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serie molto bella, ma la storia d'amore è poco sviluppata
serie davvero molto bella e delicata. I personaggi di Kohei e Taichi sono molto ben caratterizzati. Per quanto riguarda la tematica della disabilità uditiva ho trovato alcune situazioni e alcune frasi molto significative e importanti. Ci sono personaggi secondari che entrano ottimamente nella storia, gli amici del campus, il nonno di Taichi, Maya. Anche per quanto riguarda l'amicizia tra i due protagonisti ci sono scene e dialoghi davvero splendidi. La parte debole purtroppo è la storia BL, che viene sviluppata poco e si concretizza solo negli ultimi minuti dell'ultimo episodio, dopo interi episodi in cui Kohei e Taichi hanno problemi di comunicazione e interagiscono pochissimo tra di loro. Essendo una serie BL si tratta di una lacuna importante che ha fatto scendere di parecchio il voto.Questa recensione ti è stata utile?
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serie meravigliosa
serie meravigliosa, la coppia principale è così adorabile, bella e sana. L'evoluzione del loro rapporto è davvero splendida. Negli episodi iniziali c'è un lento avvicinamento e ogni situazione li avvicina un po' di più. Bellissima in questa fase la scena del selfie, con le loro mani che si cercano timidamente e si toccano con i mignoli incrociati. Ci sono anche scene divertenti, sempre molto simpatiche. Ci sono scene più intime, come ad esempio quando raccontano l'uno all'altro alcune cose molto personali di se stessi, e scene più emotivamente forti, come l'abbraccio davanti all'ospedale o il discorso e l'abbraccio sotto la pioggia nell'ultimo episodio. E poi le scene di semplice tenerezza tra di loro, darsi buffetti, scherzare, sorridere, guardarsi negli occhi. Davvero questa serie sarebbe da guardare anche solo per vedere Tinn e Gun insieme, ma c'è anche molto altro.Un tema importante all'interno della serie è quello dell'amicizia: i membri del club di musica e Thiu e Tinn. Amici che possono anche discutere e litigare, ma che ci saranno sempre l'uno per l'altro. Malinconico e nostalgico per chi ha passato questa età l'ultimo giorno al liceo e al club della musica, con le aspettative e i sogni di tutti loro che stanno concludendo la fase della loro vita da liceali e stanno per iniziare una nuova fase all'università.
Ho apprezzato tantissimo anche tutte le canzoni che vengono eseguite all'interno dei vari episodi: si tratta di una serie con molte parti musicali, e le canzoni spesso vengono eseguite per intero, quindi se le canzoni piacciono è senz'altro un grande valore aggiunto, se invece non dovessero piacere sarebbe effettivamente un problema perchè il minutaggio dedicato alle parti musicali è importante. A me le canzoni e le esibizioni dei Chinzilla sono piaciute tantissimo, le canzoni sono orecchiabili e i testi contengono bellissime frasi d'amore. E' bellissimo anche vedere i ragazzi suonare e cantare mettendoci dentro passione, impegno e divertimento.
Bello anche lo spazio dedicato alle mamme di Tinn e Gun, così diverse, ma con tanto amore ne confronti dei propri figli, e alcuni spaccati di vita domestica dei genitori di Tinn.
Infine c'è anche un accenno a problemi di omofobia tramite la figura di un insegnante. Il tutto esce un po' fuori dal nulla, perchè non c'era stato nessun accenno al riguardo negli episodi precedenti, ma comunque mi fa sempre piacere che vengano trattate tematiche di questo tipo in una serie BL, a ricordarci che bisogna fare i conti con la realtà, in cui purtroppo esistono ancora problematiche di questo tipo.
