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  • Ultima Connessione: 4 ore fa
  • Genere: Donna
  • Località: Italy
  • Contribution Points: 0 LV0
  • Ruoli:
  • Data di Registrazione: aprile 17, 2022
The Long Ballad chinese drama review
Completo
The Long Ballad
0 persone hanno trovato utile questa recensione
by dawnraptor
giu 2, 2022
49 di 49 episodi visti
Completo
Generale 10
Storia 10.0
Attori/Cast 10.0
Musica 10.0
Valutazione del Rewatch 10.0

Da vedere e rivedere molte volte

Un'ottima produzione, con una magnifica coppia di interpreti e dei comprimari eccezionalmente bravi. Ma prima di qualsiasi altra cosa vorrei spendere qualche parola per la magnifica colonna sonora. Se Cocoon di Zhou Shen è alle solite vette dell'interprete che ormai tutti conosciamo e amiamo, e altre canzoni tolgono parimenti il fiato, è nelle musiche strumentali che questo drama eccelle. Una OST indimenticabile, con alcuni brani che si potrebbero solo definire geniali e che contribuiscono non poco alla riuscita del titolo. Sono diventati la colonna sonora che mi accompagna al lavoro.

Togliamoci subito il sassolino dalla scarpa: ci sono alcune scene, soprattutto di battaglia, che ci vengono mostrate a disegni (il drama è tratto da un manhua). Che sia stato fatto per risparmiare o per problemi tecnici in tempi di Covid, a me non ha disturbato. Preferisco un bel duello coreografato ad una scena di battaglia d'insieme. Se puoi tirare una tenda su due che vanno a letto, puoi anche disegnare una battaglia. Non disturba la storia, non mi ha dato fastidio, anzi. Si potrebbe dire che la scelta abbia aggiunto carattere e originalità al titolo.

La storia in sé è di ampio respiro, se pure a tratti soffra delle solite esagerazioni e ingenuità che servono a mandare avanti la trama della maggior parte dei drama in costume. E' inutile lamentarsene, quando sappiamo benissimo che fa parte del genere. Prendere o lasciare. Il finale ci lascia fortunatamente un buon sapore in bocca, e anche questo è importante.

Molti si sono lamentati della differenza di età tra Dilraba e Leo. Leo Wu, che avevo conosciuto ragazzino in Nirvana on fire, una manciata di anni dopo si è rivelato un giovanissimo adulto di talento e di bellezza meno convenzionale di tanti altri, ma non per questo meno affascinante. Sinceramente, l'ho trovato il candidato ideale per vestire i panni del principe di una tribù "barbara", che ha interpretato in modo molto convincente. Della bravura di Dilraba non c'è nulla da dire: un nome, una garanzia. Anche la chimica fra i due non era certo così carente come ho visto in molti commenti, probabilmente di persone che non erano in grado di dimenticare la differenza di età fra i due. Differenza che non era affatto visibile. Se non ci sono stati baci fra di loro a causa dei limiti nel contratto di Leo, non posso dire di averne patito una gran mancanza. Tanto, diciamocelo, considerato che i baci che ci fanno vedere di solito (salvo lodevoli eccezioni, per esempio Mark Chao in Eternal love) sembrano quelli delle penitenze fra i bambini dell'asilo, non è che ci abbiamo perso molto.

Quella che invece si è rivelata molto soddisfacente è la crescita dei personaggi, a partire dalla protagonista femminile che passa dall’essere una ragazzina assetata di vendetta ad una adulta consapevole delle proprie responsabilità è di ciò che è importante per il paese che ama. Il protagonista maschile è stato magistralmente reso in tutto il suo carisma, onore, rispetto, intelligenza e nobiltà, a maggior ragione perché spicca in mezzo ad altri personaggi che di queste qualità umane sono carenti. Che un personaggio così complesso sia stato così ben interpretato da un ragazzo di vent'anni non può che fargli onore e far ben sperare per la sua futura carriera.

I personaggi di spalla sono stati ampiamente sviscerati, e magistralmente interpretati. Non sono mancati diversi colpi di scena ben condotti. Là dove ‘cattivi’ si sono rivelati essere ‘buoni’ e viceversa, non si è mancato comunque di offrire, per ognuno, solide motivazioni per il loro modo di essere e diventare. Tutto sommato, non si può fare a meno di commiserare il great boss di turno, specie se si pensa alla sua controparte storica realmente esistita, che deve aver avuto una vita infernale. Le interazioni familiari sono molto ben descritte, sia tra le tribù che nel regno.

Aggiungiamo a tutto questo un’ottima cinematografia, splendidi costumi e scenari e ambientazioni, e abbiamo un titolo a mio parere imperdibile, che non raggiunge la perfezione solo per alcune ingenuità e forzature, come detto sopra. Ma sono peccati veniali. Vorrei dimenticare di averlo visto per poterlo riguardare con gli stessi occhi.
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