Un BL innocuo e carino, ma purtroppo talmente affrettato da risultare confuso.
Adattato dal webtoon coreano omonimo, scritto da Toesa e illustrato da Yang Eun Ji, questo drama è un condensato di soli 10 episodi da circa 15 minuti ciascuno, di cui solo una dozzina destinati alla storia vera e propria. Non avendo letto l’opera originale, non sono in grado di fare confronti, ma pare che il finale sia stato modificato, nell’insoddisfazione dei lettori.
Seol Dong Baek (Park Jeong Woo) è il nuovissimo impiegato di una società di intrattenimenti. Il suo capo, il direttore Min Yu Dam (Park Young Woon) lo investe subito con la proposta di uscire a cena insieme perché, a sentir lui, se non si frequentano morirà! Quale sarà la verità?
L’idea di fondo era anche carina però, a causa del tempo limitato, la realizzazione ha lasciato abbastanza a desiderare. Se DongBaek è inizialmente vittima di una corte spietata e non apprezzata, il passaggio alla fase in cui decide di accettare è troppo repentino e poco motivato. Per semplificazione, la società pare lavorare per un solo artista, il capriccioso e isterico Dennis Lee, e la cosa disturba un po’. Lo stesso Dennis Lee è un personaggio poco chiaro, spiegato male, di cui non si capisce bene quale molla lo spinga, probabilmente perché, secondo gli spettatori, è stato cambiato molto rispetto al webtoon. Soprattutto, non è ben spiegata la maledizione che sarebbe alla base di tutta la vicenda, che avrebbe generato reincarnazioni per uno e vita secolare per l’altro. Il finale, invece, è stato abbastanza soddisfacente, anche se alcuni potrebbero considerarlo aperto. Per me, è più che intuibile quale piega prenderanno le vicende.
Il commento musicale è stato più che adeguato, anzi, nei momenti più drammatici è stato decisamente ottimo. Lo stesso si può dire delle ambientazioni e dei costumi, specie dell’altissimo direttore, che sembra fatto apposta per indossare abiti eleganti.
La chimica della coppia ha funzionato abbastanza, non a livello di scintille, ma comunque adeguata e ben recitata. Altrettanto non si può dire del terzo incomodo Dennis Lee, costretto, penso per dettami di regia, a una performance da isterico forzata e poco realistica. Gli attori di contorno hanno consegnato una performance credibile, tranne quando costretti all’eccesso per esigenze di comicità.
In sunto, un drama che, stante la lunghezza veramente limitata, si può guardare tutto d’un fiato e che funziona ottimamente come riempitivo in attesa di azzannare qualcosa di più corposo, ma che lascia con un senso di insoddisfazione per l’impianto chiaramente derivato dall’opera originale: a volte dava l’impressione di guardare un webtoon in movimento. Ed è un vero peccato perché la storia, sviluppata in maniera diversa, avrebbe veramente meritato molto, molto di più.
Seol Dong Baek (Park Jeong Woo) è il nuovissimo impiegato di una società di intrattenimenti. Il suo capo, il direttore Min Yu Dam (Park Young Woon) lo investe subito con la proposta di uscire a cena insieme perché, a sentir lui, se non si frequentano morirà! Quale sarà la verità?
L’idea di fondo era anche carina però, a causa del tempo limitato, la realizzazione ha lasciato abbastanza a desiderare. Se DongBaek è inizialmente vittima di una corte spietata e non apprezzata, il passaggio alla fase in cui decide di accettare è troppo repentino e poco motivato. Per semplificazione, la società pare lavorare per un solo artista, il capriccioso e isterico Dennis Lee, e la cosa disturba un po’. Lo stesso Dennis Lee è un personaggio poco chiaro, spiegato male, di cui non si capisce bene quale molla lo spinga, probabilmente perché, secondo gli spettatori, è stato cambiato molto rispetto al webtoon. Soprattutto, non è ben spiegata la maledizione che sarebbe alla base di tutta la vicenda, che avrebbe generato reincarnazioni per uno e vita secolare per l’altro. Il finale, invece, è stato abbastanza soddisfacente, anche se alcuni potrebbero considerarlo aperto. Per me, è più che intuibile quale piega prenderanno le vicende.
Il commento musicale è stato più che adeguato, anzi, nei momenti più drammatici è stato decisamente ottimo. Lo stesso si può dire delle ambientazioni e dei costumi, specie dell’altissimo direttore, che sembra fatto apposta per indossare abiti eleganti.
La chimica della coppia ha funzionato abbastanza, non a livello di scintille, ma comunque adeguata e ben recitata. Altrettanto non si può dire del terzo incomodo Dennis Lee, costretto, penso per dettami di regia, a una performance da isterico forzata e poco realistica. Gli attori di contorno hanno consegnato una performance credibile, tranne quando costretti all’eccesso per esigenze di comicità.
In sunto, un drama che, stante la lunghezza veramente limitata, si può guardare tutto d’un fiato e che funziona ottimamente come riempitivo in attesa di azzannare qualcosa di più corposo, ma che lascia con un senso di insoddisfazione per l’impianto chiaramente derivato dall’opera originale: a volte dava l’impressione di guardare un webtoon in movimento. Ed è un vero peccato perché la storia, sviluppata in maniera diversa, avrebbe veramente meritato molto, molto di più.
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