New Life Begins (2022)

Per la regia di Zhao Qi Chen, che già aveva firmato My heroic husband, New life begins è una commedia che, per certi versi, non si prende troppo sul serio mentre, per altri, spara cannonate ad alzo zero. Sono 40 episodi da 45 minuti (al lordo di opening e ending), ma non si avverte troppa stanchezza perché le vicende sono interessanti e intricate e, in linea generale, non si trascinano troppo.

Si tratta di un adattamento della web novel "Qing Chuan Ri Chang" di Duo Mu Mu Duo, ambientato in un paese di fantasia, pseudo cinese antico, e non risparmia bordate al sistema patriarcale che vuole le donne sottomesse agli uomini in ogni più minuscolo dettaglio della loro vita.

In questa storia, ci sono otto staterelli dominati da un nono, al quale ogni tre anni vengono mandate in tributo, per mantenere la pace, delle fanciulle di buon lignaggio per farne mogli e concubine dei vari principi. Ma nel mucchio che prendiamo in considerazione ci sono alcune “mele marce” che rovineranno i calcoli degli sciovinisti e, aiutate da alcuni principi decisamente migliori di altri, cambieranno in breve tempo le carte in tavola nel paese retrogrado e maschilista. Sì, perché nella maggior parte degli altri paesi, le donne hanno un rapporto di parità, se non addirittura di predominio, rispetto agli uomini. Come accadrà tutto ciò è il succo del drama, che verte principalmente sui rapporti di stretta sorellanza che si sviluppano fra le varie mogli e concubine, distribuite fra i vari principi. Alcune avranno più fortuna di altre, ma la lezione che ricaveremo da questa serie è che, se le donne si alleano invece di farsi la guerra, possono ottenere risultati impensabili. Raramente si sono viste amicizie così solide a palazzo, ed è molto piacevole.

Ammetto di essere approdata a questo show per il protagonista Bai Jing Ting, già amato in Reset e in You are my hero, che interpreta qui il sesto principe, figlio non prediletto, apparentemente malaticcio e senza aspirazioni. Inutile dire che la sua ascesa avrà grande parte nell’economia della storia. Dicevo che ho deciso di guardare New life begins per lui, e non sono rimasta delusa dalla sua interpretazione: il suo viso molto mobile e espressivo è perfetto nei momenti romantici, commovente in quelli tristi, esaltante quando fa valere la sua autorità. Non ha una bellezza patinata e convenzionale e, per il gusto occidentale, è dotato di un paio di orecchie decisamente importanti ma che probabilmente non sono un problema in Cina, visto che sono in molti ad esibire orecchie a sventola e, con la dilagante mania della chirurgia plastica, ci vorrebbe pochissimo a correggerle.

Tian Xi Wei, protagonista femminile già vista in Be my cat, è anche lei interprete di spessore, e ci regala qui diverse scene veramente memorabili. E’ la concubina del sesto principe, vero motore dell’epocale cambiamento che avverrà nel retrogrado regno dove è stata inviata.

Attorno a questa coppia principale se ne aggirano diverse altre, coi loro problemi, le loro interpretazioni di cosa è o dovrebbe essere un rapporto di coppia, le loro relazioni coi potenti dei vari regni.
Le relazioni che si sviluppano fra le varie coppie sono abbondantemente sviscerate e, se certi personaggi sono all’inizio negativi o piuttosto antipatici, diversi intraprenderanno percorsi che li porteranno a crescite significative. Fra i personaggi secondari, è particolarmente azzeccata l’interpretazione di Chang Long, il quinto principe Yin Qi sposato contro la sua volontà con una feroce principessa proveniente dal regno dove comandano le donne. La loro è sostanzialmente la seconda coppia, e l’evoluzione del loro rapporto è molto godibile.

Ma in realtà occorrerebbe citare praticamente ogni attore, e sono una settantina: quasi tutti, fino alle comparse, hanno dato vita ai loro personaggi con vera maestria. Ho avuto qualche riserva sul secondo principe che, a tratti, mi è parso poco convincente, per poi però riscattarsi subito dopo con scene da brivido.

Costumi e ambientazioni sono veramente ben fatti e piacevoli alla vista. Si vede chiaramente che in questo comparto non si è proprio badato a spese! Anche la cinematografia è molto apprezzabile, i colori sono accesi e luminosi e i combattimenti, pur non eccessivamente numerosi, sono ben coreografati. Le musiche fanno tutto il loro dovere nel sottolineare i momenti più dolci o tragici. Ottimo lavoro.

Gli intrighi di palazzo per conservare il titolo di principe ereditario, o appropriarsene, sono abbastanza interessanti ma, in ossequio alla leggerezza di quella che resta pur sempre una commedia, non sono mai troppo feroci o tragici. I cattivi, al dunque, vengono sconfitti senza troppa difficoltà, anche perché, contrariamente all’idea che hanno di sé, non sono particolarmente furbi o intelligenti.