Per completezza, ci sono alcune cose che ritengo piccoli difetti, fermo restando che la serie trasmette talmente tante emozioni ed ha una coppia principale talmente bella da far diventare qualsiasi piccolo difetto assolutamente irrilevante. Si tratta di tre cose:
- alcune situazioni molto clichè legate alla vita scolastica;
- Tinn, con l'aiuto anche di Thiu, è sempre troppo pieno di risorse e ha sempre qualche soluzione per aiutare Gun, e questo è sicuramente bello e fa vedere quanto Tinn tenga a Gun e quanto si impegni per aiutarlo, però la stessa dinamica si ripete un po' troppe volte e diventa inverosimile che Tinn abbia tutti questi contatti: Tinn sa dove trovare gli strumenti; Tinn conosce il proprietario di un locale dove suonare dal vivo; Tinn conosce un produttore musicale che può far fare un provino a Gun; ecc.
- la regola insensata del club per cui i membri non possono avere relazioni: purtroppo questa regola ha un ruolo importante all'interno della trama ed è per me il punto più debole dell'intera serie, ma tutto il resto, e soprattutto la coppia protagonista, mi sono piaciuti talmente tanto che passo sopra tranquillamente a quello che in una serie diversa avrei ritenuto un difetto grave.
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Embrace in the Dark Night
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In una parola... Sconclusionato
Serie un po' assurda, nel senso che la trama non la si può definire nemmeno inverosimile. Investimento su coerenza, credibilità e senso logico pari a zero. Abbiamo un protagonista sicuramente affascinante e calato nel ruolo del giovane freddo e impavido e una fanciulla esteticamente graziosa e poco altro (il personaggio probabilmente non voleva essere insipido e fastidioso, ma è così che risulta per tutta la durata della serie). Una sfilza di scene romantico-provocatorie, sature di cliché ripetuti come cadute all'indietro sul divano, placcaggi al muro, agguati vari (perchè più che un corteggiamento è questo che sembra) che possono soddisfare gli occhi a cuoricino di chi cerca un romance con scene in parte appassionate (dico in parte, perchè la chimica può esserci anche in una scena non esplicita, paradossalmente senza nemmeno un contatto fisico...e, soprattutto, vale anche il contrario, ovvero scene d'amore che non trasmettono alcunché). Questo, sostanzialmente, quanto messo sul piatto. La storia - se così possiamo chiamarla - viene ricamata di conseguenza, dando vita a una trama allucinante che deve forzatamente portare alle scene prefissate. Ci sono innumerevoli situazioni e momenti - ma proprio innumerevoli - dove le possibili opzioni di azione e reazione sono molteplici, alcune anche di semplice buonsenso, che non vengono minimamente prese in considerazione, forzando la sceneggiatura a un'evoluzione davvero artificiosa e cieca. Non c'è trama, e soprattutto non c'è logica. Giusto molte scene tra i due, che alla lunga sembrano davvero tutte uguali e che possono essere valutate solo per quelle che sono: singole scene, non certo una serie. Visione che si può saltare senza tentennamenti.Questa recensione ti è stata utile?
Koi wa Tsuzuku yo Doko Made mo
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storiella d'amore simpatica
e tutto sommato possibile anche nella realtà.L'incipit è un po' strano, una ragazza che chiede a un "dio micio" di aiutarla a trovare l'anima gemella ...
Ma ho visto in Cina accendere incensi davanti ad immagini di dei stranissimi a forma di animali o di mostri immaginari ... quindi forse anche in Giappone è possibile che si rivolgano a questi idoli per chiedere aiuto ... chissà ...
Cmq la ragazza, più che tonta, è una sempliciotta, molto coerente con il programma che si è data anche se continuamente respinta, osteggiata dai suoi limiti e al di sotto dello standard. Si impegna per conquistare la stima e l'affetto del suo principe azzurro con la determinazione e l'attitudine di un soldatino Giapponese, che di fronte a ogni domanda del suo generale risponde sempre di si, ma solo a lui, che non le chiede mai cose che vadano contro alla morale o a proprio vantaggio, ma ne coltiva le qualità che intravede sotto la patina di persona che a prima vista sembra non centrare nulla con lui.
Conquista, senza volerlo, la stima e l'affetto di chi incontra, per la positività, la generosità e l'umiltà con cui affronta ogni situazione.
