Completo
Jewel in the Palace
1 persone hanno trovato utile questa recensione
da ileman
mar 12, 2024
54 di 54 episodi visti
Completo 0
Generale 9.0
Storia 10
Acting/Cast 9.0
Musica 7.0
Valutazione del Rewatch 2.0

Una goiello del passato

Gli ultimi drama in epoca Joseon che ho visto non mi hanno entusiasmato, anzi li ho trovati noiosi. Dopo averne visti, nell'ultimo anno, una 40ina pensavo, in realtà, di aver raggiunto una certa saturazione del gener sageuk. E invece......
riesco a trovare su internet questo drama, di cui avevo sentito parlare molto bene. Ho aspettato un pò prima di vederlo, 54 ore sono impegnative. Adesso che l'ho finito, dopo 54 episodi, posso affermare: come ho potuto tralasciarlo fino ad oggi!
Se vi piacciono i sageuk, se vi è piaciuto Empress Ki (quello con la struttura narrativa più simile) o Red Sleeve (quello con l'ambientazione più simile), non potete non vederlo.

Veniamo alla recensione: il difetto principale del drama è la lunghezza, 54 episodi sono esagerati. In effetti non ho capito il senso degli ultimi 6 episodi, forse fan service...Il 48esimo episodio si può considerare tranquillamente come quello finale.
Belli i costumi, buona la recitazione e buona colonna sonora. L'aspetto migliore è senza dubbio la storia che ha sempre alla base quell'elemento di mistero e pericolo che tengono lo spettatore incollato al video. Il drama quindi scorre molto bene e poche volte risulta noioso.
Un altro aspetto negativo, leggermente irritante, ma è una caratteristica dei drama coreani, alcune situazioni e comportamenti sono esagerati, inverosimili.

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Hyde, Jekyll, Me
0 persone hanno trovato utile questa recensione
da Lynnea
mar 11, 2024
20 di 20 episodi visti
Completo 0
Generale 7.0
Storia 6.5
Acting/Cast 7.5
Musica 7.0
Valutazione del Rewatch 7.0
Questa recensione può contenere spoiler

