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stupenda
Ho amato e continuo ad amare infinitamente questa serie, ha un posto particolare nel mio cuore.Questa serie merita tanto, è assolutamente da vedere.
Ora che l’ho rivista ci sono delle cose che ho capito meglio e ciò mi ha dato la possibilità di capire al meglio la serie in sé e per sé.
Tra Ohm e Nanon c’è una chimica pazzesca, il ruolo principale in sta serie è dato dagli sguardi, i loro occhi parlano al posto delle loro bocche e devo dire che sta funzionalità non l’ho mai vista così forte e chiara così come in bad bunny.
Adoro la loro storia anche se complicata e adoro il loro modo di amare l’altro così sinceramente e carinamente, amo soprattutto il loro modo di “litigare” continuamente, sembrano cane e gatto.
Inutile dire che questa è una delle migliori serie che abbia mai visto, fantastica, i loro problemi sono così realistici e trattati in modo stupendo.
Infine devo dire che adoro come hanno deciso di fare all’ultimo ep., tutti avrebbero pensato che si fossero lasciati ma nulla, non l’hanno fatto e io adoro quando non ci sono rotture del genere.
Alla fine non ho scritto molto ma seriamente c’è tanto da dire al riguardo, in ogni caso consiglio fermamente questa serie.
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L'idea di base è quella molto amata dagli asiatici (vanno proprio in fissa con sti robot) di un androide dotato di una AI così avanzata da replicare perfettamente il comportamento umano, al punto da essere indistinguibile.
L'attore protagonista Seo Kang Joon è bonissimo e (per quanto mi riguarda) pure bravo. L'avevo già notato in Cheese in the trap e in questo drama mi ha dato solo conferme. Interpreta il doppio ruolo del robot con il sorriso di plastica e dell'umano arrabbiato con il mondo intero e le sopracciglia sempre corrugate. Ho trovato incredibile il modo in cui riusciva a modificare la propria espressione facciale e la postura del corpo in modo così evidente da farti capire al volo quale personaggio stava interpretando in quella scena.
Mi è piaciuta anche la protagonista femminile, Gong Seung-yeon, già vista in My Only Love Song.
Anche la fotografia e la regia sono notevoli, così come gli effetti speciali "robotici" li ho trovati all'altezza.
Quello che non mi ha entusiasmato particolarmente è la sceneggiatura. A parte un paio di colpi di scena (che però sono telefonatissimi), la storia scorre piuttosto piatta. Non ci sono scene particolarmente divertenti (il confronto con quelle esilaranti di I'm not a robot è inevitabile) e non ce ne sono nemmeno di particolarmente commoventi (a parte l'ultimissimo episodio). E volendo ci sarebbe stato il materiale per entrambe le cose.
Evito poi di entrare nei dettagli per quanto riguarda la coerenza di certi passaggi, perché ormai sono abituata a vedere i coreani perdersi in un bicchiere d'acqua, quando si parla di logica e coerenza.
Insomma, un bel drama che si lascia guardare volentieri, ma che per quanto mi riguarda è un'occasione sprecata per fare qualcosa di eccellente.
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Comfort Zone
Alle elementari ero solita vedere in compagnia di mia madre la serie americana "ER: Medici in Prima Linea" e guardando questo drama ora mi è sembrato di tornare indietro nel tempo. Le serie sono completamente diverse ma giocano su alcuni fattori in comune, ovvero dare tanto spazio alle emozioni e alle relazioni dei dottori. Qui le varie coppie sono molto belle perchè ben sviluppate e ho notato con piacere che alcune sono "particolari", ovvero poco trattate solitamente negli altri drama del settore (divorziati, problemi di novelli sposi, coppia molto giovane con figli, etc). La storia d'amore principale è cmq la più bella e apprezzata: ero scettica all'idea ma ha saputo sorprendermi e trasmettermi tanto. Ho amato questi due personaggi, la loro crescita, la maturazione, e a volte anche le cadute. Il contesto medico ospedaliero è la mia comfort zone per eccellenza, quindi so essere molto stronza/cattiva quando una serie gioca male nel ruolo. Per questo non prende 10 pieno. Per quanto le scene in cui trattano i pazienti siano molto belle, ho trovato il tutto come se facesse di contorno alle storie d'amore e non uno dei temi portanti della serie. Nel complesso mi è piaciuto cmq tantissimo.Questa recensione ti è stata utile?
