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  • Ultima Connessione: 5 ore fa
  • Genere: Donna
  • Località: Italy
  • Contribution Points: 0 LV0
  • Ruoli:
  • Data di Registrazione: aprile 17, 2022
Goblin korean drama review
Completo
Goblin
1 persone hanno trovato utile questa recensione
by dawnraptor
ago 17, 2022
16 di 16 episodi visti
Completo
Generale 8.5
Storia 9.0
Attori/Cast 9.0
Musica 8.5
Valutazione del Rewatch 8.0

Originale, straziante ma pieno di speranza.


In un mare di drama dove il motore che spinge e arresta le relazioni è la gelosia fra gli attori principali e secondari, Goblin (Guardian: the lonely and great god) spicca per la sua originalità nella trama e nella gestione delle relazioni. La gelosia farà capolino solo di striscio, e sarà men che secondaria.
Soprattutto, è la trama ad essere molto originale, decisamente diversa da qualsiasi cosa abbia mai visto.
Un invincibile generale della dinastia Goryeo viene falsamente accusato di tradimento e assassinato assieme a tutta la sua famiglia da un re geloso e sobillato. La spada che gli piantano in petto lo condanna ad essere un goblin immortale, fino a quando non incontrerà la sua sposa, l’unica che potrà estrarre la spada e liberarlo dal peso dell’immortalità. Nel frattempo, il nostro generale/goblin fa conoscenza anche di un dio della morte e di varie altre persone…
Diciamolo subito: a parte le prime scene, di un’energia pazzesca, l’azione non è il comparto principale di questa serie. Ma Gong Yoo, nei panni del generale Kim Shin, è quanto di più vigorosamente maschio si possa immaginare, senza sconfinare nei palestrati. Anche in abiti civili, Gong Yoo è un attore coi controfiocchi: espressivo il giusto, maturo e coinvolgente senza essere eccessivo.
Mai sopra le righe, sembra essere il mantra di questa produzione. Diktat a cui si uniforma anche Lee Dong Wook, nei panni del grim reaper, un tipo piuttosto impacciato e chiaramente a disagio nei rapporti interpersonali. Il suo personaggio è per certi versi un po’ tonto, e si è calato benissimo nella parte.
La giovanissima Kim Go Eun, che ha magistralmente interpretato la sposa del goblin, ha saputo mantenere alla grande il suo ruolo di collante centrale a quasi tutte le vicende.
Un nutrito stuolo di spalle è riuscito a reggere alla grande il passo di questo magnifico trio. Tutti gli attori, fino alle comparse, hanno fatto un lavoro egregio, una vera gioia per gli occhi, e spesso un colpo al cuore.
Se, specialmente all’inizio, non sono mancate situazioni divertenti, che hanno alleggerito l’atmosfera, verso la fine a prevalere è la tragedia, anche se non così definitiva come si potrebbe pensare. (Eppure, io ancora mi domando quale sarà il destino del solitario goblin.)
Ma non solo di tragedie e amori difficili o impossibili si nutre questo drama. Inserite qua e là, come perle nascoste, ci sono frasi che fanno pensare, che ci parlano per esempio di come il destino a volte ci dia una spinta, se abbiamo fortuna, ma avvisandoci che il resto della strada dobbiamo farla da soli. Ci sono momenti di altissima poesia, lettere e citazioni che rimarranno impresse per molto tempo.
Il regalo di un orologio sarà accompagnato da questo biglietto: “Per tutti i sentieri su cui cammineremo insieme, per tutti i paesaggi che vedremo insieme, con cuore timido ed emozionato, con tutte le domande e le risposte. In tutti quei momenti, ti amo.”
La storia si dipana senza eccessive vicende secondarie, forse a volte rallentando un po' troppo ma, ad essere sinceri, non saprei neppure io cosa tagliare per snellire. Alla fine, tutto è necessario e, soprattutto, originale nel concetto e nello svolgimento. Le relazioni fra gli avvenimenti di 900 anni prima e dopo sono perfettamente spiegate e bilanciate, i personaggi convergono sul palcoscenico come attirati dal magnete del destino. E se in principio Kim Shin sembrava un bambino capriccioso e la sposa una ragazzina troppo vivace, le peculiarità delle loro vite possono spiegare molte cose. Il tempo e le interazioni portano crescite caratteriali importanti.
Ora, so che da più parti si sono alzate voci di dissenso all’idea di una storia d’amore fra una ragazzina di 19 anni e un uomo di 39 (più 900). Sarei stata anch’io fra quelle voci ma, in realtà, finché la sposa era giovanissima la relazione fra i due è rimasta molto delicata, praticamente platonica. Solo più avanti, quando lei è cresciuta, è evoluto anche il loro rapporto.
E' molto ben riuscita la bromance (senza alcuna connotazione BL) fra i due protagonisti principali. La loro amicizia ha aggiunto sale e pepe alla storia.
Giustizia vuole che si parli dell’ottima cinematografia, delle ambientazioni, dei costumi, tutto molto curato e piacevole. Un discorso a parte merita la colonna sonora, impreziosita da alcune canzoni, specialmente l’opening, che non dimenticherò facilmente. Ma anche le musiche di sottofondo vantano alcune tracce molto belle, che ben sottolineano l’azione.
Questa serie mi ha stregato, sono rimasta incollata alla sedia per tre giorni di fila, imprecando quando dovevo staccarmi per fare altro. Insomma, un drama che consiglio caldamente, a meno che non si sia allergici alle lacrime, perché in questo caso le cose si metterebbero male. Come dice il saggio, prima di poter migliorare le cose devono peggiorare.
So che altri la ritengono una noiosissima fiera del cliché. Provare è l'unica strada. A me è piaciuto.
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