E' una storia carina, gradevole, con lieto fine.
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Lost You Forever Season 2
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Se potessi darei un 11 per la recitazione degli attori principali!
Ho avuto grandi aspettative per questo sequel e sono state soddisfatte, malgrado qualche punto negativo, ma non c'è nulla di perfetto.E come ci si poteva aspettare tutto è bene ciò che finisce bene e non poteva finire che cosi.
Prima di tutto vorrei parlare della recitazione degli attori, che è stata ai massimi livelli.
Mentre nel primo drama è spiccato Tan Jian Ci , e ci ha fatto innamorare tutte dei due personaggi che ha impersonato: Xiang Lu e Fengfeng Bai, nel secondo ha fatto la parte del leone Zhang Wan Yi, ovvero Cangxuan.
Entrambi sopra le righe. Ottimo l'attore che ha impersonato il nonno, il vecchio sovrano, bella la sua mimica, basta un'occhiata per capire ciò che pensa.
Nulla da dire su Yang Zi, cambia persino il tono di voce a seconda del momento in cui esprime lo stato d'animo del personaggio!
Stupenda la fotografia, nitida, con colori pennellati. anche i punti di ripresa hanno ben enfatizzato le situazioni.
Sono rimasta ammirata dai vestiti, di altissima fattura e molto belli.
Tutti gli altri attori sono stati molto bravi, non ho notato sbavature nella loro recitazione.
L'unica pecca di questo drama è il personaggio poco sviluppato di Tushan JIn (Ye Shiqi) Malgrado sia un ruolo di primordine, ci troviamo una persona che appare debole, sfiancata, insignificante che tutto il tempo lo passa o a piangere, o a non parlare, o ridere come uno sciocco!
Eppure si capisce nel corso degli eventi, che lui è un uomo intelligentissimo, molto colto e potente, che sa ponderare le persone e il corso degli eventi.
Un uomo rispettoso delle regole, fermo nelle sue decisioni. Purtroppo queste sue qualità le si evincono dai discorsi altrui, non da lui stesso.
Mi dispiace per l'attore che non ha potuto esprimersi malgrado il suo ruolo sia cosi importante!
Vabbè...
Le musiche già le conoscevamo, orecchiabili, bei testi, ben eseguite dai cantanti.
Stupendo il coro durante l'ultima battaglia di Xiang Lu.
Tutto sommato merita un dieci, perché è un drama che, malgrado la morte di Xiang Lu, lascia il dolce in bocca. Le cose non potevano andare che cosi. Il finale è finalmente un finale come dio comanda! Non come i soliti finali affrettati o i non-finali alla Princess agents (imperdonabile quel drama!)
COME SEMPRE UN ENORME RINGRAZIAMENTO AL TEAM DEI TRADUTTORI ITALIANI, senza i quali non avrei potuto passare qualche giorno godendo di questo bellissimo drama. GRAZIE!
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Visto nel 2024 eppure non sembra invecchiato male.
Finito adesso, 16 episodi in cui ogni plot twist ti prende alla sprovvista, i personaggi si rifiutano di fare quello che gli è stato imposto in fase di creazione e tutto fila alla perfezione.L'inizio è la parte più prevedibile allo spettatore smaliziato ma, da quando mi sono addentrata nell'analisi delle storie, questa è senz'ombra di dubbi quella che mi ha dato più soddisfazione come fruitrice.
Ammetto il mio bias iniziale: da sempre una parte di me ha trattato i propri giocattoli come esseri senzienti in mia assenza (più per paura che per piacere creativo) per cui tutte le premesse di questo drama erano scritte apposta per accalappiarmi all'amo. Questo però non toglie smalto alla bravura di chi si è occupato della sceneggiatura perché tutti i personaggi, compresi i secondari, hanno spazio per le proprie agende e diventano perno per una nuova svolta.
C'è parecchia azione, una buona dose di suspance e lo consiglio anche ai detrattori della parte romance.
