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Dreamingwithdrama

Italy

Dreamingwithdrama

Italy
Completo
Ashes of Love
1 persone hanno trovato utile questa recensione
ott 19, 2021
63 di 63 episodi visti
Completo 0
Generale 10
Storia 10
Acting/Cast 10
Musica 10
Valutazione del Rewatch 10

Una vera sorpresa!

Ammetto di essermi inserita nel genere xianxa da poco e di non essere una vera appassionata di drama cinesi.
Però, wow, mi sono dovuta davvero ricredere sul genere!
Nonostante la mole di episodi, non mi sono annoiata per nulla durante tutto il percorso dei protagonisti.

Trama: credo che il genere debba piacere per poter apprezzare davvero la serie.
Se non vi interessano storie di divinità e intrecci tra bene e male, cambiate rotta.
Se invece siete dubbiosi semplicemente per via della gran quantità di episodi, vi consiglio di provare come ha fatto la sottoscritta, non ve ne pentirete.
È tutto piuttosto veloce e inserito al proprio posto, motivo per cui non vi ritroverete a saltare parti su parti di discorsi vuoti e scene di poca importanza.
Questa è una delle cose che ho gradito maggiormente: di norma sono restia ad approcciarmi ai drama cinesi proprio perché ho notato che tendono ad allungare il brodo aggiungendo scene che servono poi poco ai fini della trama.
I colpi di scena sono molti, ma senza cadere nel banale e sono comunque accompagnati dai percorsi di ciascun protagonista.
Aggiungo qui l’elogio per gli effetti speciali che mi hanno davvero colpita positivamente.
Mi sono ritrovata quasi sempre a seguire accuratamente ogni scena d’azione, proprio perché affascinata dagli elementi fantastici inseriti. Uno spettacolo per chi come me non ha mai colpo appieno il senso di tutto quel finto volteggiare in aria.
Qui invece devo dire che non c’era mai nulla fuori posto o eccessivamente esagerato, anzi i combattimenti magici sono risultati proprio belli da vedere.

Recitazione: devo dire che gli attori hanno fatto un lavoro fantastico dall’inizio alla fine, anche se personalmente ho apprezzato maggiormente l’interpretazione del protagonista maschile, il Dio del Fuoco. L’attore ha una presenza scenica che fa paura e ti spinge a seguire con attenzione ogni sua scena.
Ho apprezzato di meno la protagonista femminile a cui a mio parere mancava un po’ di anima e trasporto, specie all’inizio con alcuni aspetti che a mio avviso la facevano sembrare un po’ infantile.
Poi la storia si complica, i colpi di scena aumentato e così anche la loro bravura e intensità.

Complicità protagonisti: questa è una di quegli aspetti che ricerco molto quando seguo il percorso delle coppie. Ci deve essere per rendere la storia realistica, ecco.
Qui c’è senza dubbio, anche e soprattutto grazie all’attore protagonista, Deng Lun, che è stato davvero una rivelazione.
Non è solo palesemente attraente, ma ha quel carisma che ti obbliga a seguirlo costantemente durante le scene e a ricercarlo con impazienza.
La complicità è palpabile fin da subito, anche se sono dell’avviso che sarebbe potuta essere ancora meglio se l’attrice protagonista ci avesse messo quel pezzetto di cuore in più.
Per carità, sono stati ottimi entrambi, diciamo solo che dopo aver assistito al coinvolgimento dei protagonisti di Eternal love (che straconsiglio!) l’asticella si è alzata.
Ad ogni modo ogni loro scena romantica è comunque un colpo al cuore.

Emozioni: ashes of love trasmette davvero molte emozioni. Meraviglia, ansia, confusione, eccitazione, curiosità… senza dimenticare le palpitazioni.
È un sali e scendi, un giro sulle montagne russe che dura fino alle ultime battute.

Musiche: beh, che dire, solo che le sono andate a cercare subito dopo aver terminato la serie.
Ost stupenda e sempre azzeccata alla scena.

