Meraviglioso dramma.
Uno di quei dramma che dopo 33 puntate quasi ti dispiace che sia finito.La storia è carinissima anche se non una novità,ci sono sì i soliti cliché da dramma, racconta il loro lavoro ma senza incentrarsi troppo come in altri drama e tutto ben dosato e la storia scorre piacevolmente. Ambientamento nel mondo della musica tradizionale cinese e il doppiaggio con in mezzo la passione per la cucina con la scelta di personaggi, volti e voci meravigliose.
La coppia protagonista oltre che bellissima è di una dolcezza disarmante, una chimica pazzesca, baci dolcissimi.
Un insieme di elementi e di personaggi che rendono questo dramma molto bello e molto piacevole da vedere.
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Questa serie non merita un voto così basso (7.5) ... ho iniziato a guardarla: visto il primo e l'ultimo episodio.
E' narrata bene, gli attori sono splendidi come recitazione, la qualità della fotografia e delle musiche è alta.
Non so se continuerò a guardarla, è un po' un pugno nello stomaco, vedere un pezzo di storia coreana, in cui gli interessi personali e l'ego del re, tengono in pugno una nazione, arrivando alla decisione di eliminare il figlio talentuoso e degno di governare.
Alla fine tutto va come doveva andare, anche a costo di sacrificare la propria vita in vista del bene del Paese.
Per il momento la droppo ... poi magari la riprenderò.
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Tengo volutamente un punteggio alto
perché, a mio parere, questa serie merita un voto complessivo molto più alto di quello che vedo ora (7.6)E' scritta bene, fotografia, attori, musiche, sviluppo sono da cinema di livello alto (per certi versi mi ha ricordato Gangs of New York, di Scorsese, o anche C'era una volta in America, di Sergio Leone ... ) quindi non capisco perché un punteggio basso.
La storia richiama la tragedia di un padre nato servo/schiavo, con una mentalità che ancora non riesce ad adeguarsi ai tempi moderni (1980), che si strappa dal cuore il secondo figlio maschio per "regalarlo" al padrone e tiranneggia il figlio maggiore, estremamente intelligente e talentuoso, a fare da cane da guardia al fratello, stare sempre un passo indietro, assumersi colpe al posto suo ecc. ecc.
Questo è l'incipit. Sullo sfondo il dramma della rivolta popolare di Gwangju (Corea del Sud) del maggio del 1980, in seguito al colpo di stato di Chun Doo-hwan, rivolta soffocata nel sangue. Come pure lo sviluppo immobiliare di grandissime aree extra-urbane che accendono gli appetiti di altri funzionari governativi oltre che dalla Gangs dei gangsters locali. C'è anche una storia d'amore, e una bella storia familiare ... E' da vedere.
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Because I Want No Loss
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Sconsiglio la visione ad adolescenti perché alcune tematiche sono delicate e troppo superficiali.
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Drama, anche questo cinese, anche questo ambientato nella Shanghai degli anni '30.
Durata - in termini di episodi - però doppia, e meno incentrata sul romance, o meglio, un minor equilibrio nell'intreccio tra la storia d'amore e gli intrighi.
Dal punto di vista dei personaggi, ho apprezzato esteticamente la protagonista, meno invece il personaggio maschile principale. Dubbi anche sulla caratterizzazione: lei spesso prende decisioni discutibili, lo spettatore difficilmente riesce a immedesimarsi. Lui, poco incisivo: come il superbo Tan Xuanlin di "Fall in love" è sicuramente molto intelligente e intuitivo, anche un pochino strategico nelle sue pianificazioni (mai come l'altro), ma manca di fascino, di quell'aura che incute un reverenziale timore che caratterizzava invece comandante Xuanlin. Certo, il contesto può influire, qui abbiamo un banchiere con un passato da povero garzone alle spalle, dall'altra parte il capo di un armata militare (l'austerità fa pendant con la divisa, dopotutto). In una commedia di intrighi e strategie, non mancano certo segreti e sospetti. In questa serie però il sospetto s'insinua spesso tra i due protagonisti, che si nascondono tanto a vicenda. Nell'altra - il paragone è più forte di me - la coppia non vacillava quasi mai: lei a volte non capiva subito gli intenti o le mosse strategiche di lui, ma c'era una fiducia incondizionata di base che è stato un vero valore aggiunto alla storia, valore che in questa serie è mancato. Al contrario, qui la coppia protagonista è ben poco salda, tant'è che non solo viene messa alle prove più volte, ma spesso crolla proprio, con conseguenze anche irreparabili. Complessivamente direi che si tratta di un drama abbastanza buono, discreto, ma nulla di più. Temo proprio di aver già visto la serie migliore di questo filone e la ricerca di qualcosa che sia allo stesso livello continua a portarmi a paragoni un po' deludenti o critici. Forse, per apprezzare al meglio questa serie, il giusto consiglio è di guardarla PRIMA di vedere "Fall in love".
