwriter fosse un po’ di parte e il fatto che è chiara come il sole la storia di Cheewa rende la storia di Cheewan e di Saruji come quasi una storia secondaria rispetto a quella di Poom e Cheewa. Per ovviare al problema io avrei reso protagoniste dellla storia sia Cheewan che Cheewa in modo da prendere un bel po’ di piccioni con una fava: la storia di Cheewa non sarebbe sembrata così preponderante rispetto a quella di Cheewan, avremmo avuto 6/6 cugini Jutateph come protagonisti e appunto avrebbe dato un po’ di gloria reale anche a Poom. Infatti un’altra cosa che va beh, non ha trasceso la mia visione, ma mi è un po’ dispiaciuta devo dire è il fatto che Poom sia un cugino, ma sembra non ne faccia parte fino in fondo, sembra non fare parte del gruppo e la sua prima fidanzata poi moglie, che è comunque una Dhevaprom (e ci tengo a sottolineare, la figlia dell’unica Dhevaprom con una intera gamma di neuroni funzionanti) e quindi anche Cheewa ha il diritto di essere definita parte della gang “cuore dei Jutateph”. Poi è vero che sia Creamy che Saint non fanno parte di Channel3 e quindi forse è anche per questo che non li hanno messi come protagonisti? Onestamente boh, però in questo modo avrebbero risolto molti problemi (devo dire che nel mio spread dove mi scrivo le cose che mi piacciono e quelle che non mi piacciono avevo scritto “you have to feel for Poom” e credo di capisca cosa intendo, poi c’è un altro punto dove si capisce ancora meglio però”).
Bene, ora possiamo parlare di quello che mi è prettamente piaciuto e di quello che invece avrei cambiato:
1. Mi è piaciuto molto che in tutte le storie abbiano inserito almeno qualcosa della storia della Tailandia, inscrivendo quindi le varie storie D/J nella storia reale dello stato e quindi anche in un contesto storico. Per me che vorrei conoscere più a fondo la storia di questo stato che per quanto mi riguarda è molto interessante e fonte di qualche spunto per valutazioni storiche successive.
2. Una cosa che ho apprezzato è che le due Dhevaprom (vedete prima per capire perché ho detto due) della serie sono nate e cresciute come tali e non che si o scoprono dopo o che lo hanno sempre saputo, ma non hanno mai avuto la possibilità di capire cosa volesse dire essere al 100% una Dhevaprom, mentre Cheewa e Cheewan lo sono, in maniera differente, ma loro sono e lo sono 100%. Quindi è stato molto interessante, anche vedere il fatto che per esempio abbiano conosciuto i cugini fin da piccoli e quindi abbiano questo rapporto più personale con loro (ci tengo a sottolineare che sia Poom che Saruji, non si sono innamorati di Cheewa e Cheewan quando erano piccole, ma solo dopo che le hanno reincontrate, che sia chiaro perché già sento i commenti, addirittura Saruji lo dice proprio che per anni quella con cui pensava avrebbe creato una famiglia sarebbe stata Mus e non Cheewa, diciamo un po’ come in Hidden Love).
3. Mi è piaciuta molto la storia di Cheewa, che è molto toccante, ma di questa ne abbiamo già parlato.
4. Mi sarebbe piaciuto vedere di più un certo confronto fra Cheewan e Tai. E vi chiederete, perché? Beh, perché Tai e Wan sono state cresciute con la stessa idea in testa “che i Jutateph sono questi esseri mistici che si presentano su questo piedistallo e che appena fai qualcosa di sbagliato ecco che boom ti buttano nel cestino come della spazzatura. L’unica differenza è che mentre Tai lo ha solo sentito dire, ma non è mai vissuta a contatto con i Jutateph e quindi quando ha visto la dolcezza e la gentilezza di Chat ha capito che non era reale al 100% quello che la madre le aveva detto, mentre Wan no, perché Wan coniuga quello che le dice la madre (e in parte il suo conflitto di inferiorità) con quello che vede. E nulla mi sarebbe piaciuto vedere questo confronto.
5. Il matrimonio di Chat e Tai. Niente di più, niente di meno.
Bene, finite le cose che mi sono piaciute, facciamo un piccolo excursus sulle cose che non mi sono piaciute, ma proprio rapido.
1. La vecchia. Diciamo che qui ho dei mixed feelings, perché non mi piaceva all’inizio dove obbliga Wan a mettere assieme Cheewa con Saruji (nonostante tecnicamente con la madre di Cheewa si sono già imparentati visto che Vit ha sposato la sorella di Petch, ma va bene lo stesso, non ci soffermiamo), mentre nella seconda parte è veramente ilare la vecchia, devo essere sincera.
2. Cheewan che continua a provare a mettere assieme Saruji e Wa senza chiedere loro se effettivamente vogliono stare assieme o se potrebbe, anche in maniera molto alla lontana formarsi qualsiasi fra di loro è veramente irritante, anche perché tutti i cugini loro sono quelli che sono effettivamente più uncomfortable con questo match making forzato.
3. Ultimo punto e poi vado a studiare: la storia di Dilad. Allora è anche vero siamo negli anni ‘90 e si spinge molto a “stare con il padre del proprio figlio”, ma anche questa retorica di forzare la situazione, quando letteralmente il tipo la ha abbandonata al primo commento no che ha sentito, detto da uno che siamo onesti, non è la massima presenza di rettitudine (dove quindi un suo commento magari poteva essere spunto di riflessione). Questo torna al complesso di inferiorità di cui sopra e complesso di cui DIlad non si libera mai, solo con la morte alla fine. Io fossi stata in un’amica di Wa avrei cercato di porre davanti anche questa questione a Wa, quindi il fatto che lui la ha abbandonata una volta per questo suo complesso, quindi probabilmente potrebbe succedere tranquillamente ancora.
Bene, finito questo ultimo installment io mi prendo una pausa e con l’anno nuovo ci ritroveremo a commentare assieme le cinque storie dei padri Jutateph e finalmente metteremo in prospettiva al 100% la storia di questi cugini scellerati.
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