Quando il troppo stroppia e i pregi diventano difetti

L'idea alla base della serie non è nuova - come dice il titolo si ispira al noto Dr.Jekyll e Mr. Hyde - ma la chiave di lettura sembra avere un buon potenziale di partenza: un Jekyll freddo, cinico, egoista e per nulla empatico e al contrario un Hyde che invece di essere un alter ego malvagio viene dipinto come un eroe, un salvatore, costantemente permeato da sorrisi e buone intenzioni.
Un meccanismo rovesciato che mi ha incuriosita e che già dopo i primi episodi mostra un ulteriore inversione: Seo Jin non è poi così freddo e calcolatore come si sforza di apparire e d'altro canto l'altruismo di Robin non è proprio così smisurato. Un doppio flip che sembra voler rimettere tutto in discussione, gettando l'idea che "la verità non è quella che appare". In realtà, alla fine, la verità si troverà un po' nel mezzo.
A condire la storia ci sono dei buoni temi a supporto: la psicanalisi, i ricordi del rapimento durante l'infanzia, con tematica poliziesca annessa.
Tanti aspetti positivi, insomma. Eppure...c'è mancato poco che non la terminassi. Il ritmo - non dico incalzante, ma quanto meno coinvolgente - dei primi episodi rallenta a una velocità da crociera. Il giro di boa l'abbiamo a metà serie, con la protagonista che finalmente fa 2+2 e scopre che non esiste alcun gemello, ma sia prima che dopo i tempi sono davvero troppo dilatati, parliamo di 20 episodi che potevano benissimo essere riassunti in poco più della metà. E poiché il troppo stroppia, tutti gli aspetti positivi sopracitati diventano delle zavorre: la questione dell'avvicendarsi dei due sembra voler proseguire all'infinito, la storia del rapimento e del recupero dei ricordi sembra la saga della "storia infinita", la dottoressa segregata, le sedute ipnotiche, ecc... a una certa viene da dire "ok, abbiamo capito, ora però andiamo avanti!". Sostanzialmente è proprio questo dilungarsi esasperante che affossa una serie dalle premesse più che buone. Anche il triangolo amoroso viene trascinato fin quasi alla fine e risolto con un ricongiungimento che non ha il tempo di essere percepito come tale (più che un protagonista che alla fine è sia Robin che Seo Jin, la spiacevole impressione è che lei si sia sposata con Robin per poi trascorrere la vita con Seo Jin). Poteva essere gestito meglio, insomma. In ultimo, c'è davvero un eccessivo buonismo: il dualismo bene/male di Jekyll/Hyde sparisce, e vogliamo far risultare buoni entrambi. Non contenti, anche al padre di Seo Jin viene condonato molto e, perchè no, pure l'amico d'infanzia, che ha fatto da antagonista per buona parte della serie, entra nella squadra dei buoni redenti. Alla fin fine, i cattivi sono tutti spariti, insomma.
Per quanto riguarda i due attori protagonisti, non conoscevo l'attrice ma l'ho apprezzata molto. L'attore che interpreta il Presidente l'ho già visto in altri drama - in primis Suspicious Partner - e lo trovo sempre una valore aggiunto. Quanto a Hyun Bin, servono due parole a parte: l'ho conosciuto nel più acclamato "Crash landini on you", che è stato anche il mio prima k-drama in assoluto, e che ha fatto da apripista a tutte le serie asiatiche che ho visto successivamente. Non avendo termini di paragone, all'epoca, l'avevo trovato ineccepibile - pur nei panni di un personaggio non particolarmente scattante, va detto - ma molti degli altri suoi drama ero finita poi per abbandonarli, ridimensionando la sua bravura a una triste monotonia interpretativa. Con questa serie, invece, si riscatta decisamente: non solo perchè ricopre ruoli diametralmente opposti ma perchè emerge in entrambi tutta quell'energia che mi era sembrata sopita persino nella sua sopracitata serie di maggior successo. Consiglierei questa serie? I primi episodi valgono la pena, ma mettete in conto di non arrivare alla fine.

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Chun Ri Nong Qing
0 persone hanno trovato utile questa recensione
mar 10, 2024
18 di 18 episodi visti
Completo 0
Generale 7.5
Storia 7.5
Acting/Cast 8.0
Musica 6.0
Valutazione del Rewatch 5.0

Per un mini dramma è davvero carino!

Solitamente da questo genere di dramma non ci si aspetta molto sono troppo corti per sviluppare una vera e propria trama ma questo è fatto bene, ha un filo logico e l'ambientazione storica aiuta molto.
I protagonisti sono bravi anche tanto per questo genere di dramma.
La storia d'amore è bella un po' triste ma per fortuna alla fine tutti hanno quello che si meritano.
Peccato il finale incompleto che poteva essere meglio, risulta deludente dopo il tifo fatto per la coppia.
Dramma leggero veloce da gustarlo in un pomeriggio!
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Ending Again
0 persone hanno trovato utile questa recensione
mar 10, 2024
12 di 12 episodi visti
Completo 0
Generale 5.5
Storia 6.0
Acting/Cast 7.0
Musica 8.0
Valutazione del Rewatch 1.0
Di base la storia sarebbe anche carina ma l'ho trovata troppo raffazzonata, incollata alla belle e meglio. Ci sono tantissimi flashback della prima relazione di FL ma non rafforzano la sua backstory e le sue scelte, poichè vengono a noia. I due protagonisti insieme a volte sono carini, altre la chimica tra i due non si avverte nemmeno. Non so, direi perfetto per chi non ha tempo, da vedere una sola volta però e poi mai più.
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The Circumstances of Pungdeok Villa Room 304
0 persone hanno trovato utile questa recensione
da Lynnea
mar 10, 2024
8 di 8 episodi visti
Completo 0
Generale 8.0
Storia 8.0
Acting/Cast 8.0
Musica 8.0
Valutazione del Rewatch 8.0

Una piacevole sorpresa!