Sto leggendo alcune delle recensioni, che sono meno entusiaste di me, eppure io trovo che la forza di questo drama stia proprio nelle scelte dei personaggi che vengono criticate di più.
Già il fatto che il disegnatore del fumetto non sia la protagonista dimostra come si sia cercato di non cadere nel cliché più comune, considerato poi che il fumettista ODIA il suo personaggio e cerca attivamente di sbarazzarsene. Il suo arco narrativo passa da dio, a killer, a padre disperato, a vittima sacrificale per una redenzione che non gli spettava neanche.
La mancanza di problemi nella parte romance serve proprio per dare maggior risalto alla trama principale e chi si lamenta della mancanza di montagne russe emotive per la coppia non realizza che si tratta di una sotto-trama e come tale ha uno spazio ridotto. Per lei è facile innamorarsi, per lui è la prima volta che una donna attira la sua attenzione dato che il manhwa è di tipo action, io trovo che sia più che normale che il forte senso di giustizia e di onore di Kang Cheol gli faccia prendere decisioni protettive nei confronti di un personaggio che gli dimostra lealtà oltre i limiti della fantasia.
Il personaggio di lei, Oh Yeon Joo, risulta debole alla fine, partendo da buone premesse per poi rimanere travolta dagli eventi. Eppure anche in questo io trovo una certa logica.
Innanzitutto si tratta di una storia in cui lei non è un'eroina action, ma solo una donna femminile e molto educata. Aspettarsi da lei che risolva il problema è come aspettarsi di vederla diventare Xena a metà drama. Anche per questo ho apprezzato il fatto che il fumettista fosse suo padre: dimostra come lei possa avere un'infarinatura di come debba funzionare un capitolo della storia, le capacità per intervenire e provare a indirizzare il corso degli eventi, ma il cervello macchiavellico rimane quello di Kang Cheon, che è nato proprio per quello: perfetto, cerebrale e con una mira da campione olimpico di tiro al bersaglio.
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L'incontro con Kai diventa elemento destabilizzante, che interrompe la routine malsana che lo stava portando verso un pozzo senza fondo. Il personaggio di Hiro sicuramente è quello più espressivo e facile da comprendere, anche rispetto a ciò che non dice a parole. Kai è decisamente più ermetico, difficilmente si riesce a capire cosa pensi (non solo è evidente che non ci riesce Hiro, ma anche per lo spettatore non è proprio lampante). La difficoltà di una comunicazione è comune a molte BL giapponesi e questa non fa eccezione. In questo senso mi ha ricordato molto "My personal weatherman", alla quale la accomuna anche un finale un po' insoddisfacente (entrambi i finali sembrano concludersi a caso su una scena, che non sembra essere degna di un vero finale... non significativa, non particolare, non risolutiva, soprattutto a livello di ciò che viene detto...insomma, ci si poteva inventare qualcosa di più impattante ed emozionante, in entrambi i casi). A differenza di "My personal weatherman" - che annovero tra le mie BL preferite - la chimica tra i due protagonisti di "Perfect propose" è abbastanza buona, ma di certo non stratosferica (siamo davvero lontani anni luce dal pairing Mizuki/Yoh). Resta comunque una serie equilibrata e piacevole, che merita di essere vista per gli amanti delle BL giapponesi (e non).
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La Vendetta della Cameriera
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Mi sono approcciata a questa serie mentre ero alla ricerca di qualcosa simile alla tanto adorata "Fall in love" (Cina, 2021). Ero quindi alla ricerca di un romance ambientato durante l'era repubblicana, con un protagonista autorevole e con una carriera militare alle spalle."La vendetta della cameriera" è una serie relativamente breve (10 episodi di mezz'ora circa l'uno): può contare su pochi punti di forza - ma abbastanza rari da avere una certa rilevanza - e non pochi difetti che, nell'insieme, vanno a ridimensionare quelle che possono essere state le alte aspettative dei primissimi episodi.