Quello che alla fine viene sconfitto, in una soluzione utopica della questione, è il vero nemico da combattere: il sistema pesantemente patriarcale che soffoca e uccide le donne. Sarebbe bello se fosse vero, ma purtroppo ci si deve accontentare del lieto fine di una commedia molto piacevole.

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Behind every great man is a woman rolling her eyes.

New Life Begins is a fun and funny satire that mocks ancient Chinese feudal society. It is set in the fictional kingdom of Xinchuan, which presides over eight other provinces or chuans. Xinchuan is the poster child for every deplorable aspect of the feudal patriarchal society that prevailed over most of China's 5000 years of recorded history. Every three years as tribute, eligible young beauties from the provinces are sent for selection as wives or concubines of the Xinchuan princes. As these poor unsuspecting scions pore gleefully over bride portraits, little do they know that the very foundation of their kingdom and beliefs are about to be rocked to its chauvanist core.

As fate would decree, subversive elements infiltrate that year's bride candidates. These elements are woefully untaught and unteachable in the Rules of Reverent Submission for Women. The kind of marriage envisioned by the Xinchaun royalty could not be further from their minds. The ringleader is Li Wei, a deceptively harmless foodie from Jichuan, an inconsequential province where men and women are equal and monogamous. She finds kindred souls in the scheming Hao Jia, the fierce Shangguan Jing and the savvy and ambitious Yuan Ying. Together, they prevail against the suffocating, often life threatening strictures of the Xinchuan inner palace to carve out an existence with some free will. Their brave and hilarious exploits resonate with the oppressed and fuels a fire across the inner palace and then, the capital. As it turns out, behind every great man in Xinchuan is a woman rolling her eyes. Despite the period setting, the ideals in this drama are very modern. It is a very fantastical utopian depiction of the kind of power women can unleash by simply working together instead of turning on one another.

This is not to say that all ten of the Xinchuan princes are bad fellows even though most of them make exceedingly bad husbands. With some, it is simply a matter of training while others need to be kicked to the furthest corners of the empire. The commercially savvy playboy Prince An who thinks he is the sun that the solar system revolves around when he is really the moon is the caricature that made me laugh hardest. That said, the entire ensemble cast delivers rib-tickling and lively comedic sketches that poke fun at the mundane. In a mostly lighthearted and positive but rather cursory manner, the drama evokes many women's themes. Hua Jia's arc is the darkest and most complex one and sounds a dire warning about disgruntled female employees. The sub-plots are short and even though the villains made my blood boil, they are not that smart or complex. That is because the true villain is the tyranny of the patriarchal feudal system and they are all victims of its shortcomings.

All of the sub-plots unfold around the evolution of the relationship between Li Wei and Yin Zheng, the unfavored sixth prince. Hilarity ensues when this woman who lives to eat finds herself shackled to a man who eats to live! With the help of MVP Butler Su, she attempts to tease out the inner fat dude just waiting to burst out of Yin Zheng. In fact, food is her secret weapon; she worms her way into practically everyone's hearts through their stomachs. Both Bai Jingting and Tian Xiwei have good comedic expression and they are fantastic at seamlessly turning funny moments into heart stopping passionate ones. While theirs is a fun, wholesome story, it is too much of a fairy tale. Neither of them have serious flaws and every cloud has a silver lining. In fact Li Wei's perpetual chirpiness grated on me at times. While Yuan Ying is a fabulous and formidable character and I get that one woman's treasure is another's trash, that entire situation is just too good to be true. I also didn't like how their relationship jumps from courtship to the comfortable rhythm of a long married couple, deferring the best romance part till the end. It breaks the natural momentum of a relationship and distracts audience attention from the other arcs. In truth, this drama is a lot more about sisterhood and women's themes than it is about romance. The production should be more confident that these well written, funny, and touching arcs can engage on their own without dragging out the romance to keep viewers invested.

This is one of the rare times that it is the second couple, Shangguan and Yin Qi that stole my heart. I have a weakness for flawed, colorful and unconventional characters like these. Yin Qi's plight is far worst than Yin Zheng's - he is just as unloved and he is no great talent to boot. In the bride lottery, he finds himself sacrificed to the fierce Shangguan, a princess from the powerful and matrilocal Danchuan. But he has a giant heart to go with his big goofy happy-go-lucky smile that makes the fiery Shangguan forgive him for always saying wrong things. Their clashes and banter made my shoulders quiver with laughter as they humorously navigate true challenges and hardships together. Even though they are not perfect and don't have everything, I somehow get the feeling they couldn't be happier.

Overall this is a gorgeous, lighthearted and highly enjoyable story about women's struggles and sisterhood with some romance thrown in. It lacks depth, is slow in places and is far from a masterpiece but the humour is very well done and has mass appeal. A highly recommended watch that I rate 8.5/10.0.

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