Mi sono approcciata a questa serie con zero aspettative. Perché? Perchè molto breve (8 episodi da una mezz'oretta scarsa l'uno), per via della valutazione degli altri utenti (positiva, ma non eccezionale) e perchè - boh - la "locandina" mi portava a immaginare un drama incentrato su banali fraintendimenti.
Invece ho trovato una serie davvero piacevole, in tutte le accezioni del termine. Con questo voglio dire che se da una parte ne consiglio la visione, dall'altra è apprezzabile in modo semplice, non certo un capolavoro. Ma a volte una serie "carina pur senza pretese" può essere l'obiettivo di qualche ora spesa in modo soddisfacente.
La trama ricalca vari clichè, ma sen ben fatto, perchè non apprezzare. Nulla di nuovo, quindi, piuttosto il "già visto ma fatto bene", che personalmente non disdegno mai.
Uno spunto interessante è sicuramente la doppia connotazione del rapporto tra i due protagonisti, dove in ambiente lavorativo uno è il capo e l'altro l'impiegato, ma - e qui vuoi il clichè della "coincidenza delle coincidenze" - nella coabitazione la situazione si capovolge, l'impiegato diventa il proprietario e il capo l'inquilino.
Ammetto che nella prima metà della serie mi sovveniva spontanea una critica, ovvero come poteva l'erede perditempo e viziato, costretto per punizione a dirigere un reparto dell'azienda di famiglia, a dimostrarsi fin da subito preparato e brillante. Devo però dire gli sceneggiatori sono stati bravi, e in due passaggi successivi hanno dato linearità a ciò che sembrava senza senso. Bravi anche gli attori, buono l'affiatamento tra i due. Esteticamente parlando, la frangia a forma di cuore di Seo Jae Yoon è un vero e proprio pugno nell'occhio, così come le borse sotto gli occhi che l'altro protagonista sfoggia senza motivo - non a sottolineare una notte in bianco, per dire - in varie occasioni.

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The Blood of Youth
0 persone hanno trovato utile questa recensione
mar 9, 2024
40 di 40 episodi visti
Completo 0
Generale 9.5
Storia 10
Acting/Cast 10
Musica 7.0
Valutazione del Rewatch 9.5
Questa recensione può contenere spoiler

Per chi piace l'avventura, questo drama è spettacolare!

Guardando questo drama, la prima cosa che viene da dire è "Marvel spostati"! Mai visti tanti poteri eccezionali come in questo drama! Una storia di spada e di misticismo, di fratellanza e valori morali. C'è il cattivo di turno, è ovvio, ci sono i traditori, senza i quali il drama non sarebbe cosi coinvolgente.
Un cast molto numeroso, locations molto belle, costumi pazzeschi, cosi come il trucco e le ambientazioni.
Gli attori sono stati tutti all'altezza, ognuno ha molto ben caratterizzato il proprio personaggio, dall'enigmatico e ombroso oltre che astutissimo ed intelligente protagonista, il Sesto Principe, al coraggioso e leale Lei Wu Jie, un ragazzo dotato di grande volontà e moltissima simpatia, al filosofico e potente monaco Wu Xin, il quale evidenzia la contraddizione fra l'essere un monaco ma stare a capo di una setta demoniaca.
Per fortuna non ci sono le solite storie d'amore che mettono i bastoni fra le ruote, anche se le accoppiate ci sono, e quella fra Xiao Se, il Sesto Principe e Sikong Qian Luo non è assolutamente convincente. C'è ammirazione da parte di lei, simpatia da parte di lui, tutto lì, insomma di amore qui non se ne vede neanche l'ombra, ma meglio cosi, avrebbe potuto essere di intralcio ad una storia cosi articolata.
MI è piaciuto molto l'Imperatore, eccellente l'attore che lo ha impersonato. Nell'ultima puntata prima di morire, è cosi spontaneo, cosi calato nella parte, che commuove.
Il finale è stato molto soddisfacente, non ha lasciato cose a metà.
Sarebbe stato bello vedere di più Wu Xin, il quale inizialmente, pensavo fosse lui il protagonista.
Non mi sono piaciute le musiche, con voci stridenti e fastidiose.
Un drama che lascia con il sorriso sulle labbra e fa star bene, 40 puntate che sono volate.
Un grandissimo grazie al team di traduttori italiano!