Falling for Innocence
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Bellissimo
Drama Falling for innocence.Ho pensato a lungo a come descrivere questo drama senza risultare troppo banale o scontata, ma mi sono dovuta arrendere all'idea che basta una banale e scontata parola per descriverlo e cioè: MERAVIGLIOSO, questo drama è semplicemente meraviglioso!
Dopo aver esitato a lungo ho deciso di iniziarlo e con mia sorpresa l'ho adorato. Falling for innocence ti fa ridere, piangere (molto), ma soprattutto ti fa "battere il cuore" innumerevoli volte. Ha un po' di azione, suspense, un pizzico di fantasy e il famoso e onnipresente triangolo amoroso (o potrebbe essere un quadrato in questo caso). Tra intrighi, lotte per il potere, vendette e redenzione, la storia mi ha praticamente tenuta incollata allo schermo per tutto il tempo senza mai annoiarmi. Per non parlare della parte romantica che mi ha fatto emozionare e sospirare innumerevoli volte. Da ciò è facilmente intuibile che Falling è una continua corsa sulle montagne russe delle emozioni ...
Per quanto riguarda i personaggi li ho amati praticamente tutti ma il mio cuore l'ha senza dubbio rubato il protagonista. Kang Min Ho è freddo, cattivo, stronzo e insensibile, calpesta tutto e tutti senza il minimo rimorso e non si preoccupa di chi fa soffrire. Ma in realtà tutto ciò è solo una facciata perché non è altro che un uomo ferito e solo, che è stato tradito dalla sua stessa famiglia.
La sua evoluzione è sorprendente e meravigliosa al tempo stesso: il modo in cui cambia per amore fa sognare, ma soprattutto fa sognare il modo in cui guarda la sua Kim Soon Jung. Non sa nulla dell'amore e guardarlo "imparare" a corteggiarla è stato esilarante e tenero allo stesso tempo. La frase "Tu sei un dono nella mia vita" penso che faccia capire bene la portata dei suoi sentimenti verso Soon Jung.
Kim Soon Jung è una donna forte, coraggiosa, che non ha paura di dire ciò che pensa. Si batte per aiutare le persone che ama e dà tutta se stessa nel suo lavoro. Subisce una grande perdita ma questo non le impedisce di continuare ad avere un sorriso e parole di conforto per tutti, soprattutto per il suo Min Ho, che sostiene e incoraggia continuamente.
Un altro bellissimo personaggio è quello della poliziotta "Wendy". Anche lei forte e coraggiosa, lotta ed è determinata a risolvere un caso che tocca da vicinissimo lei e Kim Soon Jung.
E poi c'è lui, il cattivo di turno, un vero lupo travestito da agnello, anche se la sua maschera cadrà abbastanza presto. Di solito mi sforzo di capire il perché e cosa spinge il cattivo a comportarsi come tale, ma in questo caso dopo un po' ho gettato la spugna e l'ho semplicemente odiato, anzi il mio odio cresceva in maniera proporzionale alle sue malefatte (che credetemi sono state tante e una in particolare davvero ignobile).
Ruolo importante è giocato anche dalle ost davvero molto carine tra cui spicca la mia preferita: Paradise di Davink.
Quindi consiglio Falling for innocence? ASSOLUTAMENTE SI, perché attraverso tutti i suoi 16 episodi non c'è mai stato un momento in cui non abbia vissuto emozioni diverse: shock, felicità, dolore, tristezza e gioia. Sia che si sia trattato di una risata, di un pianto o di urla allo schermo, questo drama mi ha fatto sempre "sentire" e provare qualcosa.
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Dietro le quinte dei idol.
Se vi piace il mondo dei idol etc questo drama è perfetto.Racconta il dietro le quinte delle celebrità in questo caso un attore molto bello e famoso e tanto amato.La sua vita praticamente è gestita da manager e pubbliche relazioni,avere una vita privata è impensabile e quasi impossibile.Lei è il capo delle relazioni pubbliche e l'ho conosce meglio di chiunque ma sembra che non si possono sopportare a vicenda invece sotto sotto sono innamorati pazzi uno del altro.Alla fine si dichiarano e nasce una bella storia d'amore.Loro due molto carino insieme.
Bellissime anche le storie di coppia di contorno.
Un drama divertente senza particolari drami e piacevole.