I PRO:
- l'omnipresente censura cinese sembra incredibilmente essersi fatta da parte in questo drama: scene più esplicite del solito (non ci sono baci a stampo, per intenderci) e utilizzo di un linguaggio anch'esso meno censurato rispetto agli standard dei drama made in Cina.
- il protagonista maschile, buona prova di recitazione dell'attore che lo interpreta e una serie di scene mezzo svestito che sono sempre apprezzabili, oltre a una buona caratterizzazione del personaggio.
I CONTRO:
- Il ritmo precipitoso: la durata della serie è scarsa e si ha la pretesa di infilarci tutta una serie di eventi che si susseguono in uno spazio temporale che davvero non può starci. Il giorno prima c'è il massacro della famiglia Dong, il giorno dopo la sorellastra si è già insediata sotto mentite spoglie nella casa del Governatore. L'incontro tra lei e la vera Tingyao sembra avvenire a distanza di almeno qualche giorno/settimana se non di più, eppure cronologicamente parlando si tratta della mattina successiva. Questo meccanismo si ripete abbastanza spesso durante la serie: diventa difficile capire la distanza tra un fatto e il successivo, e molte volte la prima impressione si scontra con quanto poi i riferimenti a parole tendono a indicare.
- La coerenza intermittente: a tratti ci sono passaggi che non riescono a trovare una vera motivazione logica. TianYi lascia volutamente credere alla protagonista di essere il nemico che ha sterminato la sua famiglia. La motivazione di una tale scelta illogica pretende di risiedere nel concetto che se lei è convinta che lui sia il nemico, allora non si metterà in pericolo andando a caccia del vero responsabile. Peccato che nel frattempo capita che le chieda di credere alla sua innocenza, o di fidarsi di lei. Per la serie: facciamo che ti dico che io sono il tuo nemico, però intanto credimi rispetto al fatto che in realtà non lo so. Oppure nella scena del confronto finale, quando la sorellastra con la quale si era quasi riconciliata le muore tra le braccia e il vero nemico si becca una pallottola... Due minuti dopo la coppia protagonista si abbraccia - in teoria lui dovrebbe grondare sangue da svariate ferite ma davanti all'amore il dolore è cieco (?!?!) e si lasciano andare a effusioni e proposte di matrimonio incuranti dei cadaveri lì distesi ai loro piedi. Lei è stata appena abusata dal nemico (il drama conta alcune scene non consensuali, anche tra i due protagonisti, personalmente ne avrei fatto a meno), ma visto che lui la vuole sposare comunque allora via di sorrisi e baci e il mondo torna magicamente a colorarsi di rosa. La logica è un optional, insomma.
- La mancanza di credibilità: ora, che il protagonista sia un uomo tutto d'un pezzo, forte e coraggioso e che sopporta stoicamente il dolore, va bene. Ma che sul lato sinistro del petto si becchi - nell'ordine - una pugnalata, poi una pallottola, poi un'altra pugnalata e di nuovo un altro fendente (il tutto nel corso di scontri che avvengono nell'arco di pochi giorni l'uno dall'altro) può voler dire solo una cosa: non è un mammifero e quindi il cuore risiede da qualche altra parte. Altrimenti non si spiega proprio la sua non dipartita.
- Il finale che non ci sta: si può essere fan dell'happy ending - come la sottoscritta - ma si può anche accettare (ogni tanto) un epilogo triste, dove uno dei due protagonisti passa a miglior vita. Questa serie riesce a inventarsi però una conclusione anche più deludente, che credo non possa che scontentare tutti quanti: apparentemente lui muore (quindi alla fine il cuore, forse, ce l'aveva proprio al posto giusto) e il salto temporale ci porta a cinque anni dopo, con le redini della famiglia Fang nelle mani di una ora super autorevole e intimidatoria Tingyao. Già che si presenti come la moglie del defunto Governatore suona strano - abbiamo la certezza che non c'era stato alcun matrimonio già che al momento della dipartita di lui stavano pianificando di sposarsi...Quindi come è possibile? E poi la scena finale: lei che uscendo s'imbatte in una delle guardie della tenuta...che si rivela essere proprio lui, pur con lo sguardo perso e un nome diverso, apparentemente vittima di un'amnesia (ma non è ben chiaro). Chi lo ha salvato? Lei sembra stupita, ma se fosse sopravvissuto in automatico non potrebbe averlo seppellito. E compare così, di colpo, dopo cinque anni, come semplice guardia - come a dire che nessuno dei suoi sottoposti lo riconosce??? - e...fine. La scena finale si interrompe proprio così. Senza una vera spiegazione e con la totale mancanza di un senso. Non è un finale aperto, non è triste, non è un happy ending: è una cosa che non si può chiamare finale, punto e basta.