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Theory of Love
0 persone hanno trovato utile questa recensione
da Lynnea
mar 9, 2024
12 di 12 episodi visti
Completo 0
Generale 6.0
Storia 6.0
Acting/Cast 6.0
Musica 6.0
Valutazione del Rewatch 6.0

Una serie senza punti di forza

Ho fatico a finirla, verso la fine molte scene le ho proprio saltate. Ennesima ambientazione accademica, ma ok. Trama inesistente, è un solo tira e molla tra un protagonista e la ragazza di turno mentre l'altro protagonista si strugge di nascosto. Il meccanismo del cuore infranto basta mostrarlo una volta e far intuire che la situazione mostrata è una delle tante, e invece davvero rivedere le stesse scene in cui cambia sostanzialmente la ragazza di turno e poco altro, diventa davvero noioso. Abbiamo capito che Third è innamorato perso, che è un amore sofferto, e abbiamo capito che invece Khai non ne ha la minima idea. Bastano due episodi per rendere degnamente l'idea, altrimenti il meccanismo diventa davvero soporifero, oltre che far risultare Khai estremamente tonto (poi a un certo punto capisce, mette alla prova, non capisce la reazione, sceglie di allontanare, non capisce cosa prova...il denominatore comune resta il "non capisce").
I due attori non mi fanno impazzire, buona ma non superba la recitazione, buona ma non fantastica la chimica tra i due. Sebbene anche in "Not me" avessi rilevato non pochi difetti, li ho sicuramente preferiti in quella serie piuttosto che in questa, il che è tutto dire. Mi trovo in disaccordo anche sul rating attribuito - in alcuni è classificata come +15, in altri addirittura come +18 - e non ne vedo davvero la ragione: non ci sono scene esplicite, violenza o riferimenti a tematiche di una certa sensibilità come può essere quella del suicidio. Quindi, boh, anche quello mi lascia perplessa.

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Droppato 11/16
Fantasy Sonata
0 persone hanno trovato utile questa recensione
mar 8, 2024
11 di 16 episodi visti
Droppato 0
Generale 5.0
Storia 5.0
Acting/Cast 7.0
Musica 6.0
Valutazione del Rewatch 1.0
Quando incappo in questo tipo di svolgimenti mi viene solo da piangere. Il drama parte molto bene con un tipo di trama ben conosciuta e ampiamente usata ma con qualcosa di diverso, quindi prometteva bene. Sembrerebbe che ML venga posseduto da uno spirito maligno anche se spesso si lascia intedere che egli possieda una sorta di doppia personalità e non che il suo corpo sia stato usurpato da un'identità estranea (non ho mai capito quale sia la realtà). Questo sdoppiamento mischiato ad una giovane che vuole solo vendicarsi della morte della famiglia faceva ben sperare in una grande storia e, anche se ammetto che lei non mi ha entusiasmata fin dal principio, ho amato questi due personaggi. Mi piacevano loro, ma anche la storia, il diverso rispetto a tante altre opere della stessa risma. Poi, lentamente, ho iniziato ad annoiarmi, a non volerne sapere del futuro dei protagonisti e lì ho capito che il drama non faceva più per me. La storia va troppo velocemente in jun verso per poi introdurre elementi che boh, inutili. Ad Ah Kee non viene resa per nulla giustizia, anzi viene fatto decadere sempre di più. Per gran parte dell'opera colui che porta avanti la baracca è solo ed esclusivamente l'attore di ML perchè tutto il resto è mollo, inconsistente, floscio. Boh basta non mi interessa più saperne.