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Ha assolutamente dei difetti questo drama, ma non riesco a non dargli un punteggio alto. Sinceramente al momento è la mia serie coreana più bella vista in assoluto, e nonostante il finale mi preoccupasse (mentre lo guardavo girando vari forum mi sono "spoilerata" il fatto che il finale non fosse proprio il classico happy ending) quando l'ho visto in realtà mi ha soddisfatta, in quanto rispecchia perfettamente il "mood" (passatemi il termine) del drama. È un finale si aperto, ma sappiamo tutti che il Grande Saggio pari del cielo la ritroverà sicuramente, è impossibile pensare il contrario. In più, se Sam-Jang fosse effettivamente sopravvissuta sarebbe comunque rimasta un'umana che avrebbe continuato il corso della sua vita si assieme a Son Oh Gong, ma prima o poi sarebbe morta, e sarebbe comunque stato un finale dolce-amaro. Invece donandole un suo occhio e promettendo di andarla a riprenderla nell'oltretomba da al finale qualcosa di epico in linea perfettamente con la storyline che ci è stata proposta, per cui si, posso ritenermi soddisfatta.Che cosa invece non mi è piaciuto?
In primis alcune animazioni erano veramente inguardabili. Anzi, quasi tutte. Quel drago era veramente agghiacciante.
La scena in cui Son oh Gong si toglie il bracciale è animata veramente male, ma vabbè lasciamo stare altrimenti inizio ad elencare ogni minima scena animata.
Parliamo di Sam-jang. All'inizio ci viene mostrata una donna che si ha sofferto molto per colpa del suo destino di salvatrice, ma cavoli, ci viene anche presentata come una donna forte! Perché nel corso degli episodi si rimbambisce sempre di più? Meritava sicuramente una caratterizzazione migliore, cosa che la maggior parte dei personaggi hanno avuto, addirittura alcuni personaggi secondari risultano più interessanti di lei.
Per quanto riguarda l'interpretazione di Lee seung gi nulla da dire se non che lui è stato il motivo principale per cui ho iniziato questo drama, il suo personaggio mi ha conquistata sin dal trailer e la sua recitazione è stata veramente ottima, in più in coppia con cha Seung Won forma una delle più belle bromance da me viste
Se le ost di questo drama vi portano dipendenza non preoccupatevi, è tutto normale
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Quando la sceneggiatura non funziona.
Premetto che di solito non affronto drama con più di 16 episodi, ma il cast, la storia e il consiglio di molti mi hanno convinta.Il drama si può dividere in 3 parti, che corrispondono alla trasformazione di Nyang: la giovinezza a Goryeo, la schiavitù a Palazzo e l'ascesa a Gran Consorte/ Imperatrice. È l'unico personaggio che ha un' evoluzione, gli altri rimangono gli stessi.
Man mano che procede si ripetono sempre gli stessi colpi di scena, inganni e situazioni, in un loop che mi ha stancata. Era proprio necessario allungare il brodo fino a 51 episodi? A mia opinione già al 30˚ poteva concludersi il tutto. Invece ho avuto come l'impressione che si cercasse di continuare a attirare l'attenzione degli spettatori, con magri risultati.
La sceneggiatura è l'elemento peggiore. Sempre le stesse battute per riempire i vuoti.
Ma non tutto è da buttare. L'interpretazione degli attori è notevole tanto da convincermi a farmi arrivare fino alla fine.
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Tratto dal webtoon “Weak Hero” di SeoPass e Kim Jin Seok, di cui sarebbe una specie di prequel, questo drama in 8 episodi da 40 minuti ciascuno è un concentrato di violenze brutali, che può essere guardato su diversi livelli.
In estrema sintesi, possiamo dire che Yeon Shi Eun, uno studente modello minuto e apparentemente poco atletico, si trova a battersi contro compagni prepotenti e piccoli delinquenti con astuzia, intelligenza e uso di armi non convenzionali (da ora in poi, in casa mia solo biro statiche, quelle a punta retrattile sono bandite). Apparentemente apatico e dedito completamente allo studio, si apre però con Soo Ho, un ragazzone abile combattente, e con Beom Seok, anche lui vittima di bullismo e di un padre potente e abusivo. Le iniziali vittorie, però, saranno vanificate da piccoli screzi all’interno del gruppo che, gonfiati al di là di ogni proporzione, finiranno per sfociare in tragedia.