Concludendo, dopo il breve elenco dei punti a favore e la lunga lista di errori, la definirei una serie "guardabile", senza sbilanciarmi oltre. Terrei buona l'idea della trama, l'ambientazione, il protagonista (inteso come attore e caratterizzazione del personaggio) e le maglie insolitamente più larghe della censura: il resto sarebbe tutto da rifare.
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Boku mo Aitsu mo Shinrodesu
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"Boku mo Aitsu mo Shinrodesu" è uno speciale di un’ora veramente dolcissimo: breve, leggero e scorrevole, ma comunque con una bella tematica dietro, ovvero l’accettazione dell’omosessualità da parte della famiglia e degli amici. Certo, il pretesto è un po’ impensabile perché Ryosuke organizza il matrimonio con Mizuki senza aver prima fatto coming-out con la propria famiglia. Provate solo a immaginale la faccia del padre quando capisce che non sposerà una donna!Proprio quando sembra che non ci sia altra soluzione se non quella di annullare il matrimonio, l’aiuto di parenti e amici farà sì che emerga ciò che è veramente importante, ovvero l’amore che unisce i due protagonisti.
Bellissimo il discorso finale del padre di Ryosuke che sfrutta un parallelismo con il suo lavoro; infatti, in passato, si è occupato dell’inquinamento delle acque marine e ripulendole, il mare è diventato più blu, ma di un’unica tonalità. Ma erano proprio le sfumature a renderlo meraviglioso e così come per il mare, questo discorso vale anche per le persone di cui vanno accettate tutte le sfumature che le rendono uniche.
Questo speciale ha solo un piccolo difetto: è troppo corto! Avrei voluto vedere qualche flashback in più che mostrasse la storia dei due sposini!
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Umano
Storia commuovente, ben calibrata tra lentezza e delicatezza. Mai noiosa.Ciò che mi ha stupito più di tutto è stata la caratterizzazione dei personaggi, recitati alla perfezione: qualsiasi aspetto caratteriale di un personaggio, pregio o difetto, assume significato puntata per puntata, senza mai essere banale. Anzi, risulta vero e umano. Meraviglioso.
Consigliatissimo.
