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  • Genere: Donna
  • Località: Italy
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  • Data di Registrazione: aprile 17, 2022
I’m a Pet at Dali Temple chinese drama review
Completo
I’m a Pet at Dali Temple
0 persone hanno trovato utile questa recensione
by dawnraptor
giu 2, 2022
22 di 22 episodi visti
Completo
Generale 5.5
Storia 4.0
Attori/Cast 7.0
Musica 6.0
Valutazione del Rewatch 5.0

Comincia benino, ma poi deraglia

Non mi aspettavo moltissimo da questo titolo, e nei primi episodi ho avuto una piacevole sorpresa. Per quanto si capisse a prima vista che si trattasse di un drama scioccherello, le interazioni fra la moderna gattina e il severo antico ufficiale, pur se neanche lontanamente originali, si mantenevano su un livello più che accettabile di piacevolezza. Stava anche cominciando a svilupparsi una trama interessante, con la giusta dose di misteri.

Però non avevo ancora fatto in tempo a riflettere su come fosse rilassata l’etichetta di palazzo, che le cose han cominciato a prendere una brutta piega. E’ proprio vero che spesso nei drama la metà della serie rappresenta il momento in cui tutto può aggiustarsi o andare a catafascio. Qui, purtroppo, le cose sono andata proprio a gambe all’aria. I personaggi han cominciato ad agire in maniera chi sciocca, chi irresponsabile, chi assurda, e così via. Le cose han cominciato a succedere perché serviva alla trama e senza alcun altro motivo apparente, una ingenuità dietro l’altra, mentre le interazioni fra il già ristretto pool di personaggi si infittivano in maniera poco rispettosa della pur abbondante credulità del povero spettatore.

Le vicende hanno continuato a franare velocemente verso un finale che, almeno quello, fosse stato intelligente, avrebbe contribuito un poco a salvare il titolo. Invece, senza fare spoiler, molte sceneggiature tendono a dimenticare che le cose, ai tempi moderni, funzionano in maniera molto diversa che nei tempi antichi. Suppongo che sia così anche in Cina. Molte cose vengono lasciate in sospeso, di alcuni personaggi non si sa bene che fine facciano o cosa sia successo/succederà nei due mondi. Perciò, anche il finale non può dirsi soddisfacente.

Il drama è tratto dal libro omonimo, e mi chiedo se sia così terribile pure quello. Trattandosi palesemente di una produzione a basso costo, i costumi sono a malapena sufficienti, specie perché non vengono praticamente mai cambiati. Non sarebbe grave, se ci fosse della sostanza nella storia, ma abbiamo già visto che non c’è. Né cerchiamola nella CGI, è meglio. Il gatto finto era impresentabile.

A parte i primi episodi gradevoli, di cui prima, l’unica cosa che si salva, in questa valle di lacrime (per lo spettatore), sono gli attori. Comprimari e protagonisti han fatto un buon lavoro nell’interpretare personaggi a volte indifendibili e la FL, soprattutto, è riuscita a dar vita a un personaggio spumeggiante e credibile, nonostante un brutto gonfiore al labbro che deve averla disturbata non poco nelle riprese. Anzi, mi domando perché non siano riusciti a coprirlo meglio: punto di demerito al make-up artist, anche perché spesso le mani del protagonista sembravano cianotiche. Freddo o cosa? Sarebbe bastato forse un po’ di fondotinta per migliorare il risultato. Sorvoliamo pietosamente sul trucco del "demone". E sulle orribili parrucche. In definitiva, un titolo che non mi sento di consigliare, perché parte bene ma degenera ben presto in un pastiche inqualificabile. Peccato, la situazione aveva potenziale, avrebbe potuto essere gestita molto meglio. Chi sono io per dirlo? Una spettatrice, diamine!
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