Quello che ci viene presentato, fin da subito, è un ambiente scolastico malsano, dove una piccola cricca di prepotenti si fa branco per divertimento, per sfogare le proprie frustrazioni, per delirio di onnipotenza o, semplicemente, per invidia: il capobranco che ottiene il terzo premio in matematica vuole farla pagare al protagonista, Shi Eun, che è arrivato primo. Costui si aggira con occhi spenti e faccia apatica, chiuso nella sua bolla di studio e auricolari ma, dopo aver richiesto invano di essere lasciato in pace, se attaccato reagirà con violenza e astuzia, usando le nozioni imparate, la psicologia, e ogni mezzo a portata di mano. Il bullo costringe Beom Seok a drogare Shi Eun per fargli sbagliare un esame, ma le cose non vanno proprio come previsto. Così il capobranco, frustrato e umiliato, mette in mezzo un cugino semi-delinquente coi muscoli, ma anche Shi Eun si appella all’atletico Soo Ho, e allora si intromette un piccolo malvivente di quartiere, e poi…
Da un sassolino è nata una frana rovinosa che rischia di trascinare tutto con sé. In questa lotta dei ragazzi contro altri ragazzi e contro un piccolo capoccione, la polizia ha inizialmente poca importanza: già stupisce che intervenga quando chiamata, però poi, almeno in principio, non può procedere per mancanza di prove e i ragazzi, ancora una volta, sono lasciati a cavarsela da soli fin quasi alla fine.
L’assenza o lo scarso aiuto degli adulti sono un tema ricorrente. Parte dei combattimenti avviene a scuola, ma non c’è mai un insegnante in classe o, se c’è, non si intromette, addirittura esce, e ci si aspetta che torni coi rinforzi ma… no. Intanto, mentre si consumano scontri feroci, i compagni si accalcano alle pareti senza intervenire in alcun modo. E ogni tanto qualcuno va all’ospedale ma, per vari plausibili motivi, nessuno finisce mai nei guai con la giustizia.
Ma quando poi i nostri tornano malconci a casa, cosa trovano? Shi Eun ha una madre assente che fa l’insegnante e che vede praticamente solo nelle lezioni online e un padre a cui pare interessi solo sapere che arriva primo nelle gare scolastiche. Soo Ho vive con la nonna e lavora duro per mantenersi, tanto che di giorno dorme in classe. Beom Seok ha un padre adottivo che lo picchia e lo bastona con una mazza a golf, oltre ai vecchi compagni di scuola che non aspettano altro che di riempirlo ancora di botte. Molti ragazzini vengono sfruttati da un piccolo delinquente, che prima li irretisce con un giro di scommesse truccate e poi li sfrutta. Le situazioni descritte sono di disagio anche pesante e raccontano di giovani vite che non sembrano avere un posto per tirare il fiato. Lo spettatore ansima con loro.
In questo girone infernale, che dà sì l’impressione di essere un po’ esagerato, ma per certi versi forse neanche troppo, il vissuto dei vari personaggi, le motivazioni che li spingono, le molle neanche tanto nascoste che li fanno scattare, tutto è sciorinato davanti ai nostri occhi senza maschere e senza veli, in tutta la sua bruttura.
Weak hero Shi Eun non è debole. Non è neppure un eroe. Non sarebbe neppure particolarmente violento. E’ solo un ragazzo che avrebbe voluto a continuare a rimanere isolato a studiare, chiuso nella sua apatica bolla di auricolari e libri, e che più volte ha chiesto agli aguzzini di smettere. Inutilmente. Guardati dall’ira della persona paziente... Tanto più appaiono spenti gli occhi di Shi Eun in principio, quanto più energico e squilibrato appare alla fine quando, in un crescendo di disagio, ripicche, rivalità, vendette, agguati, violenze sempre più selvagge, si consuma una tragedia annunciata.
Fermati. Questa esortazione, più volte pronunciata da diversi personaggi, è sempre caduta su orecchie sorde. Soo Ho, il ragazzone ex lottatore, saggio e di buon cuore, non avrebbe certo voluto combattere fino alla fine. Lo stesso Beom Seok, talmente vittimizzato in ogni circostanza da non riuscire nemmeno più a riconoscere gli amici dai nemici, sicuramente avrebbe preferito vivere una vita più tranquilla. L’unico ragazzo che davvero non si può comprendere e perdonare è Jeon Young Bin, il capobranco che perpetua la spirale di violenze sempre più terribili perché non riesce ad accettare di essere, ogni volta, sconfitto.
