Capolavoro su dittatura del Terrore Bianco a Taiwan, isteria anticomunista sconosciuta in occidente
Film ambientato a Taiwan durante il “Terrore Bianco”, cioè un periodo dittatoriale di folle isteria anticomunista instaurato da Chang Kai Shek ed il suo Partito Nazionalista nel 2° dopoguerra, subito dopo aver perso la guerra contro il Partito Comunista Cinese di Mao Ze Dong.
In questo periodo ogni minimo sospetto di simpatia comunista poteva significare carcere se non condanna a morte.
Si poteva esser giustiziati senza processo, chiusi in un sacco e gettati nel mar della Cina anche solo per starsene sulle rive taiwanesi a scrutare la Cina oltremare, come mostrato in una delle scene iniziali del film.
Ma veniamo alla trama: due giovani sorelle in età scolare elementare tornano a casa da scuola in un piccolo villaggio per ufficiali militari. La casa, un tempo accogliente e serena, viene trovata dalle bambine totalmente a soqquadro e vuota. Alcuni ufficiali dell’esercito hanno arrestato i genitori sospettati di essere spie comuniste. Le due bambine vengono affidate ad un caro amico di famiglia, un misterioso e grigio burocrate dal volto sfregiato e dal passato misterioso. Il papà è un pilota dell’esercito di Taiwan, la sua bellissima moglie (Zhu Xuan) una modesta casalinga.
Dopo l’arresto il film srotola gli eventi a ritroso fino alla comprensione delle reali ragioni dell’arresto, fino a svelare sorprendenti segreti che inaspettati protagonisti tengono in serbo.
L’accusa che chiude in prigione i coniugi sembra causata da un volo non autorizzato in Cina del marito pilota per recuperare la sua primogenita.
Entra nel quartetto dei protagonisti anche la bellissima moglie di un anziano e importante ufficiale dell’esercito di Taiwan, fedelissimo di Chang Kai Shek. Donna bella quanto misteriosa. Nata da una famiglia dell’alta borghesia cinese, sposa inizialmente la causa della rivoluzione comunista, salvo poi finire in moglie ad un ufficiale reazionario per misteriose ragioni. Le vicende dei quattro personaggi si intrecciano dopo venti minuti di film ma vengono definitivamente disciolte solo nel finale a sorpresa.
Il film sorprende per l’eleganza con cui tratta un argomento difficile e tutt’altro che scontato (qui varrebbe la pena soffermarsi a riflettere sul perché un film del genere non sia stato tradotto in Italia) e per la maestria con cui il regista Taiwanese riesce a sciogliere eventi che inizialmente appaiono molto chiari ma si dimostrano fatalmente ingannevoli nel toccante finale a sorpresa.
Una dura critica al “Terrore bianco” sorta proprio dall’interno di Taiwan (il regista e parte della produzione sono taiwanesi) che giunge sconosciuta qui in occidente. Quale telegiornale, sito internet o documentario ha mai trattato l’argomento? Un motivo in più per vedere questa drammatica e commovente storia d’amore dal profondo significato sentimentale e storico.
In questo periodo ogni minimo sospetto di simpatia comunista poteva significare carcere se non condanna a morte.
Si poteva esser giustiziati senza processo, chiusi in un sacco e gettati nel mar della Cina anche solo per starsene sulle rive taiwanesi a scrutare la Cina oltremare, come mostrato in una delle scene iniziali del film.
Ma veniamo alla trama: due giovani sorelle in età scolare elementare tornano a casa da scuola in un piccolo villaggio per ufficiali militari. La casa, un tempo accogliente e serena, viene trovata dalle bambine totalmente a soqquadro e vuota. Alcuni ufficiali dell’esercito hanno arrestato i genitori sospettati di essere spie comuniste. Le due bambine vengono affidate ad un caro amico di famiglia, un misterioso e grigio burocrate dal volto sfregiato e dal passato misterioso. Il papà è un pilota dell’esercito di Taiwan, la sua bellissima moglie (Zhu Xuan) una modesta casalinga.
Dopo l’arresto il film srotola gli eventi a ritroso fino alla comprensione delle reali ragioni dell’arresto, fino a svelare sorprendenti segreti che inaspettati protagonisti tengono in serbo.
L’accusa che chiude in prigione i coniugi sembra causata da un volo non autorizzato in Cina del marito pilota per recuperare la sua primogenita.
Entra nel quartetto dei protagonisti anche la bellissima moglie di un anziano e importante ufficiale dell’esercito di Taiwan, fedelissimo di Chang Kai Shek. Donna bella quanto misteriosa. Nata da una famiglia dell’alta borghesia cinese, sposa inizialmente la causa della rivoluzione comunista, salvo poi finire in moglie ad un ufficiale reazionario per misteriose ragioni. Le vicende dei quattro personaggi si intrecciano dopo venti minuti di film ma vengono definitivamente disciolte solo nel finale a sorpresa.
Il film sorprende per l’eleganza con cui tratta un argomento difficile e tutt’altro che scontato (qui varrebbe la pena soffermarsi a riflettere sul perché un film del genere non sia stato tradotto in Italia) e per la maestria con cui il regista Taiwanese riesce a sciogliere eventi che inizialmente appaiono molto chiari ma si dimostrano fatalmente ingannevoli nel toccante finale a sorpresa.
Una dura critica al “Terrore bianco” sorta proprio dall’interno di Taiwan (il regista e parte della produzione sono taiwanesi) che giunge sconosciuta qui in occidente. Quale telegiornale, sito internet o documentario ha mai trattato l’argomento? Un motivo in più per vedere questa drammatica e commovente storia d’amore dal profondo significato sentimentale e storico.
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