Love triangle: ebbene se non vi piace, questo drama non fa per voi, dato che è uno degli elementi che impregna la serie.
Devo dire che nonostante sia un’appassionata di storie che presentano il rituale di due uomini che si contendono la bella di turno, alla lunga ha un po’ stancato anche me. Il terzo in comodo più che un amore coltiva una vera e propria ossessione per la protagonista, facendo scendere il più delle volte il livello di romanticismo.
Poi, però, per fortuna in scena torna il Dio del Fuoco che riporta tutto al proprio posto, per cui dategli comunque una chance.

Skinship: anche questo è un’elemento che in genere conto di vedere in una drama che promette una componente romance.
Qui è presente, anche se, ribadisco, dopo aver visto Eternal love, ho dovuto rivalutare per forza di cose. Non tanto per la presenza di scene più passionali, quanto per l’intensità dei protagonisti.
In Ashes of love mi è sembrato leggermente più delicato, con sfioramenti di labbra e qualche abbraccio.
Poi dipende sempre dal gusto personale e da cosa si ricerca: personalmente cerco proprio quelle scene che ti fanno mancare il fiato, senza sfociare nel volgare ed eccessivo.

Ending: non tragica, e questo è naturalmente un punto di forza che mi fa sicuramente dire che lo riguarderò non appena ne avrò la possibilità.
Lo consiglio assolutamente, anche per chi come me non ha tutta questa affinità con la cinematografia cinese.

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Completo
Eternal Love
0 persone hanno trovato utile questa recensione
dic 15, 2021
58 di 58 episodi visti
Completo 0
Generale 9.0
Storia 9.0
Acting/Cast 9.5
Musica 9.0
Valutazione del Rewatch 9.0
Questa recensione può contenere spoiler

Assolutamente romantico

Eternal love o Three lives, Three Worlds, Ten Miles of Peach Blossom è stata l’ennesima sorpresa del genere xianxia.
Ne avevo sentito parlare in ogni dove ma non essendo interessata al genere ho sempre guardato oltre.
E ho fatto male, per le romanticone come me è una vera perla.
Il percorso e l’amore dei protagonisti tiene attaccati allo schermo senza mai annoiare, nonostante i ben 58 episodi.
Consiglio: se i primi 12 episodi vi fanno desistere dal continuare, non mollate, le cose si fanno più interessanti e chiare a partire dal 13esimo episodio.
Provare per credere!

Trama
All’inizio può risultare tutto un po’ confuso, non si capisce bene chi è chi e dove si voglia andare a parare, ma superati i primi dieci episodi si inizia la vera storia.
Una delle cose che più ho gradito è la separazione della vicenda in più blocchi: le varie vite che i protagonisti vivono con dinamiche e ambientazioni del tutto diverse.
Questo rende il tutto davvero più intricato e ricco di suspense perché fino alla fine non viene concesso il legame roseo e coccoloso dei protagonisti.
E in realtà il lieto fine non è nemmeno così scontato, risulta una speranza del pubblico dopo le innumerevole situazioni che si vengono a creare tra i due amanti.
Ammetto che molte di queste situazioni non siano proprio di estrema originalità, ma messe insieme nei tempi e spazi giusti rendino la vicenda ingarbugliata ma avvincente.
Senza dubbio poi qui si parla di amore con la A maiuscola, come ben promette il titolo.
Finalmente ho ritrovato l’intensità di un legame che rispecchia le sofferenze e la necessità dei protagonisti.
Oltretutto fino alla fine i colpi di scena non mancano, regalando quell’attesa di sapere che cosa accadrà anche negli ultimi capitoli conclusivi – cosa che non accade così spesso visto che di solito si parla di matrimoni, figli e compagnia bella.