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Nigeru wa Haji da ga Yaku ni Tatsu
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Un po' di tutto
Bizzarra, un po' folle, simpatica, delicata, divertente.Lei si definisce presuntuosa, anche se me ne è rimasto oscuro il motivo; lui è un impacciatissimo insicuro cronico (attore bravissimo).
La musica fino ad almeno metà episodi richiama la fisarmonica della classica commedia francese: una idea interessante. In effetti ricorda (sia la musica che le scelte di regia), "Il meraviglioso mondo di Amelie".
I temi affrontati sono numerosi, tutti riguardanti la relazione uomo-donna. La storia dell' "abbraccio del martedì" ci ricorda l'importanza del rito, che un certo mondo occidentale un po' snob tratta ormai superficialmente: nell'ultima puntata se ne dà, invece, la valida ragione.
Talvolta non ho capito il senso dei dialoghi, forse perché frutto della cultura e mentalità giapponese.
Nel complesso, comunque, l'ho guardata con piacere, 11 puntate sono un numero adeguato: certe serie per tirarle avanti fino alle 16° diventano grottesce.
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Poi si rivela la solita storia di lavoro = smania di potere = guerra di posizione = nessuna possibilità di coltivare relazioni umane, ancora prima che sentimentali ecc ecc ... il tutto si sfilaccia, anche come trama, verso il 4° / 5° episodio e tutto, dalla storia, alla lentezza delle scene, ai dialoghi inconsistenti, verbosi e noiosi ...
L'attrice principale è monocorde, sembra un'attrice che sta recitando, il belloccio di turno ha cucito addosso un ruolo di eunuco dedito alla sofferenza inferta da una tizia che ha visto per una notte e che non riesce a dimenticare ... ma perché? non si capisce ...
Boring e noia mortale ... meglio droppare e dedicarsi ad altro ...
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Insipida e piatta rivisitazione di una serie di successo
Adattamento non ben riuscito del memorabile "Fated to love you", drama coreano di una decina di anni fa.La trama a grandi linee è la stessa, ma con quasi il doppio degli episodi (e la noia che, di conseguenza, incalza).
Recitazione appena sufficiente, sceneggiatura fiacca, scarsa capacità di emozionare. La severità di questo giudizio è probabilmente influenzata dal paragone con l'altro drama - paradossalmente ho preferito la protagonista di questo, rispetto all'altra che proprio non soffrivo - ma in "Fated to love you" la colonna portante era l'attore protagonista, Jang Hyuk, professionista poliedrico e originale, capace di dare vita a personaggi unici e indimenticabili, oltre a bucare lo schermo dal punto di vista delle emozioni.
Con alle spalle un predecessore di tale successo, il nuovo "You are my destiny" non può che apparire come un'insipida minestra riscaldata. Il consiglio quindi è: guardate la versione coreana e dimenticatevi di questa.
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L'episodio meno convincente è stato il primo, ci è mancato davvero poco che abbandonassi l'intera serie.
Ho apprezzato la protagonista, oltre a una buona recitazione è risultata carismatica e lontana dalle solite figure femminili insipide che spesso popolano questo genere di drama. Il protagonista, attore molto prolifico (la sua filmografia conta un numero annuo impressionante di serie che lo vedono protagonista), non mi convince mai fino in fondo: mi sembra di rivedere sempre la stessa figura, esteticamente e non solo, come se non fosse davvero capace di calarsi in un ruolo specifico e dare una caratterizzazione unica ai personaggi che interpreta.
Di contro, un punto di forza della serie è sicuramente il pairing secondario dato dai due responsabili della Divisione 1: entrambi i personaggi mostrano un'evoluzione individuale e - più avanti - di coppia che fa invidia anche ai protagonisti.
Giudizio finale: non un capolavoro e niente di originale, ma comunque una buona prova del filone "già visto"
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I figli carnali dovranno lottare per difendere la loro libertà e la loro scelta di diventare altro da lui.
Mentre lui trascinerà con sé persone fragili, il cui punto di accesso al male è rappresentato dalla brama di essere in qualche modo al centro del mondo, dei media, avere un ruolo - potere - denaro (giornalisti, pubblica opinione, persone psichicamente inconsistenti o malate).
Si contrappone a questo tentativo di distruzione dell'umano, una ragazza, che similmente alla Beatrice Dantesca, è il punto di visione del Paradiso e della quale si innamora il figlio minore (che pur essendo in potenza simile al padre) desidera con tutta la sua libertà di aderire al bene.
Bellissima la figura della matrigna di questi sfortunati ragazzi e del poliziotto senior, che prendono sulle loro spalle il dolore e il disorientamento di questi due figli e li sostengono fino alla loro completa riuscita o catarsi.
La frase chiave della matrigna al figlio non biologico è che lo ha considerato un DONO INESTIMABILE, mai un fardello, e lo vuole difendere anche da sé stesso.