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Buona serie che accusa l'avanzare dell'età (di produzione)
Una buona serie, ma estremamente datata: abituata ai drama di recente produzione, i quasi vent'anni di distanza si sentono eccome, nelle riprese, nel montaggio (il sonoro ogni tanto si interrompe un po' troppo bruscamente), nella sceneggiatura e la stessa modalità di recitazione la configurano in uno stile diverso rispetto alle serie di oggi. Molti i tempi morti, certe scene da cliché riprodotte quasi a rallentatore. C'è un diverso ritmo, una diversa angolazione delle riprese. A ricordarci che siamo tornati indietro di due decadi c'è anche l'aspetto, con quelle capigliature maschili che personalmente trovo inguardabili. Fulcro della vicenda sono lui, lei, il cugino di lui e la ballerina ex ragazza del protagonista. La storia in sé è graziosa, l'elemento non reale della monarchia costituzionale permette di avere un protagonista che è addirittura un principe (da questo punto di vista mi ha ricordato molto "The King 2 hearts", ma lì siamo decisamente a un livello di gran lunga superiore). L'attore che interpreta il protagonista maschile non è il massimo dell'espressività, va detto: ho trovato più credibile il cugino antagonista. La fanciulla protagonista è caratterizzata fin da subito in modo da risaltare come una mosca bianca nello sciame delle altre studentesse, ma col progredire della serie sembra perdere quella freschezza e quella verve che presentava all'inizio. Buona la recitazione dell'attrice, che avevo già avuto modo di vedere in "Coffe prince". Ovviamente c'è tutta la saga dei cliché, delle gelosie e dei fraintendimenti a cui siamo ormai abituati, così come la convergenza delle situazioni grazie a coincidenze al limite dell'inverosimile. Credo fosse davvero una buona serie, nel 2006. Vista quasi vent'anni dopo, si apprezza l'intento, ma sembra davvero di rispolverare un pezzo di antiquariato, per certi versi. Ho letto che era previsto un remake, annunciato nel 2021, menzionato nuovamente nel 2023 con probabile uscita per il 2024, ma ad oggi non ne vedo traccia. Potrebbe però essere davvero l'idea giusta: rispolverare una buona storia ma con un taglio più moderno. Visione tutto sommato consigliata, nell'ottica di un tuffo nel passato che porta qualcosa di diverso dal solito, anche solo come metro di paragone rispetto a ciò che si è abituati a guardare.Questa recensione ti è stata utile?
Ripeto, per un appassionato del genere è anche una serie sicuramente attenta e ben studiata - del resto è stata rinnovata anche per una seconda stagione - ma io già al terzo episodio ero tentata di alzare la bandierina bianca.
Una visione che non consiglio a chi non è davvero appassionato del tema investigativo (perchè tolto quello c'è poco altro).
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Ma come si fa a fare un drama così?
Va bene. Dopo anni di serie più o meno avvincenti mi capita questa qua, su ispirazione di una recensione in rete. Il poster mi ricordava vagamente un vecchio, amato, film surreale di Kaurismaki, Leningrad cowboys go America.Senza troppe aspettative.
Tuttavia, di colpo, Fated ha spazzato via tutte le mie 'preferite' (Goblin a parte) e si è insediata al secondo posto della mia classifica, dove rimarrà un bel pezzo.
Ma come mai? È una delle serie più sgangherate che abbia visto: cliché e implausibilitá a pacchi. Il ceabol, la piccola impiegata bistrattata, le differenze sociali, il secondo attore così perfetto da non essere punto credibile, l'incidente 'quasi' fatale, una bevanda speciale che spinge i due che la bevono nel letto più vicino (non per dormire) e fa scordare al risveglio ogni cosa fatta nel frattempo..., e non dico altro per non cadere nello spoiler. Chi ha già visto un po' di drama coreani dovrebbe essere vaccinato in proposito.
Ma i primi 5 minuti del drama, quando viene introdotto il protagonista, mi hanno messo ko.
Non bello (beh, si fa per dire), con una risata orribile e ossessiva, un ciuffo assurdamente sproporzionato...ma chi è? Eppure, quelle due note della musichetta che lo accompagna mentre avanza sulla scena dello shampo, dicono davvero tutto di lui e mi fanno sghignazzare ogni volta che le ascolto (sono nella suoneria della sveglia, per un buon risveglio in allegria). In dieci minuti mi sono innamorata di Jang Hyuk, attore che non avevo mai visto prima e da allora...ho scoperto un vero e grande attore che straccia tutti i bellocci rifatti di oggi, con le sue doti di recitazione (spettacolare in My country, ad esempio) e con una carica sexy fuori dal comune. JH recita con la voce, senza voce, con i gesti, il corpo, gli sguardi. Per non esagerare con le mie ossessioni, aggiungo che anche la protagonista femminile recita in modo fantastico. L'evoluzione del suo personaggio è uno degli aspetti meglio riusciti dell'intero drama. La sintonia (la chimica, come dicono in gergo) di Jang Nara con JH è spettacolare ed è ciò che tiene in piedi tutta la baracca. Notevole anche la recitazione di alcuni personaggi di contorno. La mamma di lei (categoria: mamma coreana di basso ceto, burbera, ma amorevole) interpreta al meglio il cliché. Simpatica, perché inconsueta è la capo famiglia (qui una nonna) del ceabol: senza alcuna puzza sotto il naso ( e trattandosi di una famiglia di pescivendoli per la ipotetica 'nuora-nipote' Jang Nara, il fastidio, reale, ci starebbe). Pur di vedere sposato il nipote farebbe ponti d'oro a qualsiasi ragazza.