Recitazione/cast
Avevo letto alcune recensioni in cui si contestava la poca avvenenza del protagonista, elemento che, per carità, non incide sulla sua bravura come attore, ma che volente o nolente può incidere sul coinvolgimento di storie d’amore.
Questo è uno di quei casi in cui giudicare un libro dalla sua copertina risulta controproducente.
Mark Chao, pur non avendo lineamenti che spaccano lo schermo (de gustibus…), ha quel carisma sulla scena che ti coinvolge anche nelle piccole cose.
Quindi, anche se di primo acchito non vi attira, vi ritroverete a rimanerne affascinata e a fare il tifo per lui fino alla fine.
Mano a mano che andavo avanti con la storia ho iniziato anche ad apprezzare quella iniziale freddezza del suo personaggio, perché la sua comunicazione non verbale faceva tutto il resto: i suoi sguardi, le sua azioni, i suoi sorrisi, per non parlare dei suoi scatti inaspettati di gelosia, esprimono meravigliosamente le sue emozioni senza tanti discorsi superflui.
Yang Mi, l’attrice protagonista, non è da meno. L’evoluzione del suo personaggio è incredibile e soprattutto non risulta inverosimile, passando da troppa ingenuità e spensieratezza a una maturità troppo marcata.
Le altre coppie sinceramente non le ho notate, troppo concentrata sulla loro vicenda.

Complicità protagonisti
Che dire, evidente.
Pur non essendoci chissà che scene, i loro incontri sono sempre sul pezzo, sanno davvero emozionare con poco.
La seconda coppia personalmente non mi ha coinvolto allo stesso modo.
Skinship: come ho già detto i due protagonisti veicolano una buona intensità, non mancano i momenti in cui entrambi manifestano la necessità che hanno l’uno dell’altro.
Di certo ha aiutato il fatto che (finalmente) gli attori non sono ragazzi appena usciti dall’adolescenza.

Emozioni
Come negare che questa storia, con tutti i suoi alti e bassi, possa emozionare.
Farfalle nello stomaco assicurate.

Musiche
Riconoscibili anche dopo molto tempo. Mi è capitato spesso di ritrovarle nelle playlist mentre ascoltavo altre colonne sonore di altre serie e riconoscerle all’istante, segno che risultano orecchiabili e coinvolgenti.

Love triangle
Presente all’inizio, ma il tutto si è perso strada facendo. Il senso della trama è appunto un amore viscerale, quindi un terzo in comodo avrebbe solo macchiato questo percorso.

Ending
Tutti i pezzi si incastrano sul finale, col sollievo di noi pubblico che volevamo ovviamente un lieto fine dopo 58 episodi di intrighi, separazioni, amnesie ecc.
Spoilero quindi per rassicurare, happy ending aka tutto è bene quel che finisce bene.

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Completo
Jealousy Incarnate
0 persone hanno trovato utile questa recensione
dic 1, 2021
24 di 24 episodi visti
Completo 0
Generale 9.0
Storia 9.5
Acting/Cast 10
Musica 8.0
Valutazione del Rewatch 9.0

Rom-Com che offre molto di più…

Se impazzite per i triangoli amorosi, lanciatevi subito a guardare questa serie!
Ho temporeggiato e temporeggiato nel vederlo per via del cast che non mi convinceva, ma devo dire di essermi ricreduta completamente.
Fidatevi, è un must watch!

Trama: non mi aspettavo tanto spessore in una serie rom-com, eppure ci sono tante tematiche importanti trattate sapientemente: il tumore al seno negli uomini; i pregiudizi nel mondo del lavoro per quanto riguarda le donne in generale, ma anche in riferimento a professioni considerate un gradino più basso rispetto ad altre; la concezione della malattia che diventa debilitante anche e soprattutto a livello sociale e professionale, tanto da essere costretti a nasconderla… e potrei andare avanti, perché tra le righe si scopre molto altro.
Il tutto bilanciando la parte comunque gioiosa e spensierata tipica delle commedie romantiche.
È quindi solo un triangolo amoroso?
Certo, occupa gran parte della vicenda, ma senza mai oscurare le tematiche di cui ho parlato sopra.
Ad ogni modo anche questa parte della trama, più romantica, è stata spettacolare ed emozionante come non mai.
E non dimentichiamo la commedia: i momenti di ilarità sono quasi sempre presenti quando si tratta delle dinamiche familiari, davvero spassose e mai banali.