Ma sarebbe sbagliato addossare a lui tutta la colpa. I genitori che non lo puniscono a dovere nemmeno dopo che è stato beccato con una droga pericolosissima e mettono tutto a tacere, non hanno colpe? Il potente padre adottivo di Beom Seok, che lo umilia e lo pesta continuamente, è innocente? I genitori assenti o troppo impegnati per curarsi della quotidianità dei figli sono incolpevoli? L’intero sistema scolastico che non sorveglia e che, salvo rari casi, gira la faccia dall’altra parte, accontentandosi di un rispetto di facciata e di un riscontro numerico per catalogare i ragazzi, è esente dal peccato?
Pur nella sua esagerazione, l’intera vicenda può essere interpretata come un urlo di denuncia non solo contro la violenza e il bullismo ma, e soprattutto, verso l’assenza, se non la connivenza, degli adulti che tali comportamenti dovrebbero reprimere e scoraggiare.
Resta da parlare degli attori. Ebbene, uno dei motivi per cui Weak Hero Class 1 è così sconvolgente, è proprio la performance degli attori, che non sembrano nemmeno recitare. L’atmosfera è spietata, la tensione continua, i visi, gli occhi, i gesti, le posture: tutto sembra vero. Le spalle e i personaggi secondari hanno recitato ad un buon livello e Park Ji Hoon, nell’interpretare il protagonista, ha fatto un lavoro magistrale, ma anche il Soo Ho di Choi Hyun Wook e il Beom Seok, interpretato da Hong Kyung, tengono agevolmente il passo. Le interazioni fra questi tre personaggi sono molto ben sviluppate e la crescita dell’amicizia fra Shi Eun e Soo Ho viene ben esplorata. Un commento musicale più che adeguato, con l’opening [i]Hero[/i] di Meego a fare da apripista a un’esplosione di emozioni, e una cinematografia sapiente, completano l’opera di demolizione che questo drama farà della vostra tranquillità.
Per quanto mi riguarda, ne vale la pena.
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Drama romantico più maturo.
Di questo drama sapevo solo che era bello ma niente di più.Guardandolo ho trovato un drama romantico si ma più maturo in effetti i personaggi hanno quasi quaranta anni sono adulti con carriera etc.La storia inizia in infanzia e ci saranno un po' di salti temporali avanti e indietro ma per lo più sono nel presente.Personaggi legati da una tragedia senza saperlo,incontri e scontri, poco romanticismo di per se.Le storie di sfondo che racconta sono di sicuro molto toccanti e fa riflettere su quanto diamo per scontata la vita e rimandiamo tutto al futuro quando forse un domani non ci sarà.Loro aspettano tanto tanto forse troppo per iniziare la loro storia e questo rende la storia un po' lenta però il finale è un bel finale.Attori molto bravi e interpretazione fantastica per un drama da vedere!
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Gli attori sono brillanti e centratissimi. Namgoong Min, che non conoscevo, mi è piaciuto tanto. Non c'è un attimo di noia, niente sentimentalate, molto humor, la sceneggiatura è ben scritta e tutto scorre velocemente, per andare dritto al punto.
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Ho trovato questo film per caso e la prima cosa che mi ha colpito è stato il nome, un nome che mi ha incuriosito e portato a voler vedere questo film a tutti i costi.Leggendo la trama si può ben capire che la storia non è una facile, è piena di situazioni sconvenienti ma, nonostante ciò, non mi aspettavo chissà quale finale, ho veramente pensato “cosa può mai succedere”. Beh…sbagliavo. Non credo di aver pianto così tanto da quando ho visto 20th Century Girl… Ne sono uscita distrutta, semplicemente distrutta.
Nonostante i miei infiniti pianti penso che questo film sia stupendo sotto tanti punti di vista ma una delle cose che più mi ha colpito e su cui ho più riflettuto è stato il modo in cui il titolo può essere interpretato.
Mi spiego, prima di iniziare il film avevo interpretato il titolo in una singola maniera, come se non potesse essere tanto profondo, ma in realtà mi sbagliavo. Durante il film si è potuto vedere bene come in realtà ci siano veramente tante definizioni di “man in love”.
Nella prima parte del film, “man in love” era rappresentato dal modo in cui A Cheng si era innamorato a prima vista di Wu e stava provando in tutte le maniere possibili di convincerla a uscire con lui; ho veramente amato il modo in cui ha provato a farla stare bene, le ha preso da mangiare e l’abbia aiutata con suo padre, infatti non a caso una delle mie scene preferite è proprio quella in cui A Cheng ha fatto di tutto per organizzare un degno funerale per il padre di Wu. Lì si è visto tantissimo il modo in cui lui tiene a lei e la ami sinceramente, anche lei se n’è resa conto.
