Questa recensione può contenere spoiler
Serie cinese di media (giusta) lunghezza che promette un protagonista maschile freddo e spietato e, una volta tanto, mantiene la parola.
Yan Xing Cheng mi ha ricordato per certi versi i protagonisti di "Fall in love" e "Vincenzo": un'infanzia travagliata dalla quale emerge un uomo freddo, spietato e determinato, intelligente e calcolatore. Certo, la spietatezza di Tan Xuan Lin e di Vincenzo (protagonisti delle sopracitate serie) era un po' più accentuata, arrivando non di rado ad uccidere (i cattivi), mentre Yan Xing Cheng arriva a mostrare atteggiamenti decisamente aggressivi, ma mai fino a quel punto.
Brava, ma non spettacolare, l'interpretazione della protagonista femminile: il personaggio di Manning a volte evolve troppo rapidamente e in modo incoerente (alla sua prima comparsa nelle vesti dell'altra donna è paralizzata dalla paura, ma basta un niente e si trasforma in una donna sicura di sé e capace di salvare un importante compagnia da un crollo finanziario...pur essendo laureata in arte). Qualche falla ogni tanto c'è, ma la serie complessivamente merita di essere vista, anche solo per la chimica tra i due attori che funziona più che in molte altre serie (e infatti i baci sono numerosi, per la maggior parte non a stampo, come invece è lo standard delle serie cinesi). L'evoluzione del rapporto tra i due è piacevole da seguire, la trama di intrighi e misteri che li circonda anche seppur - appunto - non sempre coerente.
Personalmente avrei evitato la questione della sosia: difficile da motivare dal momento che non sono parenti - ancora più difficile da credere quando poi le rispettive famiglie sono comunque connesse - e sostanzialmente non fondamentale per l'obiettivo che evidentemente ci si poneva. L'errore sul rapimento lo si poteva motivare in altro modo e considerato che nessuno aveva più visto la vera Zin Yan da oltre 15 anni, una vaga somiglianza sarebbe bastata per spacciare la protagonista femminile per la giovane ereditiera. Una forzatura poco credibile e non così necessaria, insomma. Quanto meno la questione viene archiviata nella prima metà della serie e non va a inficiare il resto della storia.
Personaggi secondari apprezzabili ma non sempre interessanti. Il finale, o più precisamente gli ultimi 2-3 episodi sono stati un po' una falla: il protagonista, splendidamente coerente fino a quel momento, crolla come l'argine di una diga e la spietatezza lascia il posto a sguardi tristi e fiumi di lacrime: che questo crollo concida con la dipartita del nonno ha senso fino a un certo punto...Non crolla dopo l'evidente assassinio della giovane sorella, ma davanti alla morte preannunciata del nonno dovuta a una malattia terminale... Chiamiamolo effetto "ora sono davvero solo al mondo", ma a mio avviso non regge lo stesso. Sempre negli ultimi episodi, anche la chimica tra i due si intiepidisce, l'attenzione sembra rivolta unicamente a risolvere il grande mistero sul vero colpevole... Risoluzione che lascia un po' l'amaro in bocca: il colpo di scena - se voleva esserlo - non lo è stato, il ritorno di un personaggio dato per disperso ha solo peggiorato la situazione, rendendola ancora più assurda. La storia si chiude senza la sensazione che sia stata fatta giustizia. In conclusione, una buona serie che ha il pregio di avere un protagonista freddo e distaccato per davvero, quasi fino alla fine (e non una premessa che poi viene snaturata dopo il primo episodio come il più delle volte accade). Buon romance, intrighi non originalissimi e con qualche crepa di coerenza. Una visione che può starci, senza problemi.
Yan Xing Cheng mi ha ricordato per certi versi i protagonisti di "Fall in love" e "Vincenzo": un'infanzia travagliata dalla quale emerge un uomo freddo, spietato e determinato, intelligente e calcolatore. Certo, la spietatezza di Tan Xuan Lin e di Vincenzo (protagonisti delle sopracitate serie) era un po' più accentuata, arrivando non di rado ad uccidere (i cattivi), mentre Yan Xing Cheng arriva a mostrare atteggiamenti decisamente aggressivi, ma mai fino a quel punto.
Brava, ma non spettacolare, l'interpretazione della protagonista femminile: il personaggio di Manning a volte evolve troppo rapidamente e in modo incoerente (alla sua prima comparsa nelle vesti dell'altra donna è paralizzata dalla paura, ma basta un niente e si trasforma in una donna sicura di sé e capace di salvare un importante compagnia da un crollo finanziario...pur essendo laureata in arte). Qualche falla ogni tanto c'è, ma la serie complessivamente merita di essere vista, anche solo per la chimica tra i due attori che funziona più che in molte altre serie (e infatti i baci sono numerosi, per la maggior parte non a stampo, come invece è lo standard delle serie cinesi). L'evoluzione del rapporto tra i due è piacevole da seguire, la trama di intrighi e misteri che li circonda anche seppur - appunto - non sempre coerente.
Personalmente avrei evitato la questione della sosia: difficile da motivare dal momento che non sono parenti - ancora più difficile da credere quando poi le rispettive famiglie sono comunque connesse - e sostanzialmente non fondamentale per l'obiettivo che evidentemente ci si poneva. L'errore sul rapimento lo si poteva motivare in altro modo e considerato che nessuno aveva più visto la vera Zin Yan da oltre 15 anni, una vaga somiglianza sarebbe bastata per spacciare la protagonista femminile per la giovane ereditiera. Una forzatura poco credibile e non così necessaria, insomma. Quanto meno la questione viene archiviata nella prima metà della serie e non va a inficiare il resto della storia.
Personaggi secondari apprezzabili ma non sempre interessanti. Il finale, o più precisamente gli ultimi 2-3 episodi sono stati un po' una falla: il protagonista, splendidamente coerente fino a quel momento, crolla come l'argine di una diga e la spietatezza lascia il posto a sguardi tristi e fiumi di lacrime: che questo crollo concida con la dipartita del nonno ha senso fino a un certo punto...Non crolla dopo l'evidente assassinio della giovane sorella, ma davanti alla morte preannunciata del nonno dovuta a una malattia terminale... Chiamiamolo effetto "ora sono davvero solo al mondo", ma a mio avviso non regge lo stesso. Sempre negli ultimi episodi, anche la chimica tra i due si intiepidisce, l'attenzione sembra rivolta unicamente a risolvere il grande mistero sul vero colpevole... Risoluzione che lascia un po' l'amaro in bocca: il colpo di scena - se voleva esserlo - non lo è stato, il ritorno di un personaggio dato per disperso ha solo peggiorato la situazione, rendendola ancora più assurda. La storia si chiude senza la sensazione che sia stata fatta giustizia. In conclusione, una buona serie che ha il pregio di avere un protagonista freddo e distaccato per davvero, quasi fino alla fine (e non una premessa che poi viene snaturata dopo il primo episodio come il più delle volte accade). Buon romance, intrighi non originalissimi e con qualche crepa di coerenza. Una visione che può starci, senza problemi.
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