Recitazione: che dire, non conoscevo molto i principali attori maschili, e in verità di primo acchito non mi avevano fatto chissà che impressione.
Eh, mai giudicare un libro dalla sua copertina.
Dico solo, fantastici.
Entrambi hanno interpretato i loro personaggi nei migliori dei modi, rendendo più che evidenti le loro diversità, senza mai risultati noiosi.
Il fatto che poi tra loro vi sia un’amicizia come poche ha reso il tutto ancora più interessante, perché ha ripulito le dinamiche dai soliti cliché di scontri e battibecchi senza senso.
Personalmente ho gradito molto il loro rapporto, fatto di dialoghi onesti e senza tanti giri di parole.
Conoscevo poi l’attrice Gong Hyo Jin e sapevo che non mi avrebbe delusa.
È un ruolo che le è calzato a pennello, anche se devo dire che alla fine ho avuto l’impressione che le mancasse un po’ quella “passione” e “necessità” che ho ritrovato invece nei personaggi maschili durante il corteggiamento.

Complicità protagonisti: eccezionale!
Il più delle volte succede che la coppia principale ruba la scena e il triangolo vada a perdersi quasi subito, così come l’intensità dell’’interazioni.
Qui non succede affatto!
Fino alla fine la protagonista ha una complicità assurda con entrambi e nessuno sembra prevale sull’altro: davvero un sali e scendi di emozioni.

Emozioni: credo che sia una delle serie a tema triangolo che mi ha fatto più emozionare. Ad ogni episodio la tensione è alle stelle, non ci si annoia mai e il cuore batte a mille.

Musiche: la scelta di alcune musiche durante le parti comiche mi ha fatto morire dal ridere; quelle romantiche accompagnavano le scene in maniera sublime.

Love triangle: uno dei migliori triangoli amorosi che abbia mai visto.
Davvero sono rimasta senza parole dall’intensità, fino alle ultime battute.
Di solito le interazioni e le dinamiche alla lunga risultavano noiose oppure si perdevano nel momento in cui la protagonista faceva la sua scelta.
Cosa insolita che ho apprezzato tantissimo è il non prevalere di un rapporto sull’altro.
Nella maggior parte dei casi la coppia principale occupa più della metà delle scene, in questa serie invece il protagonista secondario (che, ahimè, sappiamo non vincerà mai) ha il suo spazio quasi fino alla fine.
Avviso: second lead syndrome assicurata!

Skinship: non è presente in maniera eccessiva, ma ci sono baci, abbracci e la tensione tra i protagonisti amplifica il tutto.
Per dire, non mi sono mai emozionata così tanto in una rom-com.

Ending: a mio avviso il tasto dolente.
Gli ultimi due episodi mi hanno un po’ delusa, perdendo un po’ il pathos che avevo ritrovato per tutta la serie.
Happy ending assicurato, ma mi è mancata quella soddisfazione finale dopo tutto un percorso.
E naturalmente la second lead syndrome aveva già preso il sopravvento. XD
Nel complesso, la serie vale davvero molto… se siete fan di love triangle, ma anche se cercate qualcosa che unisce elementi seri a quelli più spensierati e che vi faccia emozionare e battere il cuore con il suo romanticismo, è quello che fa per voi.

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Completo
Love and Redemption
0 persone hanno trovato utile questa recensione
ott 20, 2021
59 di 59 episodi visti
Completo 0
Generale 8.0
Storia 8.0
Acting/Cast 8.5
Musica 8.5
Valutazione del Rewatch 7.5
Questa recensione può contenere spoiler

De gustibus…

Attratta dalla miriade di recensioni positive ed elogi a non finire ho deciso di continuare questa serie, nonostante non fossi rimasta colpita dai primi capitoli.
Purtroppo sono rimasta dello stesso avviso fino alla fine.
Non saprei dire cosa mi sia mancato nello specifico, non mi sono sentita coinvolta nella vicenda dei protagonisti come altre serie xianxa che ho visto in precedenza.
Forse quell’intensità che tanto ricerco nelle relazioni tra i protagonisti, oppure solo il gusto personale.