In seguito, questa definizione di “man in love” è stata approfondita dalla loro relazione, con un amore così sincero e bello da far piangere. E mi è piaciuto tanto il modo in cui A Cheng abbia deciso di mettere fine al suo lavoro, perché alla fine neanche gli piaceva, lui non era quel tipo di persona e si vedeva.
Purtroppo dopo di ciò A Cheng ha fatto un grave errore, ossia fidarsi di quella vecchia bastarda, così ha preso tutti i soldi che erano rimasti a loro due e ha tentato l’impossibile.
Mi aspettavo finisse male ed è stato lì che la definizione di “man in love” ha avuto un cambiamento drastico rispetto a quello di prima. Infatti, dopo questo accaduto, la definizione di “man in love” è cambiata nel modo in cui ha scelto di usare cattive parole per esprimere un messaggio così profondo che non può essere capito se non lo si prova. Le ha fatto capire che lui non l’ha mai amata, quando in realtà quello che intendeva era che Wu non lo meritava, non meritava un uomo che non è stato in grado di fare del bene alla donna che ama con tutto se stesso. Si è fatto accecare e ha fatto una scelta terribile, non è affidabile e per questo non può stare con lei, perché lei non lo merita. Non merita una vita con un uomo così poco affidabile. Questo era quello che A Cheng intendeva con quelle parole ed è qui che il significato del titolo ha avuto una grande profondità.
Dopo di ciò, A Cheng è finito in prigione e dopo essere stato rilasciato il significato di “man in love” è cambiato nuovamente. Lì per lì, per A Cheng rimaneva solo il dovere di dover ridare Wu quello che le aveva tolto, quei soldi. L’ho visto così disperato, mi ha fatto scendere una lacrimuccia, per lui veramente era importante ridarle quei soldi.
In questa fase, ancora più importante è stato il modo in cui A Cheng, sapendo della sua malattia, ha pensato che dopo un padre morto non poteva aggiungere alla vita di Wu anche un compagno destinato a morire, sarebbe stato veramente ingiusto nei suoi confronti.
A Cheng ha pensato solo che Wu dovesse essere felice, meritava una vita così una volta per tutte. Infatti mi ha preso fin troppo la scena in cui lui la vede a cena con quel ragazzo che la trattava così bene, lei sorrideva e così come lei, anche A Cheng ha sorriso, con quel velo di dolore, in nome della felicità della ragazza; era un pò come se si sentisse sollevato dal fatto che almeno dopo la sua morte ci sarebbe stato qualcuno che la trattasse bene, meglio di quanto lui abbia fatto in precedenza. Lì non mi rimaneva altro che piangere.
Alla fine lei l’ha scoperto e si è compreso quanto lei lo amasse ancora, e così dal suo “non andare da nessuna parte”, la definizione di “man in love” ha avuto un ultimo significato in questo film. Da questo momento fino alla fine, per A Cheng l’importante era passare quel pò che gli rimaneva nella miglior maniera possibile, così da non pentirsi di nulla. L’unica cosa che poteva fare era renderla felice per un’ultima volta.
Dopodiché la sua anima si è spenta lasciandosi dietro una persona che merita tanto ma forse questo non tutti l’hanno compreso.
Mi ha veramente colpito la scena in cui A Cheng dice al padre di fare da padre a Wu, dopo che il suo era morto e anche lui sarebbe morto, a Wu non sarebbe rimasto veramente nulla, per questo l’unica cosa che potesse mai fare per lei era almeno darle quel padre che aveva perso, in modo che lei fosse più tranquilla.
Inutile dire che “man in love” mi è piaciuto veramente, è una bellissima storia che racconta tanto, mi dispiace sia così triste, i miei occhi ne sono usciti rossi e gonfi, ma posso dire che n’è valsa la pena.