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Last Twilight
0 persone hanno trovato utile questa recensione
da Lynnea
mar 8, 2024
12 di 12 episodi visti
Completo 0
Generale 8.5
Storia 8.5
Acting/Cast 9.0
Musica 8.5
Valutazione del Rewatch 8.5

Una bella serie che tratta un tema inusuale in modo ben riuscito

Una serie sicuramente singolare, per via della disabilità data dalla cecità - quasi totale - di uno dei due protagonisti. Un tema delicato che viene trattato con inaspettato rispetto, e non come elemento decorativo della storia, inserito tanto per. Nella relazione tra i due e nella relazione tra Day e tutti gli altri si percepisce il senso del limite visivo, della difficoltà che comporta al di là della mancanza di immagini, colori e autonomia. La trama è coerente, rispetta i giusti tempi, l'evoluzione tra i due protagonisti - tra i vari personaggi in generale - risulta piacevolmente credibile (cosa purtroppo non scontata, in molti altri drama). Tutto non si riconduce alla love story tra i due, ma trovano spazio anche il rapporto tra Day e il fratello, Night, che ho trovato davvero interessante; il rapporto con i genitori dei due e per Mohk il senso di perdita della famiglia, sorella maggiore compresa. C'è delicatezza, emozione, tristezza, senso di impotenza, speranza, e trovano spazio anche momenti di divertente ilarità e ironia. Un mix ben dosato, grazie anche all'espressività recitativa dei vari attori, in primis l'interprete del ruolo di Day, davvero sublime nel rivestire i panni di un ragazzo impoverente. Forse l'unica figura che mi è risultata poco empatica è la madre di Day, il suo personaggio funziona da un punto di vista logico ma trasmette davvero poco a livello emotivo. I due protagonisti li avevo già visti in un'altra serie - Vice versa - che però non mi aveva minimamente colpita e, questa, forse, è stata una fortuna, perchè un limite che credo abbiano le serie che ripropongono le stesse coppie di attori sia quelli di non riuscire a creare una netta distinzione tra la serie più amata e quelle meno riuscite (effetto che temo ad esempio dovessi ritrovare Win/Team di Hemp Rope piuttosto che Pat/Pran di Bad Buddy...pur con una storia, un contesto e dei nomi diversi continuerei ad associarli alla coppia che impersonavano nella mia serie preferita). In questo senso, il mio scarso giudizio in Vice Versa ha fatto sostanzialmente la fortuna di Last Twilight. Altra cosa che ho apprezzato, e nella quale non ci speravo: la cecità di Day caratterizza praticamente tutta la serie. Davo per scontato, e non lo dico in modo positivo, che più o meno a metà serie ricevesse il trapianto di cornea e che quindi parte della storia sfruttasse la rimozione dell'ostacolo visivo come elemento di evoluzione della narrazione. E invece no, non è stata scelta la strada più scontata e facile, forse ad effetto, ma solo nell'immediato, preferendo invece una scelta più impegnativa e coerente. Se proprio proprio devo individuare un paio di pecche...il ritmo nella seconda parte rallenta un po', l'attenzione che non mi ha fatto perdere nemmeno un secondo dei primi episodi di tanto in tanto veniva un po' meno, ma si tratta davvero di poca cosa. L'altra critica è meramente estetica e rivolta a Mhok: l'accenno di baffetti al fanciullo proprio non dona.
In conclusione, una serie diversa dalle altre di cui mi sento di consigliarne la visione.