Il mio consiglio è di non farsi impressionare dal primo impatto con JH (ho letto diverse recensioni inorridite dalla sua risata compulsiva) ma di andare avanti. Con quella risata, alla quale ci si abitua, e alla fine la si ama, JH è in grado di esprimere qualsiasi emozione positiva o negativa, di gioia o di dolore: vedere per credere. Non ultimo, Lee Gun (JH) insieme a Oska (Yoon Sang Hyuk -Secret garden) sono gli unici due personaggi di drama di cui riesco a ricordare i nomi anche a distanza di tempo.
Insomma, siamo abbastanza lontani dal capolavoro, ma io mi sono divertita un sacco. Vi auguro altrettanto.
La colonna sonora ha pezzi molto belli come Morning canon e Destiny sonata, tra le altre, ma ho trovato notevoli anche alcuni pezzi di sottofondo ai vari sviluppi della storia e dei personaggi. Rarissimamente guardo un drama più di una volta, ma questo potrebbe essere uno dei casi.
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Cimentandosi in un genere nuovo gli autori hanno fatto centro, andando oltre la produzione di un soft porn per signore (che un po' c'è) . La demistificazione di una, spesso obbligata, sessualità femminile è affrontata con leggerezza, ma con precisione, così come la naturalezza e la legittimità del diritto femminile al piacere. Qualche volta si sfiora lo stile 'educazione sessuale' e qualche altra, in particolare nelle prime puntate, sembra che l'invadenza del merchandising, pressante in tutte le produzioni coreane, proponga qui nuovi tipi di 'caramelle Kopiko'. Ma il tavolino da caffè nel salotto della protagonista è mitico... Anch'esso un segno della leggerezza e dello humor che attraversa tutta la serie. Ottima anche la durata e il numero contenuto delle puntate. ...
( però, ancora, mi batte di più il cuore in quei drama in cui i due protagonisti, distanti un metro e mezzo, si guardano negli occhi in silenzio per 30 secondi e poi...lui/lei...)
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A Jewel
Un drama eccellente. Romantico senza essere stucchevole, personaggi e situazioni plausibili e coinvolgenti. 18 puntate mai un momento di noia. Un mix perfetto di allegria, dolore, amore, affetti. La coralità della storia dá materia per raccontare vite diverse: quelle complicate dei 'figli' e quelle dure ma piene di affetti dei 'genitori'. Attori in stato di grazia, tutti (il fantastico padre di lei!!). La protagonista su tutti con le sue insicurezze radicate nell'infanzia e la sua determinazione a superarle. Lui totalmente perturbante nelle sue difficoltà psicologiche e nella intensità dei suoi baci. Virile senza bisogno di mostrare fisico da palestra. Pochi attori ho visto così espressivi nel dolore e nei gesti/sguardi dell'amore che sono sempre il punto di forza delle più riuscite serie romantiche coreane. È infine proprio vero che la stagione 2014-2018 (circa) ha prodotto serie di drama dalla magia inarrivabile sia come intrecci sia come recitazione. Ho cominciato ha vederne da poco ma niente di paragonabile con le più reclamizzate serie del presente, sempre più ripetitive, centrate sul belloccio di turno e su una recitazione precisa ma di maniera.Colonna sonora poco varia, ma orecchiabile e accogliente. Accompagna molti momenti della serie e ci si affeziona. Nonostante le 18 puntate potrebbe essere un drama da rivedere.
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