Tolgo una stella perché mi ha molto infastidito/annoiato la continua riproposizione tramite flash-back di scene viste e riviste almeno 10/15 volte nell'arco delle 32 puntate, alla fine meglio chiudere con 2 o 3 episodi di meno che annoiare con continue rivisitazioni di cose già viste e capite .... cmq notevole, lo consiglio.
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Bellissima serie, ma vincolata a un sequel necessario
BL made in Taiwan che ricorda tanto "Stay with me" (drama cinese del 2023), in primis per via del fatto che i protagonisti sono due adolescenti fratellastri (non consanguinei)Ho seguito con alte aspettative questa serie, molte ripagate, alcune altre un po' disattese. E' sicuramente una serie di qualità, dove i sentimenti si sentono senza bisogno di gesti epici, ma dove anche i momenti più apparentemente banali possono suscitare emozioni intense. Anche sotto questo aspetto mi ha ricordato molto la serie cinese sopracitata, ovvero nell'elegante capacità di emozionare senza dover ricorrere per forza all'esplicito.
Dato però che si tratta di una BL e non di una bromance, avrei comunque apprezzato un'evoluzione verso un rapporto di coppia: la chimica tra i due attori è notevole, riescono a far percepire il forte legame, ma nei fatti e nelle parole si procede ben poco. Dopo i primi due baci nati per gioco/ripicca, scordiamoci qualsiasi altra scena esplicitamente romantica, insomma. Certo, ci sono alcuni abbracci, alcune frasi, alcuni momenti e sguardi che trasmettono davvero molto, ma alla lunga lo spettatore qualcosa di più se lo aspetta. La storia è bella, delicata ma allo stesso tempo intensa. I personaggi protagonisti sanno farsi apprezzare fin da subito - forse tra i due un punticino in più lo strappa Tian, per quanto mi riguarda - a conferma dell'ottima prova di recitazione e di una sceneggiatura che non ha sorvolato sui dettagli.
Di contro, gli episodi sono stati troppo pochi, e molte scene non indispensabili sembravano rubare ulteriore tempo. Ad ogni puntata da una parte mi sembrava che la storia, per il ritmo e l'evoluzione, ne richiedesse ancora di più, mentre di fatto il conto alla rovescia dei 12 episodi totali andava diminuendo. Per di più nel penultimo episodio viene inserito un importante aspetto che riguarda il rapporto di Tian con il padre, elemento che trovo un po' assurdo inserire senza avere poi il tempo di gestirlo e contestualizzarlo come si deve. La serie ormai era agli sgoccioli, e invece di portare a termine le tante questioni in sospeso sembravano aggiungersene di nuove. Di fatto, appunto, la serie si conclude con tanto, ma tanto, in sospeso. L'episodio finale non può definirsi tale, assomiglia più che altro alla scena clou di un film prima dello stacco della pausa pubblicità, semmai. Invece qui la serie finisce proprio così, la scelta di Wang ha un senso ma evolve nel completo non detto (non c'è un confronto tra i due, un vero dialogo...è forse l'episodio in cui la comunicazione è ridotta davvero ai minimi termini, e stiamo parlando dell'epilogo, quindi quasi un controsenso).
Ripeto, serie bellissima - al momento forse la migliore BL del 2024 - ma che posso davvero reputare tale solo se ci sarà un seguito, altrimenti non può che essere considerata incompleta (e, no, mi spiace, ma il "finale aperto" è proprio un'altra cosa). Resto in una fiduciosa attesa del seguito - in questo caso lo considero proprio dovuto - nel quale affrontare tutto ciò che è rimasto in sospeso e vedere soprattutto il legame tra i due tradursi in una coppia concreta.
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Carino, anche se non perfetto
La trama è molto, molto carina. La musica, pur essendo azzeccata, non ha una vera colonna sonora portante. Il primo episodio prometteva più risate ma va bene ugualmente. La parte romantica è piuttosto lieve. I personaggi maschili funzionano tutti.Cosa non funziona, allora? La protagonista, innanzitutto, e non è poco. Non so se sia l'interpretazione dell'attrice o scelta dei sceneggiatori, ma è davvero troppo troppo sgraziata, praticamente una scimmia, e se all'inizio il suo atteggiamento buffo fa sorridere dopo un po' stanca....e invece dobbiamo sorbircela fino alla fine, ovviamente. Paradossalmente è migliore nella parte della sorella autistica.
A parte lei, però, mi è piaciuto.
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Se soffri d'insonnia in modo grave ...
... questa serie fa per te!Credo sia questa la mission di chi ha scritto questa inconsistente, banale, melensa storia, supportata da una colonna sonora che riempie il vuoto dei dialoghi, delle battute che non fanno né ridere, né piangere, né pensare.
I lunghi piani sui volti di personaggi perennemente alla ricerca di qualcosa di sensato da dire ... uno spreco di attori bravissimi (la mamma della protagonista, in primis) ... che non hanno battute da recitare che abbiano un valore ... ho visto 2 puntate, poi a pezzi la fine ... tempo perso (per me) ... ho lasciato questa serie che mi ha profondamente annoiata.
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