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Descendants of the Sun
0 persone hanno trovato utile questa recensione
mar 7, 2024
16 di 16 episodi visti
Completo 0
Generale 9.5
Storia 10
Acting/Cast 10
Musica 10
Valutazione del Rewatch 10

Emozioni

Un drama emozionante , piena di sentimenti avventura e luoghi belli e la storia mi è piaciuta molto tutto coerente con logica e tutto ben collegato. Attori fantastici e non parlo solo dei protagonisti.uno dei miei tre preferiti sul podio. Lo consiglio con tutto il cuore non resterete delusi, basta dirvi che l'ho guardato. 5 volte.
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Love Crossed
0 persone hanno trovato utile questa recensione
mar 7, 2024
36 di 36 episodi visti
Completo 0
Generale 8.0
Storia 8.0
Acting/Cast 7.5
Musica 7.5
Valutazione del Rewatch 6.5

Un dramma interessante diverso dal solito cdramma romantico.

Un ibrido tra fantasy virtuale e realtà con una trama accattivante anche se in certi momenti un po' monotona e lenta però qualche colpo di scena fa risvegliare l'interesse.
I protagonisti sono un gruppo di boy band virtuali ma creati su esseri viventi. Una ragazza intraprendente scoprirà il segreto dietro questo love boys e insieme alla sua amica e qualche altro aiuto riusciranno a sconfiggere il cattivo della situazione davvero un personaggio insopportabile.
Un po' lungo come dramma ma molto carino e con un happy ending.
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mar 6, 2024
1 di 1 episodi visti
Completo 0
Generale 8.5
Storia 9.0
Acting/Cast 9.0
Musica 8.0
Valutazione del Rewatch 8.0

Divertentissima parodia

Una spassosissima trasposizione di un manga che si burla, senza mai sconfinare nell'omofobia, di tutti i cliché dei manga/drama BL. Qui la mimica esagerata di Atsuhiro Inukai la fa da padrona e non è assolutamente fuori posto, anzi, è decisamente un valore aggiunto per l'opera. Ma si lasciano guardare molto piacevolmente anche il dolcissimo Yūtarō nei panni del fratello minore del protagonista, e Akihisa Shiono come suo boyfriend.

Ovviamente il mattatore è Atsuhiro Inukai, che interpreta Mob, un personaggio di contorno che, rendendosi conto di trovarsi nel mondo del BL, e rifiutando categoricamente di innamorarsi di un altro ragazzo, fa di tutto per deviare l'attenzione lontano da sé per evitare di diventare il protagonista. Così, fra situazioni cringe oltre ogni limite, bellocci con sfondo floreale e musiche liberamente tratte da La bella e la bestia, il nostro si caccerà nei frangenti più imbarazzanti.

Per quanto arreso al suo destino alla fine della serie precedente, il nostro Mob si ritrova improvvisamente di nuovo spaiato e ricomincia immediatamente la sua operazione "contro".
Ma è possibile sfuggire alle leggi non scritte del mondo del BL? La domanda, ovviamente, è retorica.

La seconda serie è solo di pochissimo inferiore alla prima, probabilmente solo per il fatto che il ripetersi di un certo tipo di espressività, alla lunga, diventa un po’ stucchevole.
La storia, però, procede con nuove situazioni, il cerchio si richiude là dove si era aperto… O forse no?

Dopo aver abbondantemente sghignazzato per tutta la durata del drama, aiutata dal fatto di essere una fruitrice di contenuti BL convinta e di lunga data, aspetto con ansia la terza serie, che sarebbe prevista intorno alla primavera 2024.

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Absolute BL
0 persone hanno trovato utile questa recensione
mar 6, 2024
1 di 1 episodi visti
Completo 0
Generale 8.5
Storia 9.5
Acting/Cast 9.0
Musica 8.0
Valutazione del Rewatch 8.0