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Da rivedere subito
È vero che ho trovato nella svolta centrale della trama una vera forzatura, che è stata introdotta dallo sceneggiatore per spingere la storia dove voleva che arrivasse, ma nonostante questo effettivamente il thriller funziona. I colpi di scena funzionano tutti perfettamente, anzi consiglio di non leggere neanche l'intro di tre righe di presentazione, perché già dà una indicazione di una cosa importantissima; infatti io già mi aspettavo che cosa sarebbe successo ed è un peccato, perché effettivamente, se non lo avessi saputo, il colpo di scena sarebbe stato ancora più spettacolare. E ce n'è più d'uno fino alla conclusione. L'interpretazione come sempre è eccezionale. Tutto sommato lo consiglio, del resto la cartina di tornasole, sul fatto che un film sia fatto bene o male, è se uno se lo riguarda: vuol dire che il film ha colpito nel segno. Effettivamente l'unica nota stonata è che al momento del _clou_ succede una cosa inverosimile, ma pazienza, è un piccolo passaggio che dopotutto avrebbe potuto essere forse fatto diversamente, non lo so, alla fine se la sono cavata così.Questa recensione ti è stata utile?
Youngest Son of a Conglomerate
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Soprendente quasi fino alla fine
Io non amo i drama sulle dinastie famigliari, nè amo i drama che riguardano il mondo della finanza. Già fatico a seguire la finanza italiana, figuarsi capire l'economia di un paese straniero e diverso da noi come la Corea. Inoltre trovo i discorsi economici in un drama noiosi. Per tutti questi motivi ero decisa a non guardare Reborn Rich nonostante il suo cast stellare. Ero certa non fosse il mio genere. Poi per caso ho guardato la prima puntata e sorprendentemente mi ha acchiappato subito. O quasi. Diciamo che l'acchiappo si è consolidato con la seconda puntata e non vedevo l'ora di sapere cosa sarebbe successo dopo. La puntate erano molto lunghe ma talmente piene di accadimenti che annoiarsi era impossibile nonostante non capissi la metà dei termini finanziari. Gli attori specialmente il patriarca e suo nipote (il prtagonista maschile) erano veramente carismatici, specie il patriarca. Nessun personaggio era supersimpatico, nessun personaggio era totalmente positivo, anzi, eppure tutti bucavano lo schermo. L'elento paranormale poi a me piace sempre perciò aggiungeva fascino al tutto e ho veramente adorato questo drama come non credevo avrei potuto. Poi però è arrivato il finale e la, diciamo spiegazione del mistero paranormale e....non sono riuscita a cerderci. Ho una grande fantasia e adoro le trame strane, ma qui bermi che il protagonista non ricordasse cosa aveva causato e neppure l'esistenza della sua vittima...non ci riesco. Capisco sopprimere una colpa non volerci pensare seppellire la testa sotto la sabbia ma devo credere che si era autorimosso dei ricordi così vitali per anni e pure dopo essere stato ammazzato dai suoi capi?!!! Chi è forse un paragnosta? Si è ipnotizzato? Fin dalll'inizio aveva in mano la chiave per distruggere quella famiglia e non l'ha mai usata nonostante tutte le umiliazioni e anche quando torna nel presente all'inizio non la vuole usare? Ma siamo impazzitti? Il finale mi ha deluso lo ammetto e il drama non è più stato lo stesso dopo la scomparsa del patriarca ma resta comunque uno stupendo drama. Nonostante i difetti.Solo non era quello che credevo, il che forse non è un difetto, poichè lo rende soprendente. Credi di stare guardando un drama sulla vendetta e alla fine scopri che era tutto il contrario, cioè un drama sul perdono.Questa recensione ti è stata utile?
The Circumstances of Pungdeok Villa Room 304
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she’d be a ten but…
Why the hell is shower bro (I’m bad with names) the one who has to apologize?!My man over there did NOTHING, if not being born as the son of the boss of the agency, and the intern decides that that’s a problem, AND HE HAS TO APOLOGIZE?
nah-uh. not in this household my boy.
In my head I have reversed the roles, cause that’s how it should have been.
other than that the show is really good and cute, had me kicking my feet and giggle at time, and want to kill people on others but it was good. just leaves kind of a bitter after taste.
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Commediola innocua
Una commedia isekai ambientata in ufficio, senza particolari guizzi né di fantasia né di qualsiasi altra cosa. Gli attori sono passabili. Il protagonista passa 9/10 del suo tempo ingobbito e con un'aria di distaccato disfattismo. Peccato, perché sarebbe anche carino.Carina e simpatica, ma nulla di più. A patto, comunque, di chiudere un occhio sulle surreali pratiche commerciali e le lotte intestine all'interno del gruppo.
Potabile, da guardare una volta, per passare il tempo, ma nulla di più.
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