Trama: c’è ed è evidente, ma a mio avviso è avvenuto tutto troppo in serie; gli eventi si sono così sovrapposti che mi sono sentita un po’ sovraccaricata di informazioni, il che mi ha fatto perdere anche un po’ di curiosità sul seguito.
Ho trovato degli elementi superflui, aggiunti come al solito per allungare il brodo e che ho saltato senza per questo perdermi chissà che sviluppo nella storia.
C’è come sempre un gran bel percorso da fare con i protagonisti, ma ahimè arrivati ai 30 episodi mi è sembrato un po’ tutto ridondante.
Ecco, dopo il 30esimo episodio mi sono trovata più dentro alla storia: gli eventi si sono fatti più chiari e anche più interessanti.
Il rapporto di amore-odio tra i protagonisti ha dato quel pepe in più che ha risanato il mio coinvolgimento.
Per il resto i colpi di scena anche qui ci sono, ma avrei preferito che fossero stati dosati e sistemati, piuttosto che buttarli tutti di fila verso il finale.
Altro elemento quasi sempre presente è il malinteso, che può piacere o meno.
Personalmente non sono una fan di quei giochi di fraintendimenti tra i protagonisti che possono benissimo risolversi con il dialogo puro e semplice.
Scene su scene di cose non dette alla lunga possono annoiare, come in questo caso.
In compenso la presenza di una protagonista femminile forte e guerriera ha evitato che fosse sempre la solita minestra.

Recitazione: mi è mancata un po’ di partecipazione. Considerato quanto si sono spinti oltre i protagonisti per salvarsi a vicenda, non ho sentito appieno il loro legame.
Molta sofferenza, tutti che sputano sangue (letteralmente, anche troppo), tanti fraintendimenti, ma poi i momenti tra i protagonisti non mi sono sembrati tutta questa profondità.
Con questo non voglio dire che non meritano, gli attori sanno il fatto loro e la sofferenza che provano è tangible; forse però lo è un po’ meno la loro gioia e felicità.
Insomma, mi è mancato qualcosa.

Complicità protagonisti: ho letto molte recensioni che elogiavano a più riprese il rapporto tra Xuan ji e Yu Sifeng.
Devo dire che non mi hanno coinvolto particolarmente. Certo, ci sono scene adorabili che li riguardano, ma mi è mancato sempre quel qualcosa che mi facesse davvero emozionare.
Questo giudizio è rimasto perfino alla fine, dopo aver assistito a tutto il loro percorso insieme.
Sinceramente mi aspettavo molto di più.

Emozioni: rispetto ad altre serie dello stesso genere, come Ashes of love o Eternal love, mi ha emozionato molto meno.
Diciamo che mi sono sentita più esterna alle vicende e mi ha coinvolto decisamente meno dei precedenti.

Musiche: una nota positiva della serie, decisamente piacevole e in linea con le dinamiche della storia.
Di sicuro vi rimarrà in testa.

Love triangle: c’è e non c’è. L’idea sembra esserci, ma fino alla fine non si capisce quale sia davvero il coinvolgimento del secondo protagonista maschile.
Durante la storia è il pubblico che giunge alla conclusione, perché quest’ultimo non confermerà mai di provare davvero qualcosa. Di certo, però, mette per bene i bastoni tra le ruote alla coppia, alla ricerca di una visione tutta sua di pace.
La coppia principale rimane comunque la stessa, e il trasporto di entrambi è ineliminabile.

Skinship: chissà perché mi aspetto sempre di più dalla cinematografia cinese in questo frangente.
Se la complicità sembra esserci, le effusioni che si scambiano i due protagonisti è superficiale.
Mi è mancato un po’ di pathos, intensità che coronasse tutte le loro azioni e sacrifici l’uno per l’altra.
A mio avviso ha poco senso parlare di amore viscerale e eterno se sullo schermo ciò non si nota.
Volendo anche tralasciare i baci a stampo e gli abbracci fraterni, lo sguardo può trasmettere più di mille parole.

Ending: se cercate storie a lieto fine, allora questa serie fa per voi. Ogni nodo si scioglie sul finale e vi lascia il sorriso sulle labbra.
Interessante anche il ribaltamento del pregiudizio per cui bene=angeli è male=demoni; bene e male sono presenti in ogni regno sempre e comunque e non ci sono razze superiori ad altre.

Lo consiglio? I gusti sono gusti, quindi non saprei dire se vale o meno la visione.
Consiglio di provare a vedere se vi coinvolge o se vi fa storcere il naso fin dalle prime battute, come è successo a me.
A mio avviso trovate molta più azione e dialogo e romance più cauto, rispetto a serie come Eternal love.

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