Divertentissima parodia

Una spassosissima trasposizione di un manga che si burla, senza mai sconfinare nell'omofobia, di tutti i cliché dei manga/drama BL. Qui la mimica esagerata di Atsuhiro Inukai la fa da padrona e non è assolutamente fuori posto, anzi, è decisamente un valore aggiunto per l'opera. Ma si lasciano guardare molto piacevolmente anche il dolcissimo Yūtarō nei panni del fratello minore del protagonista, e Akihisa Shiono come suo boyfriend.
Ovviamente il mattatore è Atsuhiro Inukai, che interpreta Mob, un personaggio di contorno che, rendendosi conto di trovarsi nel mondo del BL, e rifiutando categoricamente di innamorarsi di un altro ragazzo, fa di tutto per deviare l'attenzione lontano da sé per evitare di diventare il protagonista. Così, fra situazioni cringe oltre ogni limite, bellocci con sfondo floreale e musiche liberamente tratte da La bella e la bestia, il nostro si caccerà nei frangenti più imbarazzanti, non esitando a fungere da Cupido per chiunque lo avvicini e senza lesinare i colpi bassi.
Ma è possibile sfuggire alle leggi non scritte del mondo del BL? La domanda, ovviamente, è retorica.
Dopo aver abbondantemente sghignazzato per tutta la durata del drama, aiutata dal fatto di essere una fruitrice di contenuti BL convinta e di lunga data, passo direttamente allo special successivo. Non so se sarà alla stessa altezza, ma lo spero vivamente.

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I Told Sunset About You Part 2
0 persone hanno trovato utile questa recensione
da Lynnea
mar 6, 2024
5 di 5 episodi visti
Completo 0
Generale 7.0
Storia 8.0
Acting/Cast 8.0
Musica 8.0
Valutazione del Rewatch 5.5

Una serie che sa trasmettere forti emozioni, ma solo nelle scene drammaticamente struggenti

Lascio un riscontro unico che comprende sia prequel che sequel. Se il primo è la storia di un rapporto da costruire, il secondo riguarda una storia da mantenere. In entrambi, è evidente l'evoluzione dei personaggi principali. I Teh e Oh dei primi episodi di "I told sunset about you" non sono gli stessi che troviamo nel finale, e quelli che ritroviamo all' inizio di "I promised you the moon" non sono gli stessi con i quali terminerà la serie.
Una vera storia alle spalle, devo dire, non c'è. La trama si costruisce attorno a loro, mentre avrei preferito si inserissero in una contesto strutturato al di là della loro relazione.
Molto bravi i due attori: sebbene il personaggio di Teh nella prima serie non mi aveva del tutto convinta, devo ammettere che il livello di recitazione ed espressività è davvero molto elevato: sono molte le scene in cui trasmette emozioni senza nemmeno dover ricorrere a gesti o parole, semplicemente con lo sguardo.
E qui arriviamo a quello che trovo sia contemporaneamente il punto di forza e la debolezza di questo drama: la capacità di trasmettere emozioni. Sarò sincera, ho avvertito più e più volte una stretta al cuore, quasi un magone. Dovessi dare un voto per quanto ha saputo essere struggente, darei un 10 e lode. Ma avrei voluto provare anche altre emozioni, altrettanto intense, però positive. Le scene emotivamente strazianti sono molte, e quelle hanno davvero un impatto fortissimo. Minori i momenti di sereni o di rappacificazione, che però non mi hanno trasmesso quanto speravo. Per me una serie davvero emozionante è una serie che deve farmi stringere il cuore nei momenti drammatici, ma anche sorridere e magari ridere in altri, o sognare ad occhi aperti, commuovermi, entusiasmarmi. Il ventaglio delle emozioni è davvero vasto, ma questa serie è riuscita a trasmettermene solo una. Intensissima, per carità, ma solo quella. Va da sé, quindi, che non la riguarderei, nonostante le riconosca tutti i pregi sopraelencati.

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One Room Angel
0 persone hanno trovato utile questa recensione
mar 6, 2024
6 di 6 episodi visti
Completo 0
Generale 9.5
Storia 9.5
Acting/Cast 9.5
Musica 8.0
Valutazione del Rewatch 9.0
Questo drama è una delle poche eccezioni nel mio agrodolce (più agro che dolce) rapporto con le serie giapponesi. Di solito, per mio gusto personale, non apprezzo molto la recitazione di quel paese ma, in questo caso, non ho nulla da eccepire, almeno per quanto riguarda gli attori principali.

Adattamento televisivo del breve manga omonimo di Harada, One Room Angel è una miniserie in 6 episodi di 24 minuti ciascuno, per la regia di Eda Yuuka. Dovrebbe, a parer mio, essere preceduta da un avviso ben visibile: le tematiche trattate sono piuttosto pesanti, spaziando dalla depressione, alla violenza, all’omofobia, al suicidio, senza per questo voler essere esaustivi. Diciamo che non è un’opera per tutti ma, in realtà, pur non essendo una persona allegra di natura, e avendo anzi una visione piuttosto pessimistica e sconsolata della vita, mi sono ritrovata alla fine dell’ultimo episodio ad asciugare qualche lacrimuccia di commozione sentendomi sollevata. Vogliamo parlare di un percorso di guarigione? Chissà.

Certo un simile percorso pare averlo fatto Koki, un uomo che fa il turno di notte in un kombini, i piccoli supermercati giapponesi. Costui vive alla giornata, al limite della sussistenza, privo di ambizioni, estraniato da tutto e da tutti, senza in realtà avere alcuno scopo nella vita, neanche quello di viverla. Trovandosi apparentemente in fin di vita a seguito di una rissa, pare vedere un angelo venirgli incontro nei suoi ultimi istanti. Lo porterà in cielo? No, Koki si sveglia miracolosamente quasi guarito, con un debito astronomico da pagare all’ospedale e la stanzetta che chiama casa occupata dall’angelo, imbronciato, amnesico e incapace di volare. Lo accoglierà e, insieme, cominceranno il percorso di guarigione di cui sopra.

Qualcuno potrebbe non apprezzare la relazione fra i due: se è pur vero che c’è una disparità di età sconfortante – l’angelo è veramente troppo giovane! – è anche vero che in realtà nulla accade fra i due, e il rapporto è meno che platonico, praticamente soffuso di una luce interiore. Legati a doppio filo dal fatto che l’angelo percepisca ogni emozione di Koki, al punto che la negatività dell’uno fa perdere le penne delle ali all’altro, i due cercheranno di recuperare i ricordi perduti del giovane e di far tornare all’uomo la voglia di vivere, nella speranza che ciò permetterà all’angelo di tornare a volare. Già, le ali. Facciamo un veloce paragone con le orecchie di Yoda e… chiudiamola lì.

Aiutata da un cast di personaggi secondari limitato ma di buona efficacia e scrittura, la coppia riesce a trasmettere un cumulo disordinato di emozioni che afferrano alla gola. Se Shūhei Uesugi ha saputo rendere al meglio un Koki trasandato, ironico e depresso, l’angelo interpretato da Takuya Nishimura mi ha più volte attivato la modalità [i]madre sul piede di guerra [/i]per la sua petulanza e irriverenza. Ma, essendo così soffuso di angelica luce (sicuramente un filtro, eh?), come si fa a tirargli un ceffone?

All’accumularsi delle notizie sul passato di entrambi, in un crescendo che sa quasi di mistery, cominciamo ben presto a sospettare che One Room Angel sia un drama che non possa [i]finire bene.[/i] Perché un [i]angelo[/i] che può volare non è di questa terra.

Ora, non avendo letto il manga, non posso sapere se il finale sia esattamente uguale nei due casi. Certo è che le ultime battute hanno un senso di incompiutezza che lascia allo spettatore l’interpretazione del loro significato. Per conto mio, ho deciso di credere a una versione che non renda, di fatto, inutile tutto il percorso di guarigione di Koki.

In conclusione, un piccolo gioiello da vedere e rivedere anche quando, ormai, i colpi di scena saranno già conosciuti e svanirà l’effetto sorpresa. Non è per questo che One Room Angel è un drama da vedere.

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